Dall’amore materno alla sensualità, dalla libertà e affermazione femminile al femminicidio.
“L’evidenza invisibile”, ossimoro che descrive la schiettezza delle figure contrapposta alle percezioni nascoste che sfumano piano piano nella nostra mente.
Dipingere le donne è da sempre stato una grande sfida. Abbagliare con la loro perfezione, far trapelare i loro sentimenti, le loro paure, l’immensità di essere donna. Questo hanno cercato di portare alla luce le due artiste romane Paola e Anna Boschini alla galleria d’arte “Collezione Saman”. Delicatissimo il modo di celebrare la donna in tutta la sua femminilità toccando temi importanti: dall’amore materno alla sensualità, dalla libertà e affermazione femminile al femminicidio.
I dipinti, di cui la maggior parte ad olio, sono un’esplosione di colori che mostrano i corpi e i visi in una naturalezza impressionante facendo nascere nell’osservatore, anche quello non particolarmente attento, le emozioni che pervadono il mondo femminile. Le immagini sono dirette, vivaci e insite di profondi significati. Cromie squillanti descrivono bellezze di donne e di madri.
Anna Boschini: Ho scoperto che la vita è una colata di colori da stendere sulle pareti dell’anima che necessita di tinte scure per far risaltare quelle vivaci. Da allora ho trovato il coraggio di seguire il mio talento e mi sono sentita libera.
Libere sono anche le sue donne che non temono di mostrare la loro nudità, i loro sospiri tra le fragilità della vita. Le emozioni che l’artista ci vuole far vivere prendono pian piano vita in noi, di riflesso, dalla sue figure a volte mescolate nel paesaggio, ma comunque prediligendo la bellezza dell’essere “donna”.
Paola Boschini: La parola Arte fluttua nella mia mente, giunge nella mia anima, muove il mio pennello e cerca di rendere visibile ciò che a molti è invisibile. Tratteggia un mondo che ha visto prima dei miei occhi e delle mie mani e mi fa incontrare l’altra parte di me che non conoscevo
Le sue donne dai contorni così decisi, i colori accesi ci indicano quanto sono forti immerse nella vita di tutti i giorni. I loro enormi occhi profondi raccontano le loro storie con una sincerità spiazzante. Il dolce risveglio di una donna appagata, lo sguardo perso nel futuro di un occhio dalle lunghe ciglia. Qualsiasi donna ritrova in quegli occhi un po’ di se stessa e commossa li spalanca verso le sue ricostruzioni.
“L’evidenza invisibile”, ossimoro che descrive la schiettezza delle figure contrapposta alle percezioni nascoste che sfumano piano piano nella nostra mente.
Ognuno di noi analizza questi lavori attraverso la propria sensibilità cogliendo gli aspetti che più affascinano. Quei visi, quei corpi sono un libro aperto per il nostro sentire, fanno nascere diverse impressioni in ciascun osservatore prestandosi a letture dalle sfaccettature più svariate.