di Federico Larosa
BLUE – IL MUSICAL COMPLETAMENTE IMPROVVISATO
Il blu è notoriamente il coloro associato alla tristezza, tanto che in inglese il termine “blue” significa “triste”, “depresso”. Sarà forse per questo motivo, per giocare ironicamente con il significato della parola, che i Bugiardini hanno deciso di intitolare il loro show (perché proprio di show si tratta) “B.L.U.E. – il musical completamente improvvisato”? Perché tutto può accadere in B.L.U.E tranne sentirsi tristi. O forse B.L.U.E è un acronimo il cui significato non ci è dato sapere? Poco importa il motivo per cui i Bugiardini, compagnia nata nel 2008 e formata da attori di estrazione eterogenea, ha deciso di intitolare così il loro spettacolo. Quello che conta è lo spettacolo, appunto, il risultato finale di un lavoro di improvvisazione che permette loro di creare un musical sempre diverso ogni sera e di regalare al pubblico uno spettacolo mai visto prima e che mai si potrà rivedere allo stesso modo. Dimenticate la tristezza evocata del titolo, quindi, e lasciatevi trasportare da uno spettacolo di improvvisazione ispirato alle atmosfere, alla musica e alla narrazione tipica dei musical di Broadway.
Il concetto di improvvisazione teatrale non è certo nuovo, ma i Bugiardini hanno avuto l’illuminante idea di applicarlo al musical portando in Italia un’esperienza completamente originale e travolgente che col tempo non mancherà di conquistare un pubblico, speriamo, sempre più vasto. Lo spettacolo comincia apparentemente come un musical qualsiasi: le luci in sala si spengono, la musica comincia a diffondersi e gli attori compaiono sul palco tra luci ed ombre. Il rivolgersi degli attori direttamente al pubblico è il primo elemento in grado di spiazzare chi non ha mai visto B.L.U.E. L’interazione con il pubblico è il vero motore d’avvio dello spettacolo, il momento in cui gli attori concordano con gli spettatori il titolo e l’ambientazione della storia che da lì a pochi secondi prenderà forma e sostanza sul palcoscenico solo grazie alla maestria e alla perfetta sintonia tra gli attori, che riescono ad accordarsi tra loro attraverso gesti e sguardi d’intesa praticamente inavvertiti dal pubblico in sala.
L’aspetto che sorprende maggiormente dell’improvvisazione dei Bugiardini non è tanto la capacità di creare una storia di senso compiuto partendo dall’ambientazione e dal titolo (che pur non è facile), ma sicuramente l’abilità di creare, su un tappeto musicale suggestivo, canzoni e testi capaci di integrarsi perfettamente con la narrazione, esprimendo in maniera efficace le emozioni che coinvolgono i personaggi in una determinata situazione e facendo praticamente scordare al pubblico che di improvvisazione si tratta. La forza e la suggestione del musical in questo senso prevale su quello della narrazione e dello svolgersi degli eventi che, a volte, presenta situazioni scombinate e incongruenti, volutamente ma anche non. Il registro scelto dai Bugiardini per i loro spettacoli è decisamente quello comico, brillante, almeno in “Il volo proibito”, lo spettacolo a cui chi scrive ha avuto la gioia di assistere. Proprio per questo l’assurdità di alcune situazioni non disturba la visione ma, al contrario, esalta la sottile venatura comica che caratterizza lo spettacolo anche nei suoi momenti più drammatici e che permette alla compagnia di ironizzare, senza scadere nel cattivo gusto, anche su quella che, a ragione, possiamo definire come una delle pagine più oscure della storia dell’umanità: il nazismo.
“B.L.U.E. – il musical completamente improvvisato” è uno spettacolo che andrebbe visto ogni sera in cui va in scena, un’esperienza assolutamente consigliata agli amanti del musical e del teatro. Nessuno dovrebbe essere privato della gioia di uscire da teatro canticchiando: “Io ho le palle…grosse…così…”.