Parole e poesia il fulcro di vent’anni di carriera del cantautore romano, non celebrati ma festeggiati insieme al pubblico, in questo nuovo tour che ha fatto tappa venerdì sera a Cervignano per l’unica data in Friuli Venezia Giulia .
Il concerto è inserito all’interno di “Onde Mediterranee”, festival di musica e letteratura organizzato da Euritmica e dedicato dall’organizzazione a Giulio Regeni, i cui genitori erano presenti al concerto e hanno voluto dire qualche parola tra l’ opening act di Chiara Dello Iacovo e la performance di Fabi
OPENING ACT LA CANTAUTRICE CHIARA DELLO IACOVO
Bisogna sempre andare via per dare un senso al gesto di tornare
Frase di una delle nuove canzoni della Dello Iacovo presentata in anteprima al concerto e contenuta nel nuovo disco in uscita.
La Dello Iacovo è l’introduzione perfetta perché fa entrare nel mood giusto del cantautorato e nel raccontare di sé, tra canzoni dedicate alla madre e canzoni d’amore “psicopatico” (uno dei brani del nuovo cd si intitola “Devo Ucciderti, ndr)
UNA FESTA E UN VIAGGIO
Quella di ieri si è rivelata un gran festa per il cantante ma anche per il pubblico, vent’anni di canzoni per un’artista ‘di cuore’ che ha vissuto alti e bassi ma sempre con la voglia di raccontare e raccontarsi
Un raccontare l’uomo, con ‘Solo un uomo’, il ‘tesoro che si trova alla fine dell’arcobaleno’ con ‘ Il negozio di antiquariato’ ma dallo stesso album (La cura del tempo) si sono potute ascoltare “E’ non è” o “Offeso”
Un concerto che è anche un viaggio però.
Un viaggio iniziato con “Il giardiniere”, primo brano che dava il titolo anche al primo album seguito subito- come per esprimere subito un inizio e una fine del viaggio da “Una somma di piccole cose” che dà il titolo al nuovo album (che ha visto Fabi protagonista a Udine in una tappa dell’omonimo tour giusto lo scorso Dicembre)
Nelle pause tra una canzone e l’altra ha raccontato dei momenti in cui non ti riconosci più, in cui la realtà non corrisponde a quello che desideri e ha introdotto “Dieci centimetri” dal terzo album “Sereno ad Ovest”
Nel percorso musicale anche le canzoni difficili da scrivere, forse la più difficile: ‘Ecco’
PUBBLICO E BAND
A cuore aperto ha poi rivelato la necessità di libertà – che presupponeva un allontanamento mediatico volontario- e che è coincisa con la richiesta del pubblico; risultato è stato proprio un consolidamento e un rafforzamento del rapporto tra Fabi e il suo pubblico.
Quello che colpisce sempre e che emerge a un secondo ascolto di un live del cantautore è l’importanza della band (Matteo Giai – basso; Filippo Cornaglia – batteria ; Damir Nefat – chitarra) che non è un contorno all’esibizione del cantante ma come una famiglia che, se ti soffermi un po’ a osservare meglio, è rapita come gli spettatori dalla musica e dalle parole.
Affascinante sempre è la generosità nel volere dare spazio ai musicisti che non sono solo tali ma che sono anche autori, come Alberto Bianco che Fabi accompagna in duetto sul suo pezzo ‘Mela’.
Ecco, situazioni così di affiatamento si vedono raramente.