La creatività di Laila Wadia e di Chiara Boscaro e la carismatica presenza dell’attrice Marcela Serli, con la regia di Sabrina Morena danno vita all’ironica opera “Come diventare italiani: il tutorial”. Lo spettacolo è in scena il 18 ed il 19 novembre al teatro Miela di Trieste.
Quest’anno, la rassegna S/paesati, giunge alla XVIII edizione e le identità plurali si concentrano su argomenti di Europa e dintorni. Il 18 e 19 Ottobre è stato il turno dell’italianità.
Essere italiani può sembrare a tutti noi abitanti della penisola una cosa scontata. Invece è molto più che il solo fatto di essere nati su suolo italiano.
Marcela Serli, nei panni di una macchiettistica politica, ce lo spiega in “Come diventare italiani: il tutorial”.
Il contesto è un panorama in cui il nostro paese è minato da tragedie come lo spread.
L’ironico e comicissimo elenco di pregi e difetti che caratterizza il nostro popolo, prende quasi la forma di una vendita all’asta.
Un traffico di questi nostri inestimabili valori con le maggiori potenze estere.
Laila Wadia (autrice del testo insieme a Chiara Boscaro) è originaria dell’India ma vive a Trieste mentre Marcela Serli è nata in Argentina, figlia di padre istriano e madre libanese. È dunque molto interessante scoprire come due figure tanto internazionali possano spiegare a noi italiani l’italianità.
Forse tutto ciò ci suggerisce qualcosa riguardo ad un paese che si sta trasformando in un magnifico pentolone di culture diverse. In Come diventare italiani: il tutorial si parla di tradizione, fattore imprescindibile nel paese dell’arte e dei monumenti, ma anche di contemporaneità con allegra consapevolezza.
La cupola unificatrice del teatro
Le risate non mancano di certo. Se c’è una cosa in cui gli italiani eccellono è nel non prendersi sul serio, andando fieri delle proprie debolezze che li rendono così particolari. Con simpatia, ironia e una buona dose di consapevolezza si sviscera la quotidianità, spaziando dal caffè ai gesti che contengono il vocabolario di una nazione.
L’Estero, tanto idealizzato, viene satirizzato, quasi ripudiato al confronto della Patria della pizza.
Inoltre una particolare nota di merito va a Marcela Serli.
L’attrice ha saputo catturare l’attenzione del pubblico completamente da sola con carisma e acume durante tutto lo spettacolo.
Alla fine l’allegra autodenigrazione di noi italiani è terminata come sempre con la coscienza di quanto il nostro Paese valga veramente. Perché, anche se molto spesso ci convinciamo del contrario, “l’italianità è un bene di lusso”, come ha saggiamente precisato il personaggio di Marcela.
Foto
©Fabrizio Caperchi
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