Ha debuttato al Teatro La Contrada di Trieste Mi amavi ancora” di Florian Zeller, Premio Accademia Francese per la Nuova Drammaturgia. Una produzione di a.Artisti Associati e Synergie Arte Teatro, per la regia di Stefano Artissunch e con protagonisti due attori molto amati al grande pubblico: Simona Cavallari ed Ettore Bassi.A completare il cast Giancarlo Ratti e Malvina Ruggiano

Zeller ci pone di fronte a poche certezze e ci solleva sempre molti dubbi come scrive nelle sue note

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POSSIAMO DAVVERO CONOSCERE L’ALTRO, O LA SUA FACCIA RIMANE ANCORA, PUR ESSENDO FAMILIARE, UNA MASCHERA, UNA CHIMERA, UNA PIRANDELLIANA RICOSTRUZIONE?

Ancora una volta Zeller torna a indagare le dinamiche dell’amore in coppia.

In questo caso protagonisti sono Pierre e Anne.

La storia di Anne e Pierre tra amore e tradimenti

Pierre, scrittore e drammaturgo interpretato da Ettore Bassi, è appena morto in un’incidente.

La moglie Anne cerca di mettere ordine tra i documenti del defunto marito, tra i quali la nuova opera che stava creando quest’ultimo.

Una trama con molti tratti in comune con la loro relazione e che sembrerebbe particolarmente autobiografico.

Con un tratto che però Anne non aveva messo in conto: il protagonista dell’opera è innamorato di una giovane attrice, Laura Dame (Malvina Ruggiano).

Sarà stato così anche per Pierre? O è pura fiction? Qual è il confine tra paura e paranoia? Anzi tra troppo amore e paranoia?

E quanto una persona può esserti amica per proteggerti da una verità che è meglio non conoscere o talmente amica da coprire un tradimento?

Ettore Bassi ci dona un Pierre evanescente, poco presente anche quando ancora in vita, misterioso, forse troppo concentrato sulla sua carriera, in quello che

non è uno studio di scrittore ma la gabbia di un cuore

Pierre va e viene, a cavallo tra realtà e i ricordi della moglie.

L’abbraccio iniziale tra lui e Anne è un arrivederci o forse è già un addio, ancor prima dell’incidente.

Anne è una Simona Cavallari che da tempo non calcava le assi di un palcoscenico ma che ritrova forse il suo ambiente naturale.

Un sentimento dirompente che culmina in quel “Mi amavi ancora” a quel marito che non può più risponderle che lacera la sensibilità di ognuno e non può lasciare indifferente.

Una donna che sembra fragile ma che combatte invece per scoprire se quell’immagine dell’amore che Pierre impersonificava era reale o una sua fantasia.

A volte bisogna non cercare di capire… e forse ha proprio ragione Daniel (Ratti) quando pronuncia queste parole verso Anne tormentata dal possibile tarlo del tradimento del marito.

Le musiche, un quinto personaggio

Nota di merito per le musiche, originali e composte da Dario “Dardust” Faini, recentemente vincitore del Festival di Sanremo come co-autore del brano di Mahmood.

La partitura di Dardust diventa a sua volta personaggio, cullando nei ricordi dolci tra i due coniugi e martellando con sonorità elettroniche quando il tradimento si fa sempre più veritiero.

Lo spettacolo, da vedere, sarà in scena fino al 27 Febbraio

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