Confidenze troppo intime

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Confidenze troppo intime

Il film “Confidenze troppo intime”(Confidences trop intimes) di Jérome Tonnerre, è una pellicola del 2004 che ha ottenuto un ottimo successo di critica ed ora è in scena al Teatro Litta di Milano. con la traduzione di David Conati, fino al 9 luglio.

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Una storia intricata ed intrigante che nasce da un equivoco di partenza.

Confidenze troppo intimeSiamo a Parigi. Anna (Caterina Bajetta) ha preso appuntamento per la sua prima seduta psicoanalitica con il Dott. Monier (Gaetano Callegaro) che non ha mai visto in vita sua. Arriva nel  palazzo, sale al piano giusto… ma sbaglia porta e si ritrova nello studio di William ( Ettore Distasio), un consulente fiscale.

L’ uomo all’inizio non capisce che Anna si trova lì per un errore, e la lascia parlare, la lascia sfogare nel suo pianto liberatorio e di disperazione nel quale lei gli racconta della sua vita e del sofferto rapporto con il marito.

Anna prima di andarsene gli chiede appuntamento per la prossima seduta ma William non riesce a dirle che non è un dottore; la fragilità psichica della donna e la malinconia che vede nei suoi occhi lo colpiscono e confida quest’ incontro alla sua ex moglie Giovanna (Giovanna Rossi).

Il rapporto tra William e Giovanna dopo la separazione è rimasto molto amichevole, forse anche troppo; lei ha una nuova relazione mentre lui è rimasto solo, con il suo lavoro e basta.

Anna ritorna dopo un paio di giorni e continua a raccontare al suo presunto terapeuta, le sue confessioni più intime e di un marito che, rimasto invalido a una gamba dopo un incidente, non la desidera più e le chiede addirittura di avere rapporti con un altro uomo. William vorrebbe dirle la verità.. ma non ci riesce.

Anna salta l’appuntamento della terza seduta e William sente il desiderio di vederla, di cercarla. Si reca nello studio del vero Dott.Monier e con uno stratagemma, non molto convincente, cerca di carpire informazioni sulla donna. Il medico capisce subito che William prova un sentimento per la misteriosa Anna ma non riesce ad esplicare i suoi sentimenti e le sue emozioni.

Anna ritorna e confessa a William di aver saputo la verità dopo aver telefonato allo studio di Monier per spostare l’appuntamento.

Sembra arrabbiata, delusa, ferita; ha raccontato la sua intimità ad un consulente fiscale… ma lei in quello studio si sente a casa e parlare con William la rassicura!

I due continuano a vedersi e ormai William sa tutto della vita di Anna, o perlomeno, crede di saperlo. Lei gli confida di aver rivelato al marito di avere una relazione con lui, il suo presunto psicanalista, soddisfacendo così il desiderio del compagno di volerla tra le braccia di un altro; lui non sembra preoccupato da questa rivelazione, perché in fondo é quello che vorrebbe.

Sia Giovanna che il Dott. Monier fanno sorgere in lui qualche dubbio su questa donna, su queste chiacchierate insolite tra i due e  sulla veridicità dei racconti di lei, finché un giorno riceve la telefonata inaspettata del marito, ma William la terrà nascosta ad Anna.

Il consulente fiscale tutto d’ un pezzo è confuso e a tratti angosciato da questa situazione, ma ormai non riesce più a fare a meno di vederla.

Una sera, mentre è immerso nei suoi pensieri, riceve un’altra telefonata dal marito di Anna che lo invita ad affacciarsi alla finestra del suo studio perché lui si trova lì, in una camera d’albergo di fronte, allo stesso piano, a trascorrere una notte d’ amore con sua moglie.

Anna racconta tutto a William qualche giorno dopo; questo riavvicinamento con il marito le ha fatto capire di non provare più niente per lui e decide di chiedere la separazione e andarsene da Parigi.

Questo sblocco psicologico della donna fa scattare in William la voglia di provare a cambiare la sua vita, piatta e lineare, che ora non gli poteva più bastare. Lascia il suo studio, la sua casa, la sua ex moglie che gli confessa di amarlo ancora, e raggiunge Anna nella sua nuova vita.

Bravi gli interpreti, particolarmente perfetti nei loro ruoli. Molto convincente la fragilità emotiva di Caterina Bajetta nel ruolo di Anna.

Più che una commedia la definirei una piéce drammatica che risalta gli equilibri psicologici dei protagonisti e offre spunto di riflessione per il pubblico in quanto i dialoghi tengono impegnati gli spettatori sul fulcro della storia senza mai distogliere l’attenzione.

Uno sguardo dentro le fragilità emotive che ognuno cerca di tenere nascoste e che prima o poi, per volontà propria o inconscia, emergono e se si ha la forza di affrontarle, ti cambiano la vita!

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