Dicono “Ramen” invece di “Amen” e adorano un essere superiore che risponde al nome di Prodigioso Spaghetto Volante.
Comincia col sorriso sulle labbra la lettura del Catalogo delle religioni nuovissime (Quodlibet Edizioni); l’autore, Graziano Graziani, una delle voci di spicco della trasmissione radiofonica di Rai Radio 3 Fahrenheit, parte infatti dall’improbabile culto pastafariano (che crede che l’universo sia nato da un groviglio di spaghetti con polpette incastonate) per raccontare l’evoluzione e il diramarsi del pensiero religioso al di fuori dei culti maggiori.
Se la recente devozione all’ Invisibile Unicorno Rosa, nata e cresciuta attraverso il web, continua a far sorridere, così come la chiesa Maradoniana di El Diego, inoltrandosi nel testo le emozioni diventano assai più variegate.
Si passa attraverso l’inquietudine che suscita la mistica legata al fascismo o alla piccola setta composta esclusivamente da donne che, vestite con sandali e velo grigio, sono devote ad un santo davvero particolare, che risponde al nome di Vladimir Putin. Si comincia a riflettere sui mistici rivoluzionari popolari, quelli che, anche se in circostanze diverse, ricordano i moti di Francesco d’Assisi verso il potere della chiesa. Ci si arrovella il cervello con le religioni intellettuali e scientifiche.
Il saggio intero, oltre ad essere molto gradevole, interessante e imparziale, riporta comunque ai grandi interrogativi sul bisogno di idealizzare e appoggiarsi su personalità di spicco, fantasie e ragionamenti, anche se appaiono bizzarri. D’altronde non bisogna dimenticare che, istruiti da bambini a storie bibliche, non consideriamo strano che un gruppo di persone, in attesa di un uomo in ritardo dal ritorno di un monte, abbiano preso dell’oro, l’abbiano fuso dandogli la forma di un vitello e l’abbiano adorato.