Reduci dal Festival del giornalismo Link conclusosi domenica scorsa, si è inaugurata martedì a Trieste la rassegna Scienza e Virgola a cura della Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) con la direzione artistica di Paolo Giordano.

Festival nato dal laboratorio interdisciplinare della Sissa, in collaborazione con il Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” e altri partner per legare scienza, media e letteratura perché 

C’è bisogno di avvicinare la scienza, una scienza non più totalmente neutrale, alla realtà e all’attualità

Paolo Giordano

In pochi giorni due manifestazioni diverse con argomenti differenti ma un trait d’union che sembra collegare alcuni degli incontri: se a Link si è parlato di fake news nella storia, a Scienza e Virgola si dialoga di scienza e dubbio.

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Come pensa unə scienziatə

Proprio durante Scienza e Virgola si è tenuto, ieri 13 Maggio, un incontro alla libreria Ubik con Massimo Polidoro: Esploratore dell’insolito, scrittore e segretario del CICAP, Polidoro è autore di Come pensa unə scienziatə.

Sottotitolo del manuale di istruzioni è come coltivare l’arte del dubbio, tema strettamente legato alla scienza.

L’assunto di base veicolato è fondamentalmente uno: fidarsi di chi ha punti di domanda e non di chi ha punti esclamativi, ovvero certezze.

Le persone che fanno scienza insegnano che si possono fare ipotesi differenti, che poi vengono messe alla prova con sperimentazione. 

Dai risultati degli esperimenti si inizia quindi a creare accordo e consenso sulla base delle verifiche; spesso però viene a mancare proprio questo passaggio: ci viene mostrata la scienza come risultato, non come processo.

Processo, ovvero il pensiero critico e razionale, è utile nelle scelte importanti anche per chi non fa scienza ed è necessario nella vita quotidiana. Quando?

Quando leggiamo alcune notizie o ad esempio navighiamo in internet; quando ad esempio la nostra mente è abituata a saltare sempre alle conclusioni e ci si trova davanti a titoli altisonanti creati solo per il clickbait, ovvero contenuti creati per attirare pubblico e generare rendite pubblicitarie online.

Occorrerebbe, dice Polidoro, andare alla ricerca di ciò che smentisce le nostre idee: praticare lo scetticismo, avere dei dubbi e volere capire attraverso la ricerca di dati, senza cinismo.

Perchè il cinismo non riconosce l’oggettività dei dati.

E il ruolo dell’informazione? E’ vero che fornisce troppe notizie?

Non è colpa dello strumento in sè ma del potere di certi strumenti, con accesso libero a chiunque.

Quindi la responsabilità non è del mezzo in sè, ma di chi lo gestisce e agevola la polarizzazione.

Chi ha insegnato a Polidoro a pensare come uno scienziato? Piero Angela, a cui da adolescente ha scritto una lettera, come l’ha scritta a un illusionista americano, anche smascheratore di bufale, James Randi.

Entrambi gli risposero, portandolo a intraprendere un percorso, e gli aprirono porte del ragionamento.

La ricerca della verità e la curiosità 

Ma qual’è il prezzo della ricerca della verità? Non il disincanto ma la capacità di nutrire curiosità per ciò che ci circonda.

Curiosità che dovrebbe essere favorita e alimentata fin da bambini e bambine, non per ricercare certezze dal sapere le cose, ma porsi sempre ulteriori domande.

Per porsi ancora domande e riflettere su scienza, biodiversità, ecologia, scienzatə appuntamenti in vari luoghi di Trieste fino a domani, 15 Maggio.

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