I don’t care, un’ottima conclusione per il DOIT Festival

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In occasione dell’ultima settimana di programmazione del DOIT Festival, I don’t care di Pierluigi Bevilacqua ha avuto l’onore di chiudere l’evento romano sul palcoscenico dell’ Ar.Ma Teatro di Roma.

Ad accompagnarlo in questo compito, troviamo in scena Umberto Junior Contini, Michele Correra, Michela Delli Carri, Chiara Gioiosa, Emanuele Fuiano e Luciano Maria Riccardo Veccia.

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Raccogliendo a piene mani dalla realtà di tutti i giorni, I don’t care nasce come un progetto artistico dedicato alla comprensione dell’evoluzione dei rapporti sociali al tempo dei social network, con Facebook in prima linea, e degli smartphone. Mai soli e mai disconnessi.

Catapultati nel nuovo mondo immaginato da Bevilacqua, veniamo introdotti ad una nuova popolazione composta prevalentemente da socialmediadipendenti in grado di comunicare esclusivamente tramite post, messaggi e commenti affidati alla bacheca virtuale creato dal nuovo dio Zuckerberg.

Un susseguirsi di coreografie, affidate all’oscurità totale e alla sola luce degli smartphone a guidare gli occhi degli spettatori, e veloci quanto minimi scambi di battute trasporteranno il pubblico in un viaggio destinato a scoprire gli orrori di questo nuovo mondo e a riportare i protagonisti ad uno stato primordiale così da permettergli di riscoprire i loro fratelli e sorelle.

Sfruttando l’ormai famoso video di animazione Are You Lost In The World Like Me? di Steve Cutts, in cui viene appunto mostrata la decadenza della società dovuta all’eccessivo uso di smartphone e social media, come introduzione all’intera rappresentazione, Bevilacqua riesce nell’intento di preparare il pubblico a quella che sarà una scalata degli Inferi da uno stato di depressione e inquietudine ad uno di speranza per il futuro.

Nonostante l’ottima regia, non possiamo però ignorare la bravura di tutti gli attori che, con una eccellente quanto inquietante coordinazione, riescono a portare in scena una serie di coreografie sempre più complesse senza mostrare alcun segno di esitazione o dubbio.

Grazie ad uno studio attento e ispirato, I don’t care si dimostra più che degno di chiudere la rassegna teatrale del DOIT Festival che questa domenica, sempre all’ Ar.Ma Teatro, si concluderà con la cerimonia di premiazione.

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