C’è ancora domani è un film italiano del 2023 scritto, diretto e interpretato dall’attrice e comica Paola Cortellesi, al suo esordio come regista.
il film è stato presentato alla 18ª edizione della Festa del cinema di Roma, ed è stato premiato come Film dell’anno ai Nastri d’argento del 2024.
La pellicola è stata ampiamente apprezzata sia dal pubblico che dalla critica, classificandosi come un successo al botteghino in patria oltre che all’estero.
La trama in breve
Nella Roma della seconda metà degli anni Quaranta, la protagonista Delia è una donna che riveste esclusivamente i ruoli di moglie e madre, in balia di un suocero insensibile e del marito Ivano che esercita con prepotenza il suo ruolo di capofamiglia. L’atteso fidanzamento della figlia primogenita con un ragazzo proveniente dal ceto borghese, e una misteriosa lettera, sono i punti di svolta per la presa di coscienza di Delia, determinata a rovesciare i ruoli della società patriarcale per poter immaginare un futuro migliore per sé e per tutte le donne.
Temi del film e commento
C’è ancora domani rappresenta una ventata d’aria fresca per il panorama del cinema italiano, soprattutto per le modalità narrative che la regista Paola Cortellesi ha scelto di utilizzare per trattare temi più che mai attuali come la violenza di genere, la cultura patriarcale e i diritti delle donne.
La pellicola, che segna l’esordio di Paola Cortellesi come regista, mescola alla perfezione vecchio e nuovo, rifacendosi (anche per l’uso del bianco e nero) alla tradizione della commedia italiana, ma senza rinunciare a una forte originalità espressiva.
Il film racconta la quotidianità ripetitiva e faticosa di Delia, una donna dell’Italia del dopoguerra assoggettata alle violenze fisiche e psicologiche del marito, costretta a sottostare ad un ruolo sociale e culturale che lascia molto poco spazio al libero arbitrio. Le giornate di Delia sono simili a quelle di tante altre donne “invisibili”.
Attraverso le oppressive giornate della protagonista, che hanno come unico momento di leggerezza le conversazioni con l’amica fruttivendola e brevi scambi di battute con il suo amore giovanile, il film ci racconta la condizione femminile a quel tempo.
Delia però, proverà nel suo piccolo a ribellarsi ad una condizione di vita che le è stata imposta senza possibilità di una scelta. La protagonista agisce nel tentativo di costruire un mondo migliore per sua figlia e per le donne che verranno. Noi spettatori ci troviamo così coinvolti in una storia che alterna in modo intelligente toni drammatici e genuini momenti di comicità in pieno stile Cortellesi.
La messa in scena del film non cade mai in banalità o superficialità su quelli che sono temi trattati molto spesso dal cinema (ma forse non sempre nel modo giusto).
Particolarmente importante è l’utilizzo che si fa della musica nel film. Le scelte musicali assumono valore narrativo in molte scene, e così ad esempio un episodio di violenza fisica da parte del marito diventa un’audace e disperato balletto. Ed è proprio nello stridere dell’accostamento balletto-violenza che allo spettatore si stringe il nodo allo stomaco.
Come detto però, non mancano i momenti divertenti e le scene che fanno sorridere, come tutte quelle tra Delia ed il soldato americano con cui ha stretto amicizia. Anche se non parlano la stessa lingua, i due riescono a comprendersi alla perfezione.
C’è ancora domani parla dei diritti e delle sofferenze delle donne del passato e di oggi, senza mai scadere in un tono didascalico o eccessivamente retorico.
I punti di forza del film
C’è ancora domani è un film ironico e drammatico e merita di essere visto. Tra le altre cose, perché risulta estremamente attuale. È un film che riesce a parlare forte e chiaro a noi spettatrici e spettatori di oggi, facendoci riflettere sulla strada che abbiamo fatto fino a qui, e su tutta quella che ancora c’è da percorrere.
E poi il suo finale, non scontato e carico di speranza per il domani (qui non vi facciamo spoiler) non potrà che farvi emozionare.
