“Il corpo pensante, la mente danzante” (Dialogo sul Metodo Hobart®) con Gillian Hobart e Claudio Gasparotto a cura di Lorella Barlaam
Con questo saggio (edito da Guaraldi nella collana “Libri e-libri”) l’autrice, diplomata alla “Royal Academy of Dancing”, offre uno strumento utilissimo al giovane danzatore ricordandogli che dev’essere in grado sia di pensare che di danzare e che la tecnica è un mezzo vòlto ad un fine e non un fine in se stessa.
“Il corpo pensante, la mente danzante. Dialogo sul metodo Hobart®” si articola come un viaggio nel pensiero di Gillian Hobart, la creatrice del metodo anti-metodo che propone il movimento danzato come pratica umanistica a favore del mondo interiore, per farne emergere la bellezza.
Lorella Barlaam conduce un dialogo a tre voci che ci parla della danza, oggi, come arte aperta a tutti, rivelando l’autenticità del pensiero di una vera Maestra.
Il volume (108 pagine) spiega nel dettaglio e in modo esaustivo la disciplina didattica di Gillian Hobart. Completano il volume i contributi di Alberto Testa e di Alessandro Pontremoli con una postfazione a cura di Amedeo Amodio (celebre danzatore e coreografo) compagno artistico della stessa Hobart in palcoscenico.
Il Metodo Hobart®, è una pratica educativa che propone una metodologia basata sull’arte del movimento per innescare una comunicazione legata al linguaggio non verbale.
Partendo da quattro parole chiave – relazione, rispetto, ritmo, contatto – il Metodo Hobart® è un percorso di conoscenza a sostegno del mondo interiore, per farne emergere la bellezza.
La danza, in quanto disciplina artistica, è un mezzo privilegiato per far emergere le capacità espressive: il Metodo Hobart® nasce nel 2000 nel contesto delle disabilità fisiche e mentali, utilizzando il sapere legato alla danza per valorizzare l’espressione personale, così da superare la difficoltà del linguaggio verbale, del movimento, della relazione.
Nel corso degli anni è emerso chiaramente che il Metodo Hobart® possiede un campo applicativo più vasto e una maggiore apertura pedagogica: propone un’esperienza tesa a formare la persona nell’unità mente-corpo e nelle sue innumerevoli possibilità espressive e comunicative, avvia a un lavoro di ricerca fondato sul processo di ascolto, cura, apprezzamento di sé sulla base del potere educativo del movimento danzato.
Favorendo l’integrazione con la propria interiorità e con gli altri, il Metodo Hobart® contribuisce a creare individui maggiormente attivi, più coscienti e creativi, individui con una migliore immagine di sé.
È questa particolarità che lo rende innovativo, vitale e in perfetta sintonia con le urgenze del nostro tempo.
Gillian Hobart nasce a Londra dove inizia a studiare danza classica con Letty Littlewood e, più tardi, con Vera Volkova e George Goncharov. Successivamente si perfeziona a Parigi con Olga Preobrajenska ed Egorova.
Negli anni Sessanta si trasferisce in America dove avviene l’incontro decisivo con Mary Antony, assistente di Hanya Holm e con la “modern dance”. A New York studia danza contemporanea con Merce Cunningam e “modern jazz” con Jaime Rogers.
Al rientro in Italia le viene riconosciuto, per merito artistico, il Diploma di insegnante di primo grado all’Accademia Nazionale di Danza ed inizia la collaborazione artistica con Amedeo Amodio.
Dal 1970 al 1978 dirige la propria Scuola a Roma, adottando l’insegnamento di danza educativa basato sul sistema di Rudolf Laban. Successivamente è ospite insegnante per la danza moderna all’Accademia Nazionale di Danza, insegna ai corsi di perfezionamento dell’Aterballetto a Reggio Emilia, tiene stages e master classes allo IALS e in tutta Italia. Continua nel frattempo la collaborazione con Amedeo Amodio, Sylvano Bussotti e Mary Antony. Contemporaneamente raccoglie una serie di appunti e riflessioni sulla danza che confluiranno nel saggio “Body and Mind in Modern Dance”, successivamente tradotto in italiano nel ’94 con il titolo “Danzare con l’Anima”.
Nel 1994 crea, insieme al coreografo Claudio Gasparotto, un nuovo centro di attività artistiche per il Comune di Trevignano Romano.
Nel 2000 ottiene l’Attestato dal Centro Italiano di Psicologia Clinica (Roma) come “Counsellor nel metodo psico-terapeutico” di Carl Rogers e dà inizio ad un programma rivolto a persone portatrici di handicap con finalità espressive e didattiche in collaborazione con lo psicologo e psicoterapeuta Raffaele Cavaliere.
Dal 2005 avvia presso “Movimento Centrale” la scuola di formazione “Metodo Hobart® conoscersi nella danza”.
Guaraldi Editore
Guaraldi è una casa editrice fondata nel 1971 a Bologna da Mario Guaraldi il quale trasferì quasi subito la sua sede a Firenze ed infine a Rimini (sede attuale). Fin dalle origini ha dato particolare importanza alla sociologia e ai media, e si è diffusa anche nel mercato editoriale francese; nel 1996 inserisce il proprio catalogo nel web.
Tra le sue pubblicazioni più rilevanti, nei primi anni, si segnalano I pampini bugiardi: indagine sui libri al di sopra di ogni sospetto: i testi delle scuole elementari, a cura di Marisa Bonazzi; introduzione di Umberto Eco (1972), Cani sciolti di Renzo Paris (1973), Da Bruno Roghi a Gianni Brera: storia del giornalismo sportivo di Aldo Biscardi; con una presentazione di Gianni Rodari (1973), Folklore e profitto: tecniche di distruzione di una cultura di Luigi Maria Lombardi Satriani (1973), Cruciverba politico: come funziona in Italia la strategia della diversione di Luce d’Eramo (1974), Il supernulla: ideologia e linguaggio della pubblicità di Lamberto Pignotti; con il contributo di Omar Calabrese (1974), Il centro sinistra biodegradato di Tullio Pericoli ed Emanuele Pirella (1974), Tecniche dell’inganno di Giuseppe Bonura (1974), Banditi a Orgosolo di Franco Cagnetta; con una introduzione di Alberto Moravia (1975), La politica della fede: dall’ideologia cattolica alla teologia della rivoluzione di Ernesto Balducci (1976), Arti figurative e linguaggio di Omar Calabrese (1977), Radio e televisione di Furio Colombo (1977), Specializzazione scientifica e unità della cultura di Eugenio Garin e Lucio Lombardo Radice (1977), L’animazione teatrale di Giuliano Scabia (1978), Linguaggio, scuola e società di Tullio De Mauro, Sergio Moravia e altri (1978), Storia e letteratura nel ‘900 di Giorgio Candeloro e Giorgio Luti (1978); oltre alle prime traduzioni italiane di Pierre Bourdieu (I delfini: gli studenti e la cultura, introduzione di Goffredo Fofi, 1971), August Strindberg (Le parole che vi ingannano: un libro di lettura per le classi subalterne, 1971), Ernest Jones (Estetica, sociologia, politica, 1971), Georges Bataille (Critica dell’occhio, 1972), Luc Boltanski (Puericultura e morale di classe, 1972), Otto Rank (Il trauma della nascita e il suo significato psico-analitico, 1972), Géza Roheim (Gli eterni del sogno: un’interpretazione psicoanalitica dei miti e rituali australiani, 1972).
(foto di Isabella Piva)