Aspettando John Malkovich

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Non capita tutti i giorni di poter assistere ad uno spettacolo teatrale (e musicale) nel quale il protagonista è una delle star hollywoodiane più famose. Se scriviamo così voi immaginerete che siamo andati in qualche teatro di Broadway o Londra. Ed invece no. Va bene, facciamola breve : ieri sera al Mittelfest di Cividale del Friuli c’era John Makovich.

Si, avete letto bene, proprio QUEL John Malkovich. Quello di “Il Tè nel deserto” di Bertolucci per intenderci, o quello di Essere John Malkovich di Spike Jonze ma potremmo citare altre decine di titoli di cui vi ricorderete sicuramente.

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Ma non ci perdiamo nei meandri della carriera di questo splendido sessantenne sennò non la finiamo più e torniamo a noi.

Era una delle date più attese dell’edizione 2017 del Mittelfest che si svolge annualmente nella verde campagna friulana, terra di vini buoni ma anche di meravigliosi paesaggi.

E Cividale del Friuli è sicuramente uno dei diamanti incastonati in questa splendida cornice, un borgo fiabesco fatto di fiumi, di castelli, di piazze ricche di storia. Un posto da dove, se alzi gli occhi al cielo, puoi ancora vedere le stelle.

In questo contesto da fiaba, vi raccontiamo un’altra fiaba : uno dei più bravi attori viventi al cospetto di un pubblico silenzioso ed adorante.

L’attesa crea frenesia già prima dell’apertura dei cancelli perché, ammettiamolo, occasioni come queste capitano, quando va bene, una volta nella vita.

Non uno spettacolo teatrale nel senso stretto perché ad aprire le danze ci pensa l’orchestra de I Solisti Aquilani diretti dal M° Alvise Casellati e con la violinista Lana Trotovsek a strappare lunghi applausi.

L’ora si fa leggermente tarda ma si sa, l’attesa prolunga il piacere, ed ecco arrivare sul palco John Malkovich accompagnato dalla giovane ma già pluripremiata pianista Anastasya Terenkova.

Titolo dello spettacolo è “Report on the blind” con musiche di Alfred Schnittke (concerto per pianoforte e archi) e testo dell’argentino Ernesto Sabato tratto da Sobre héroes y tumbas (Sopra eroi e tombe).

Sarà per l’ora, sarà per la particolarità del testo che racconta l’ossessione di Fernando Vidal Olmos verso i ciechi che ritiene stiano complottando per impadronirsi del mondo, sarà per le armonie dissonanti dell’opera di Schnittke, ma sta di fatto che la magia si è compiuta : centinaia di occhi fissi sul grande attore con nelle orecchie la sua voce limpida e potente e nel cuore la martellante musica del pianoforte.

E per una sera siamo stati tutti un po’ John Malkovich.

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