Martedì 21 ottobre alle ore 11.00 sarà inaugurato, in presenza degli studenti delle classi terze medie della scuola Giorgio Morandi di Roma, Ic Mario Lodi di Roma, l’opera Back to XOOL – immaginata e dipinta dagli street art di fama internazionale SOLO E DIAMOND. Il lavoro è stato realizzato grazie al sostegno dell’Ic Mario Lodi con la collaborazione dell’Ass. Culturale ZIP_Zone e dedicata ai “super poteri degli studenti”.
Una bellissima iniziativa fortemente voluta dal preside dell’Istituto il prof Roberto Tassani che abbiamo il piacere di intervistare.
Tutto nasce da Fantasticherie. Ci può parlare del progetto?
Erano anni che la scuola ritiene necessario lavorare sugli ambienti di apprendimento, attraverso la cura degli spazi interni ed esterni, convinti che ambienti più confortevoli creano benessere in chi ci vive e agiscono proficuamente sui processi di apprendimento. La pandemia purtroppo ha sospeso questo impegno.
Questa primavera l’Associazione ZipZone, attraverso un finanziamento del Municipio XII, si è presentata con gli artisti Solo e Diamond, per organizzare e realizzare il progetto Fantasticherie, dedicato alle fiabe moderne.
Devo dire che parlando con l’Associazione e gli artisti ho avuto l’intuizione, supportata dalla prof.ssa di arte Sabrina Messedaglia, di proporre il lavoro del muro e ho subito realizzato che i due artisti sarebbero stati capaci di rappresentare ciò che con il mio staff volevamo rappresentare.
L’idea è quella di rappresentare la diversità e i talenti che ogni ragazzo possiede: la sfida è quella di una scuola capace di saperli cogliere in ogni ragazzo.
La scelta degli X-Men interpreta perfettamente la diversità e il talento di ogni individuo. Devo ringraziare gli artisti Solo e Diamond perché hanno saputo cogliere con maestria e sensibilità la nostra idea.
Da qui l’idea di accogliere i ragazzi con un Murales a loro dedicato. Cosa rappresenta Back To Xool?
Rappresenta un omaggio a tutti gli alunni, confermare la loro presenza nella scuola. Mi sembrava opportuno sottolineare la necessità di mettere i ragazzi al centro, di lavorare con impegno per valorizzare i loro talenti e farli emergere. Ognuno ha una dote e spetta a noi saperla riconoscere e svilupparla. Questo murales è dedicato a loro.
Un anno complicato quello che è appena iniziato. Cosa è cambiato?
Questo anno sappiamo quali possono essere le difficoltà, sappiamo però come fronteggiarle e superarle, forti dell’esperienza dello scorso anno. L’anno passato ci ha insegnato molte cose. Sappiamo di avere un buon rapporto con il territorio e abbiamo un patto di fiducia con le famiglie.
Qual è il tipo di scuola ideale e come immagina la scuola del futuro?
Una scuola aperta tutto il giorno, un luogo di sviluppo culturale nel quale i ragazzi possano sviluppare le proprie attitudini, con creatività e spazi adeguati e ben strutturati. Ore di studio ed approfondimento, laboratori e possibilità di sviluppare le proprie inclinazioni artistiche.
Non crede che sia fondamentale implementare le ore dedicate alla cultura?
Credo che le ore di scuola siano tutte dedicate alla cultura; quello che la scuola, i docenti, gli insegnamenti e le proposte didattiche dovrebbero sviluppare in tutte le alunne e in tutti gli alunni è l’unità del sapere; è dare gli strumenti per sapersi orientare; creare curiosità e far crescere il desiderio di apprendere.
Come vede i giovani del futuro? Cosa possiamo fare noi adulti per accompagnarli in questo processo di crescita?
È difficile dirlo, i nostri ragazzi hanno vissuto due anni difficili, in un isolamento che li ha allontanati dai luoghi dove vivevano le loro relazioni e la loro socialità. So che hanno risorse e capacità per andare avanti e ritrovare nuove energie e nuovi entusiasmi.
Sappiamo però che la scuola deve fare il possibile per dare loro punti di riferimento. Hanno bisogno di una scuola che fornisca loro punti di riferimento e coerenza nelle scelte educative e culturali.