Magnifica Presenza, lo spettacolo di Ferzan Ozpetek arriva al teatro Rossetti di Trieste dal 9 al 12 maggio
Era il 2012, secondo i Maya doveva scatenarsi l’apocalisse, invece ci fu “Magnifica presenza”, che comunque è la fine del mondo. “Magnifica presenza” nasce come film diretto da Ferzan Ozpetek e scritto dallo stesso Ozpetek insieme a Federica Pontremoli. Il cast vanta grandi nomi del panorama italiano quali Elio Germano nei panni del protagonista, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Giuseppe Fiorello e molti altri. All’inizio del 2000, Ozpetek aveva già conquistato il pubblico italiano con gemme quali “Le fate ignoranti” e “Mine vaganti”, pellicole che trattavano la dura e meravigliosa vita quotidiana dei loro protagonisti, tra famiglia, lavoro e relazioni. Con “Magnifica presenza”, però, si apre una nuova finestra sull’universo di Ozpetek. Si tratta quasi di una favola moderna, un angolo di sogno enigmatico, divertente e dolce-amaro. Con otto candidature ai David di Donatello e nove ai Nastri d’argento, “Magnifica presenza” stregò il pubblico di ogni sala e continua ancora oggi con il suo recente debutto teatrale.
La trama
Il sipario si alza su Pietro, un giovane aspirante attore che cerca casa accompagnato dall’esuberante cugina. Alla fine riesce a trovare un posto perfetto e con esso trova anche tanta compagnia. La compagnia teatrale Apollonio, che a quanto pare occupa la casa, o è meglio dire che la infesta. C’è qualcosa di strano in questi attori, i quali sembrano arrivare da un’altra epoca e sembrano essere visti solo da Pietro, ma tra loro nasce un legame. Attraverso questa improbabile amicizia, il ragazzo vincerà la solitudine e le insicurezze per riscoprire la sua personalità.
Ozpetek al comando!
Dopo aver portato a teatro il suo acclamato “Mine vaganti” nel 2022, Ferzan Ozpetek torna a dirigere uno spettacolo teatrale e questa volta fa debuttare “Magnifica presenza” con la produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo e Fondazione Teatro della Toscana. Può risultare molto difficile trasporre una pellicola cinematografica sul palcoscenico, soprattutto se è già stata molto amata dal pubblico in forma di film. Tuttavia, l’esperimento risulta vincente poiché permangono in scena quegli elementi che sono un po’ la firma dell’autore. Fin da subito, tra scenografia e testo, si insinua un’atmosfera sognante, enigmatica e romantica che avvolge tutto il pubblico. Con sapienti accenni, si costruiscono pian piano le fondamenta della fantasia ozpetekiana. Ci si aggira così tra specchi e lampadari di cristallo, tra attori in abito scuro e paillettes, tra battute irriverenti e pregnanti frasi ad effetto. La scrittura di Ozpetek è sempre vincente, raffinata e intelligente, ma anche pungente e piena di brio. Molte battute amate nel film tornano in bocca agli interpreti e risvegliano l’anima ironica e deliziosa del cinema di Ozpetek. C’è spazio, però, anche per momenti più delicati di confronto tra i personaggi, scritti in modo tale da risultare extra ordinari e profondamente umani allo stesso tempo. Le dinamiche tra gli attori vengono gestite con ritmo e vivacità, in modo da mantenere la sala sempre piena di risate ed emozioni, senza perdere il filo neanche per un minuto. Come nei suoi film, Ozpetek ritaglia alcuni spazi anche per musica e canzoni, spesso riportando alla vita icone della cultura italiana come Patty Pravo e rendendo ancora più vivace e godibile questo suo mondo fuori dagli schemi. Incantevoli quei momenti in cui la colonna sonora originale del film, ad opera di Pasquale Catalano, torna a diffondersi in sala con i suoi caratteristici archi e le corde pizzicate. ATTENZIONE ZONA SPOILER! Molto interessante, poi, da notare alcune citazioni ad altre opere. Per esempio, la scena in cui Pietro affronta gli “inquilini”, ossia gli spiriti della compagnia Apollonio, a suon di crocifissi e aglio sembra ricordare quella del dramma “Angeli in America” di Tony Kushner in cui il protagonista Prior fa la stessa cosa ai fantasmi che lo vengono a trovare di notte. FINE ZONA SPOILER!
La magnifica presenza in scena
Nei panni del protagonista Pietro, troviamo Federico Cesari, giovanissimo talento italiano. Già molto conosciuto tra televisione e cinema, con “Magnifica presenza” firma il suo grande debutto teatrale e vince la scommessa. Aveva già riscosso grande successo nel ruolo di Martino Rametta nella fortunatissima serie “Skam Italia”, per poi avventurarsi in interpretazioni sempre più complesse come “Tutto chiede salvezza”. Con questo suo nuovo ruolo teatrale, Cesari scopre sempre di più la sua maturità di attore. Dà così prova di una capacità interpretativa potente e sfaccettata, risultando leggero e intenso in maniera sorprendente, soprattutto considerata la sua giovane età. Intorno a lui, il resto del cast sostiene lo spettacolo con grande energia. Tosca D’Aquino, amata attrice e comica, interpreta la cugina di Pietro e dona una meravigliosa nota di colore alla storia con un’esuberanza ed uno humor irriverenti. Mentre Serra Yilmaz, iconica musa del cinema di Ozpetek, veste i panni della capocomica della compagnia Apollonio. Mai in errore, mai fuori posto, con il suo stile unico ci trasporta ancora di più in un universo alternativo e magico. Insieme a Cesari, poi, dà vita anche a momenti toccanti di confronto umano, con un retrogusto dolce amaro tipico della prospettiva di Ozpetek. Il meraviglioso cast continua con Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi e Fabio Zarrella. Ognuno ha saputo muoversi in maniera armonica, dando vita ad una chimica avvincente ma anche delicata, fatta di momenti frizzanti e altri più dolci. Ogni personaggio riscopre l’anima del suo corrispettivo cinematografico, ma nel corso dello spettacolo li vediamo anche scuotersi da questa eredità e rivendicare una personalità propria e unica.
Come raccontare la vita in una storia
Tra i molti talenti di Ozpetek c’è quello di non essere solo un regista o uno scrittore, ma anche un narratore nel senso più alto e nobile del termine. Ozpetek è in grado di scorgere la magia e la vivacità della vita quotidiana anche negli angoli più tristi e anonimi. Narra così storie fantastiche piene di personaggi fragili, bizzarri e pieni di vita. Una vita disordinata che non sempre va come vorremmo, ma in cui si può sempre trovare un po’ di meraviglia.