Al Museo di Roma in Trastevere fino al 19 luglio un’imponente retrospettiva dalle origini dell’Avanguardia fino al Postmodernismo e alla Nuova Sperimentazione.
Allestite 180 opere, scattate da 43 artisti che, dai primi del Novecento ad oggi, rappresentano la parte più significativa della produzione fotografica ceca. L’operazione, che non ha precedenti, è stata il frutto di più di due anni di lavoro e di collaborazione fra la galleria Photo Edition Berlin, il Centro Sperimentale di fotografia Adams, il Museo di Roma in Trastevere e la Prague House of Photography.
Czech fundamental, presentata prima in forma ridotta a Berlino, è la summa della fotografia ceca, «un’indagine – nelle parole di Gabriele Agostini, curatore e presidente dell’Associazione Culturale Centro Sperimentale di Fotografia Adams – intorno all’anima del Novecento in cui si riscontra una necessità di utopia, un bisogno di trovare un luogo per ricomporre l’Io frammentato». E, in effetti, un fil rouge che percorre tutta l’esposizione, che copre un periodo di almeno 80 anni, è possibile trovarlo. Lo studio dei corpi, e delle forme femminili in particolare, l’estetica della composizione, la ricerca del dettaglio, la perfezione nella tecnica e l’ironia sono tratti che denotano l’intera produzione fotografica ceca senza distinzione di epoca storica.
Il percorso espositivo si snoda in più direzioni. Partendo dagli anni ’20 fino al 1945, si attraversano le fasi del Costruttivismo, del Surrealismo e della Nuova Oggettività. Ecco susseguirsi i nudi di František Drtikol che studia la complementarietà fra forme femminili e forme geometriche, le composizioni contemplative di Jaroslav Rossler e Jaromir Funke che svelano i legami con il Costruttivismo e la cultura russa dell’epoca, gli arrangiamenti surreali di Vaclav Zykmund e le nature morte poetiche di Josef Sudek, riprese dalla finestra del suo studio, unico privilegiato punto di vista.
Dal secondo dopoguerra fino agli anni ’70 l’Arte Informale, il Surrealismo e il Minimalismo influenzano la fotografia fino ad arrivare agli anni ’90, terza e ultima sezione della mostra. La fotografia di studio, il Postmodernismo e la Nuova Sperimentazione sono elementi che connotano fortemente la produzione artistica di questi anni. L’ossessione per la perfezione tecnica, lo studio minuzioso della luce si riconoscono negli scatti di Jan Saudek, uno dei più noti e controversi autori cechi contemporanei. Le sue immagini barocche chiudono il percorso della mostra.
«Uno dei pregi di questo imponente allestimento – spiega Gunther Dietrich, direttore della galleria di fotografia contemporanea Photo Edition Berlin – è di aver raccolto autori che non erano mai stai accostati prima d’ora. Questo ha permesso di creare una connessione soprattutto fra gli artisti contemporanei che, spesso, sono abituati a lavorare ciascuno per conto proprio».
“Czech fundamental” è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20 con ingresso 8,50€. La mostra, che dopo Roma si sposterà a Milano e in Europa, è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.