Arriva al cinema Sapore di te trent’anni dopo Sapore di Mare

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Presentato ieri alla stampa, il giorno prima della sua uscita nelle sale, Sapore di te, il nuovo film di Carlo Vanzina.

La pellicola esce in coincidenza col trentennale dell’ormai cult movie “Sapore di Mare”in circa 400 copie, prodotto e distribuito da Medusa Film come lo fu all’epoca.

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Il film, lo diciamo subito, è davvero godibile, non volgare e con diversi spunti divertenti, mai eccessivi e sempre efficaci.

Il soggetto e la sceneggiatura sono curati da Enrico e Carlo Vanzina che si cimentano in quel che meglio sanno fare: una commedia con un retrogusto sentimentale.

Tutto il cast da loro una bella mano per confezionare un buon prodotto.

Erano al gran completo alla conferenza stampa che è seguita alla proiezione del film presso il Cinema Adriano di Roma.

Da Serena Autieri, soubrette che si giova della “conoscenza” con l’Onorevole di turno interpretato da Vincenzo Salemme al sesto film con i VanzinaNancy Brilli, moglie del commerciante romano Maurizio Mattioli. La bellaMartina Stella che, in vacanza presso la sua amica Francesca( Virginie Marsan), conoscerà il futuro marito impersonato da Giorgio Casotti. Non mancano pure i due giovanissimi e promettenti Matteo Leoni ed Eugenio Franceschini che, interpretando rispettivamente il ruolo Chicco e Luca, sono amici da sempre e vedranno le loro trame amorose intrecciarsi costantemente.

Cosa vi ha spinto a scrivere questa sceneggiatura visto il grande successo del precedente?

Enrico Vanzina:“Il film evidentemente non vuole sfruttare il successo del precedente, vista la distanza intercorsa. Quel film ha fatto decollare la nostra carriera e per questo ci teniamo molto. Era difficile affrontare un lavoro che fosse un “nuovo sapore di mare”. Abbiamo voluto cominciare la trama del film li dove finiva l’altro. Ci lasciavamo nel 1983 e questo comincia proprio nello stesso anno. Raccontiamo l’estate dell’84 e dell’85 con un epilogo che giunge ai giorni nostri. Un’opera non fatta per calcolo ma nata da una nostra emozione e tirata su alla nostra maniera.”

Carlo Vanzina: “Una scommessa forte è stata quella di mettere un tasso di romanticismo e sentimento che forse non si vedeva da “Notte prima degli esami” di Brizzi, cercando di fare un film pulito, senza parolacce che fa capire che nella vita può cambiare tutto da un momento all’altro e chi ha cuore ce la fa.”

Mattioli, quanto ha messo di suo nel personaggio di Alberto Proietti?

“Ho cercato di mettere la mia romanità nel modo di essere più che in quello di esprimermi. Volevo fare personaggio in cui l’amore smisurato per la mia famiglia passasse sopra la forza comica. Insieme a quello de “Il pranzo della domenica”è uno dei personaggi più forti che ho fatto al cinema.

Ho cercato di renderlo più sobrio del solito” (e aggiungo io la cosa ha giovato molto).

Serena, cosa o chi l’ha ispirata per il suo personaggio?

In Susy Acampora c’è di mio la napoletanità. Mi sono ispirata ad una persona che conoscevo quando ero bambina. Una ragazza del mio quartiere di nome Lucia che veniva spesso a casa nostra. Era molto simpatica e avvenente e voleva fortemente entrare nel mondo dello spettacolo. Mi sono ispirata alla sua simpatia e alla sua prorompenza anche nel modo di parlare”.

Carlo, in questo lavoro c’è molto più riferimento alla società italiana del momento rispetto a “Sapore di mare” , cosa può dirci a riguardo?

“Eravamo molto più giovani allora ed era anche parzialmente autobiografico il film. Ora siamo più maturi e più attenti forse, ma senza mai esagerare. C’era una scena nel finale in cui si vedeva Salemme arrestato nell’epilogo. Entrava in carcere e una voce fuori campo diceva che per ironia della sorte era finito nella stessa cella in cui aveva mandatoMattioli. Poi abbiamo pensato che farlo diventare un trattatelo misero di sociologia politica sarebbe stato sbagliato. Tanto gli “arresti familiari “ li aveva comunque.

Proprio questa scelta fa capire la diversità rispetto ai tanti film di commedia italiani sempre alla ricerca di un messaggio e di una morale a volte davvero fastidiosa e difficile da digerire per come è servita al pubblico.

Allo stesso modo hanno cercato di non cadere nell’errore che spesso fa il nostro cinema: il buonismo a tutti i costi.

Qui le storie vanno nel senso che non ti aspetti. C’è persino uno che muore, quello che ha il grande amore e invece sposa un’altra. Un po’come succede davvero nella vita, il tuto permeato da una atmosfera di ottimismo che in effetti c’era in quegli anni.

“Gli  anni ‘80 godono di cattiva stampa. In realtà il cinema migliore era di quel periodo, così come la musica. Vanno rivisti e accettati per quel che sono stati e noi li abbiamo appena sfiorati non avendo avuto la presunzione di fare altro”, ha ribadito Carlo Vanzina.

Lo stesso regista ha spiegato come abbia scelto alcuni degli attori che compongono il cast svelando alcuni dettagli divertenti.

Matteo Leoni ad esempio era un mito per le sue figlie che lo ammiravano in “Quelli dell’ intervallo”su Disney Channel ed ha voluto assolutamente metterlo in un suo film.

Katy Saunders, venuta al provino per la parte poi assegnata a Martina Stella, si è vista proporre quello di Rossella, la figlia di Mattioli, malgrado sia più grande della ragazza che interpreta. “L’ho scelta perché sembra sempre una ragazzina!”.

La fine della conferenza stampa ci regala un piccolo aneddoto sul perché del titolo del fortunato prequel.

“Sapore di mare” si chiama così perché non era libero il nome “Sapore di sale” in quanto c’era un soggetto depositato già allora da Neri Parenti. Alla fine visto il successo del film possiamo dire che è andata bene lo stesso. E pensare che i produttori non lo volevano fare il film perché avevano due cose che non gli andavano bene. Anzitutto non volevano De Sica che secondo loro non sarebbe mai diventato un attore famoso perché pure vagamente antipatico e non volevano Virna Lisi.

Virna vinse il David di Donatello e il Nastro D’Argento per quella interpretazione e Chirstian iniziò li la sua grande carriera.”

Strana la vita a volte!

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