Pandora, così come inscenata, sprovvista del suo vaso, dal coreografo Simone Valastro, nello spettacolo in live streaming del 29 gennaio dal Teatro dell’Opera di Roma, che si ispira al celebre mito greco, è sintomatica della reinvenzione dell’arte in tempi pandemici. Nella performance di danza modern – contemporanea del ballerino, già coreografo al Bol’šoj, che ha debuttato al teatro Costanzi con il corpo di ballo di Eleonora Abbagnato, c’è la tensione e la frenesia di qualcosa che non si è definitivamente compiuto, e che si possa riscrivere a passi di danza.
La figura di Pandora, impersonata dall’etoile Rebecca Bianchi, virginea e casta, sembra più una promessa che una minaccia forse perché l’adattamento di Valastro è focalizzato sulla coralità della scena per meglio conquistare il ritmo musicale. Al Costanzi, infatti, in un contesto di surreale attesa come può essere uno spettacolo senza spettatori, per lo meno in presenza (per via delle disposizioni di legge vigenti), si compie un tripudio alla musica e alla danza di altrettanta inconsueta bellezza: a suonare è l’orchestra che esegue il capolavoro degli anni ‘80 The Grand Pianola Music, sotto la bacchetta del maestro Carlo Donadio, un brano che sa fondere dramma e febbrile trepidazione sulle note di un pianoforte in stato di trance quasi psichedelica.
Eppure, il gusto della rappresentazione è molto classico, misurato, simmetrico nonostante le libere citazioni dal mito tradizionale: i ballerini, tra cui le étoile Alessandra Amato (Vedova) e Rebecca Bianchi (Pandora), e il primo ballerino Claudio Cocino (Epimeteo), comunicano un carosello emotivo straniante, in cui non c’è un climax ma una fuga continua e certosina dalle invisibili catene di un destino che non si compie.
I costumi di Laura Biagiotti sono altamente iconici, evocativi: perfettamente aderenti alla scarna scenografia, creano suggestioni contrapposte, dal misticismo inquieto dei sufi ad una realtà popolata da personaggi della fantascienza.
Un’incredibile opera di live art, in perenne stato performativo, che non rimanda ad una solida narrazione ma fa da medium tra la nostra attualità, fatta di sentimenti incerti e confusi, e l’urgenza di esprimerla attraverso l’arte, la cui assenza ci rende afoni.
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Lo spettacolo è andato in scena live su youtube il 29 gennaio alle 20.00
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