“Chi ha un Corpo capace di molte cose, ha una Mente la cui massima parte è eterna”.
Partendo da questa folgorante proposizione del filosofo non dualista Baruch Spinoza (1632-1677) il libro ripercorre alcune tappe del percorso che ha portato la coreografia del Novecento, anche attraverso l’incontro con l’Oriente, a interrogarsi sui poteri della danza come esperienza soggettiva del corpo-mente e come veicolo di un’apertura al mondo e all’altro da sé.
Dal corpo incandescente di Vaslav Nizinskij che, alle soglie della follia, prefigura all’inizio del Novecento una danza come sentimento in trance, al corpo tranquillo di Erick Hawkins, eretico della modern dance ispirato dalla filosofia zen, a Virgilio Sieni, infaticabile esploratore dei paesaggi interni ed esterni al corpo, tra natura e cultura, fino al corpo sottile del teatro-danza indiano, questo libro (edito da Bulzoni Editore nella collana “Biblioteca teatrale/181) nelle sue 240 pagine con illustrazioni, si presenta come una declinazione al plurale dell’idea di corpo nella danza.
L’autore, Vito Di Bernardi, è professore associato di Discipline dello Spettacolo all’Università di Siena. Studioso di danza moderna, contemporanea e delle relazioni tra lo spettacolo occidentale e le tradizioni performative asiatiche, ha scritto sul “Mahàbhàrata” di Peter Brook, sul teatro e la danza di Giava e Bali, su Vaslav Nizinskij, Ram Gopal, Ruth St. Denis, Virgilio Sieni. È cintura nera di Aikido e socio fondatore di AIRDanza (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza).
La storia della casa editrice Bulzoni Editore è la storia di Mario Bulzoni, di sua moglie Ivana e delle figlie Anna e Paola. Mario diventa editore sviluppando la propria attività di libraio universitario, pubblicando il suo primo volume nel 1963, ma a segnare il vero passaggio a editore fu un’opera rara e costosa, teatrale solo nel sottotitolo e per metafora, ben stampata senza essere di lusso, un grosso e rischioso investimento: Marcello e Maurizio Fagiolo dell’Arco, Bernini: una introduzione al “Gran teatro” del Barocco, del 1967. In quello stesso periodo accoglieva le proposte di Ferruccio Marotti e varava una collana teatrale che oggi raccoglie più di 140 titoli i cui autori sono tra i più apprezzati nel mondo della critica teatrale.
Attualmente, nel campo dello spettacolo, la casa editrice ha ampliato i suoi interessi al grande mondo del cinema e opera un diligente lavoro a favore di docenti che operano in tutte le Università italiane.