Premetto che non ho assistito alla premiazione lunedì, anche se sono stata tempestivamente relazionata il giorno dopo da ben quattro giornalisti esperti presenti e ho letto alcune cronache.

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Intanto mi hanno colpito i sei premi andati a “Priscilla, la regina del deserto”, Miglior  Protagonista Maschile, Spettacolo, Regia, Coreografia, Scenografia e Costumi. Non tanto perché non se li meritino, tutt’altro: lo spettacolo è stato ottimo nel suo allestimento completo, ineccepibile direi, ma, a vedere bene, di questi sei premi solo uno è andato effettivamente ad un italiano, Simone Leonardi come miglior protagonista maschile. Gli altri cinque hanno premiato il lavoro della produzione Australiana, dal momento che di italiano c’era ben poco. E quindi mi chiedo? Possibile che tra i vari spettacoli italiani non ce ne sia stato uno degno di prendere uno dei premi in queste categorie? E la creatività italiana che fine ha fatto???

La seconda riflessione è sul gesto che ha fatto Loretta Goggi (premiata come miglior Protagonista Femminile per “Gipsy”) durante la consegna del suo premio, dicendo apertamente e senza timore (ma lei se lo può permettere) che la produzione di Gipsy (la stessa del pluripremiato Priscilla) non le ha ancora saldato quanto pattuito. Subito si sono alzati i performer di Priscilla urlando che anche a loro devono ancora soldi.

L’affermazione della Goggi è stata ripresa dagli organi di informazione e postata viralmente sui social network.

C’è quindi da sperare che questo abbia un effetto positivo e che le produzioni insolventi  vario facciano il loro dovere visto che performer e personale addetto hanno fatto il loro.

Sulle altre nomination poco da dire, molto corrette e meritate. Solo un po’ di personale amarezza perché, per chi scrive, Frankenstein Jr meritava molto di più dei due premi dati agli attori non protagonisti, gli ottimi Giulia Ottonello e Mauro Simone.

Speriamo in una prossima edizione un po’ più accorta nel suo risultato finale.

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