“Cageless” è un disco e un progetto teatrale multimediale, scritto e diretto da Ornella Amodio e Susanna Rienzi.
Lo spettacolo, in scena il 10 settembre alle 18.00 al Teatro Arcobaleno di Roma, si compone di brani musicali, eseguiti dal vivo, e video multimediali interattivi ai quali si alternano i monologhi recitati da Ornella Amodio che abbiamo avuto il piacere di intervistare.
Cageless” racconta la storia di una donna che si rende conto di essere in gabbia da sempre: rinchiusa da bambina da una famiglia di fatto assente, da una scuola che non insegna, da una religione che incatena e discrimina, dall’esaltazione del successo personale – ma non della crescita – e, nel tempo, dalla sua stessa paura, originata dal non essersi sentita né accolta né compresa.
Ce ne parla approfonditamente l’autrice in questa intervista
“Cageless” è già stato portato in scena. Quali sono, se ce ne sono, le novità sostanziali rispetto alle versioni precedenti dello spettacolo?
Si “Cageless” ha debuttato al Teatro Vascello a febbraio. Ci sono molte novità. E’ un lavoro in continuo movimento, del resto parlando di esperienze, di emozioni, non potrebbe essere altrimenti. Ci sono dei monologhi nuovi. A febbraio evidentemente era presto per farli uscire fuori.
Non erano pronti, non eravamo pronte. Sono stati aggiunti dei video interattivi in più rispetto alla versione precedente, perché hanno colpito moltissimo il pubblico.
Come è nata la collaborazione con gli altri componenti dello spettacolo e quali sono le difficoltà di realizzare un progetto teatrale di questo tipo?
Con Susanna ci siamo incontrate perché, seguivamo entrambe, con le rispettive associazioni, un progetto cantautoriale, poi mi ha fatto ascoltare dei brani che aveva scritto e ci siamo accorte che coincidevano meravigliosamente con un progetto teatrale che avevo in mente da un po’ di tempo.
Riguardo i musicisti, una sera li abbiamo ascoltati durante un evento privato e ci sono piaciuti molto allora li abbiamo coinvolti nel progetto e loro hanno accettato.
Invece riguardo le cantanti, le conoscevo già , avevamo già fatto dei lavori insieme e secondo me erano perfette per questo progetto, ed avevo ragione.
Cosa vorresti che il pubblico cogliesse dalla visione di “Cageless”? Quali sono i temi su cui vorresti farlo riflettere?
Vorrei solo che il pubblico, oltre a viversi bene tutto lo spettacolo, uscisse dal teatro con qualche domanda, nuova, che possa portare a farsi altre domande, quelle giuste. Non si danno delle risposte, ma si cerca di portare le persone a farsi delle domande.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
I miei progetti futuri sono legati molto a Cageless, continuare a costruire e far evolvere il progetto. A settembre girero’ una fiction e iniziero’ un lavoro molto importante legato al doppiaggio. Nel mio futuro spero di avere sempre di piu’ la libertà di muovermi in terreni sempre diversi che mi permettano di crescere da ogni punto di vista. Sperimentare.
Le immagini per l’intervista sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.