Con “Guida tascabile per la felicità” parte Alice nella città.

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di Alessandro Giglio

Il mio Festival Internazionale del Film di Roma è partito questa mattina alle 9.00. Quando alla stessa ora in Sala Sinopoli si proiettava il film che apre, non senza qualche polemica, la nona edizione del Festival/Festa di quest’anno, io sceglievo una sala ben più piccola: lo Studio 3.

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Accanto alla selezione ufficiale, il Festival infatti presenta una sezione autonoma  che viaggerà parallela: Alice nella Città. Verranno proposti una serie di lungometraggi per ragazzi che saranno giudicati da giovani  tra i 14 e i 18 anni con film in concorso e fuori concorso.

Una rassegna che a giudicare dalle proposte non sottovaluterei affatto. Segnalo oltre al film di cui vi scrivo oggi, tra gli altri, “Doraemon 3D”, “I guardiani della galassia”, “LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T.S. SPIVET 3D” di  Jean-Pierre Jeunet ( Il favoloso mondo di Amelie), tutti fuori concorso.

Tra quelli in concorso “Song Of The Sea” di Tomm Moore con Brendan Gleeson e “Trash” di Stephen Daldry con Martin Sheen e Rooney Mara.

Io sono appena reduce dall’opera prima di Rob Meyer  “Guida tascabile per la felicità” o nel più centrato titolo originale “BIRDER’S GUIDE TO EVERYTHING”.

Più azzeccato perché il protagonista di questa storia è David (Kodi Smith – McPhee) , un quindicenne appassionato di birdwatching, una passione che gli è stata trasmessa dalla madre deceduta da poco più di un anno. Un amore quasi ossessivo che lo fa sentire meno solo in un momento così delicato per un adolescente.

Mentre in bici si sta recando a scuola, avvista un esemplare di  anatra considerata estinta: un incontro fugace che lascia in eredità solo una foto sfuocata. Avvisa dell’avvistamento i suoi due amici con i quali ha creato la Young Birders Society di cui i tre sono gli ultimi membri rimasti dopo la defezione degli ultimi due.

Dopo un dibattito i tre decidono di rivolgersi al loro guru, un ornitologo maestro di birdwatching interpretato da Ben Kingsley che gli suggerirà di non mollare la presa sull’anatra e dove incentrare le ricerche.

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Ai tre si aggiunge nello stralunato viaggio on the road un elemento femminile, Ellen interpretata da Katie Chang. Una corsa contro il tempo perché 24h dopo il padre di David si sposerà con Giuliana, l’infermiera che si occupò della madre di David durante la malattia ( lui questa cosa come potrete immaginare non l’ha presa bene affatto).

Gli 86’ del film volano davvero, e non è cosa scontata visto l’orario. Il trio d’amici è mix perfetto e i loro dialoghi sono sempre brillanti e credibili ( su tutti il riccioluto e sagace Tim).

Un viaggio alla riscoperta dell’amicizia, della curiosità ( un elemento sempre più lontano da “noi adulti”) e della natura.

Non ci sono sbavature e anche se il finale è forse un classico non per questo è da buttar via, tutt’altro. Un buon esordio per il regista e un buon inizio per il mio Festival!

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