Un effervescente esperimento, quasi un pacco dono dal quale scaturiscono risate, canzoni, recitazione e clamore di voci. La fantasia la si rende viva, tangibile. Storie irripetibili vissute solo dal pubblico presente. Le si potrà ricordare e la curiosità è poter sfidare il pubblico a canticchiare almeno un motivo inventato all’istante.
Quattro date prestabilite, 10, 17 e 31 maggio e il 7 giugno. Le prime due, ormai alle spalle, hanno ricevuto un consenso di pubblico tanto da far esaurire i posti con clamorosi sold out.
Un abbinamento vincente, dunque, la Fonderia delle Arti di Roma che ha ospitato e ospiterà ancora la Compagnia Teatrale i Bugiardini con il suo B.L.U.E.
B.L.U.E. – il musical completamente improvvisato è l’improbabile che si trasforma in realtà. Un’interscambiabilità tra gli attori geniale, alquanto sinergica e densa di energia l’unione.
Il cast della seconda serata della performance canora e un poco ballata, composto da Tania Mattei, Simona Pettinari, Fabrizio Aloisi, Patrizio Cossa, Francesco Lancia e Fabrizio Lobello è stato accompagnato magistralmente alla tastiera da Andrea Torti e alla batteria e percussioni da Damiano Daniele.
Un’ensemble unica e irripetibile, è proprio il caso di dirlo. L’assoluto coinvolgimento del pubblico è sempre molto importante per cominciare. Molte le idee scaturite dalle voci degli astanti per dare libero sfogo all’invenzione.
Dove si desiderava avesse luogo il musical? Quale titolo poteva essere il migliore? La dissertazione è stata breve e si è giunti alla scelta. Luogo deputato, un’agenzia investigativa e il titolo Investigando sotto la pioggia.
In una città indefinita, simile a quelle zone di nebbia degli ambienti notturni newyorchesi, si son creati personaggi, ritmi e recitazione. L’agenzia investigativa Johnson & Johnson, di Roger e Blake rispettivamente Francesco Lancia e Fabrizio Lobello, il cattivo Alan-Sir White III, Patrizio Cossa, Sgozza – l’assistente del cattivo Alan, Fabrizio Aloisi, Scarlett, Tania Mattei e Wilma, Simona Pettinari è l’insieme nato dalla magia.
Le dinamiche portano all’interpretazione di altri personaggi i quali si intersecano nella vicenda narrata. L’ironia scoppia come dinamite e l’alta concentrazione fa da padrona. La memoria è il segreto. Non perdere il filo conduttore il quale conduce a trovare il ritmo musicale tra dialoghi e canzoni, a modulare il tono di voce tra parlato e cantato.
Interessanti i movimenti di scena tra i quali scorrono pannelli trasparenti sui quali si video-proiettano immagini relative alla storia scelta e realizzata sul palco. Le idee sono infinite, la fantasia scorre e farsi cogliere preparati è un motivo in più per dimostrarsi professionali.
Molte le melodie uniche, suonate e cantate come anche i rumori fuori campo eseguiti dagli stessi attori dietro le quinte.
Il finale è tutto un mistero. Gli attori si guidano verso, lo cercano. Ne nasce una morale. Trovare fiducia in sé stessi con quella speciale speranza che faccia riconoscere il sole dentro di noi.
Dopo anni di preparazione i ragazzi della Compagnia Teatrale i Bugiardini giungono al culmine con questo musical pensato e realizzato sulle tracce di quelli di Broadway. Progetto nato tre-quattro anni fa al quale hanno preso parte parecchie persone, alcune abbandonando come alcune se ne sono aggiunte. Il cast attuale è fisso da due anni.
Tra luccichii, luci bianche e tanto tanto blue, colore che sul nero risalta si è venuta a creare una dimensione di alchimia tra gli spettatori e chi, sul palco, dona meraviglie.