Bisio, apre Il Celebrazioni con Father and son

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Il Celebrazioni di Bologna riapre il sipario. È di scena Claudio Bisio e il suo Father and Son, spettacolo tratto da “Gli sdraiati” e “Breviario  comico” firmati Michele Serra.

In direzione contraria a quella a cui, purtroppo, il pubblico italiano è ormai abituato, ecco che a Bologna riapre il Celebrazioni e lo fa in grande stile.

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Riapre una struttura restaurata e con una nuova gestione; riapre con all’interno nuove partnership e soprattutto con una stagione trasversale.

A testimonianza di questa “trasversalità”  la presenza di numerosi studenti, giovani e non, che ne hanno affollato l’ouverture con Bisio e il suo Father and son.

A salire sul palco per primo Filippo Vernassa, il direttore artistico del teatro, che dedica al pubblico un veloce saluto, spiegando anche la storia della riapertura del Celebrazioni.

Come da copione, quello del Celebrazioni,  è il racconto di una riapertura travagliata.

Vernassa sottolinea, come la nuova gestione sia orgogliosa di aver ridato il teatro alla città di Bologna, riaprendo a nuova vita un luogo della cultura in un periodo in cui questi luoghi purtroppo vengono chiusi.

Dopo il saluto del direttore, si apre il sipario su una scenografia piuttosto particolare nella sua semplicità, firmata da Guido Fiorato.

Distribuiti sulla scena, cinque varchi a rimandare ad un ambiente casalingo, mentre dal soffitto pende da una corda un armadio con anta specchiata.

In obliquo, parte del pubblico si riflette allo specchi come a dire “qui sopra ci siete tutti voi e stiamo raccontando una storia condivisa da ogni genitore“.

Al centro della scena alcuni tavoli in legno e alcune sedie, con le gambe tornite, in stile antico, utilizzati come praticabili, funzionali per il dinamismo al monologo.

Sistemati alle spalle di Bisio, Laura Masotto (violino) e Marco Bianchi (chitarra) chiamati a sottolineare alcuni passaggi dello spettacolo.

Bisio, un padre che a volte parla direttamente a suo figlio adolescente e altre volte si rivolge al pubblico.

La descrizione ironica di atteggiamenti casalinghi trasandati ed annoiati, la stranezza di un non-dialogo tra padre e figlio.

Il racconto personale come porta di accesso a digressioni e riflessioni sociali e politiche, il tutto inframmezzato da una richiesta reiterata ed insistente rivolta ad un figlio assolutamente disinteressato all’argomento:

“Scala con me il colle della Nasca”.

Quando il ragazzo acconsentirà a fare la passeggiata padre-figlio in solitaria scalando il colle, dopo alcuni svogliati scambi di battute e punzecchiamenti col padre, arriverà il momento, forse, più commovente di tutto lo spettacolo.

Vediamo svanire il mutismo generazionale, e dare inizio così, al consapevole percorso nell’età adulta e al conseguente malinconico ritirarsi dalle scene del padre che non potrà far altro che sperare affinché vada tutto per il meglio. Adesso non è più tempo di far da guida.

Sulla scena si alternano momenti divertentissimi a momenti malinconici e poetici.

Bisio si riconferma un artista eccezionale, coinvolto e coinvolgente, delicato e divertente.

Uno spettacolo davvero notevole con la regia firmata da Giorgio Gallione.

Il disegno luci è di Aldo Mantovani, mentre le musiche sono di Paolo Silvestri.

Lo spettacolo si conclude con l’esecuzione della straordinaria  Father and Son, di Cat Stevens, e un lunghissimo applauso per Michele Serra, che sale sul palco invitato dall’attore.

Questo è il bel racconto di un bello spettacolo, emozionante e divertente. A raccontarcelo è stata Marika Cirigliano.

Father and son è una produzione Archivolto ed è in scena al Teatro il Celebrazioni fino al 29 Novembre.

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