Debutta al Parenti il favoloso mondo di Babbelish – mercoledì 31 maggio, data unica
Sul noto palco milanese – insieme a Ugo Giacomazzi e Luigi di Gangi – i ragazzi con sindrome di Down del Circolo Culturale di Porta Romana, a rappresentare una società addormentata, il cui unico interesse è ottenere dosi di tranquillità giornaliera. Chi riuscirà a risvegliarla dal torpore e dalla dipendenza?
La trama di Babbelish – spettacolo che debutta in data unica al Franco Parenti di Milano mercoledì 31 maggio – è di quelle potenzialmente da brivido, che colpiscono e fanno riflettere sulla natura umana e sulle sue derive.
Un significato e un intento doppiamente profondi per quest’opera “particolare”, visto che è il risultato del lavoro di un gruppo di 9 ragazzi affetti da sindrome di Down che frequentano il Circolo Culturale Giovanile di Porta Romana, progetto educativo non assistenziale che propone iniziative mirate per il tempo libero di giovani adulti affetti dalla sindrome.
La finalità è l’integrazione sociale e relazionale, l’implementazione delle conoscenze culturali, ma anche dell’autostima e della consapevolezza di sé. Anche attraverso l’Arte e i mezzi espressivi del Teatro.
E in Babbelish, il ruolo salvifico svolto dai ragazzi del Circolo è fondamentale.
In scena, infatti, la rappresentazione di una società sopita, che mette a tacere i suoi impulsi più vitali e il cui unico interesse è ottenere dosi di tranquillità giornaliera. A risvegliare questa società dal torpore e dalla dipendenza è un gruppo di ominidi di una foresta, apparentemente semplici, apparentemente non evoluti, interpretati proprio dai ragazzi affetti da sindrome di Down.
Il manipolatore Mister Babbel scopre qualcosa a cui attribuisce subito un grande potere: masticando un copertone di un’automobile si rende conto che questo gesto meccanico lo pone in uno stato di sazietà non solo fisica, ma soprattutto mentale.
Il passaggio dalla propria personale esperienza al pensiero che tutti, nel mondo, potrebbero non voler altro che provare la stessa sensazione è breve. Ecco allora fabbricata la gomma Happy Babbel, “super plasticosa”, “super morbidosa” e “super fucsia”, che toglie l’appetito, che ci fa sentire calmi, tranquilli e senza pretese.
Tutti masticanti compulsivi di una gomma che crediamo ci dia la felicità, ma che in realtà ci ammansisce. Questa soddisfazione fittizia ci viene offerta attraverso la schiavitù di un popolo denaturalizzato per mano dell’uomo e sottomesso, i Babbelish appunto.
Il sacrificio del debole per soddisfare finte necessità di chi si crede più forte ma non per questo è meno schiavo.
È così che una società masticante sazia non solo lo stomaco, ma mette a tacere anche i suoi impulsi intellettuali: la voglia di scoprire cose nuove, di porsi domande, di contestare, di crescere, di creare, di essere visionaria.
L’Opera alterna sul palco parti recitate a canto e musica dal vivo, in uno spettacolo che, attraverso strumenti e atmosfere fantasy, parla metaforicamente di un tema quanto mai realistico: il rischio e il desiderio di spegnersi, pur di stare tranquilli.
In scena, con i ragazzi del Circolo, gli attori Ugo Giacomazzi e Luigi di Gangi, oltre al baritono Maurizio Leoni. Le musiche sono di Pasquale Corrado e il libretto a tre mani, Julio García Clavijo, Ugo Giacomazzi, Luigi di Gangi. Grande attenzione anche ai costumi, curati – insieme alle scene – da Igor Scalisi Palminteri. La produzione è del Teatro Franco Parenti insieme a Fondazione Teatro Massimo di Palermo e alla Compagnia dei ragazzi del Circolo di Porta Romana.
è al Parenti (Sala Grande) mercoledì 31 maggio, ore 19.45.
Regia di Teatrialchemici, Laboratori Teatrali per Disabili, Palermo.
Biglietto intero a €25; over65/under26 €15; convenzioni €18.