Leggendo le prime pagine di Apnea di Lorenzo Amurri mi ritornano in mente le parole di una canzone di Leonard Cohen: ”Tutti gli uomini saranno marinai fino a quando il mare li libererà.”
Apnea è il romanzo d’esordio di Lorenzo Amurri, un’autobiografia che racconta il difficile viaggio nel mondo della disabilità.
Lorenzo ha poco più di 20 anni, una vita sregolata dove la musica, amore indiscusso e imprescindibile, è la protagonista assoluta. Il sogno è quello di diventare un musicista, di fare della sua grande passione un mestiere. Lorenzo è fidanzato, ha tanti amici. In una domenica innocua, una di quelle in cui vorresti rimanere al caldo,sotto le coperte, decide di andare a sciare con i suoi amici. Malvolentieri Lorenzo accetta, vorrebbe rimanere a casa, ma si sa come funziona, i tuoi amici insistono, cedi, ti alzi dalle lenzuola sgualcite della notte e parti non sapendo cosa ti aspetta.
Un pilone di cemento, l’urto, la neve soffice come fosse “un batuffolo di ovatta”, sono l’inizio di un destino drammatico, di un percorso doloroso senza via d’uscita.
Lorenzo viene ricoverato d’urgenza, la diagnosi è spietata e senza appello, non potrà più camminare né muovere le mani. Lorenzo è tetraplegico.
Nove mesi di ricovero in una clinica svizzera segneranno la sua lenta e dolorosa riabilitazione, una gestazione dove l’incubo pressante è ritrovare la quotidianità, ritrovare quel mondo esterno che ha lasciato integro e pieno di vita, uscire dal grembo dell’ospedale, dove tutti sanno come prendersi cura di te, è l’ostacolo più arduo da superare.
Lorenzo ritrova i suoi amici, la sua casa, la famiglia che lo ha seguito sin dal primo momento, la fidanzata che ama, ma non è più lo stesso, come potrebbe esserlo, riacquistare dopo quasi un anno la quotidianità è un’impresa difficile e l’orgoglio mette tutto il suo peso: chiedere aiuto anche solo nei gesti più semplici diventa inammissibile. Lorenzo inizia a isolarsi, in balia dei ricordi di un passato che non tornerà più e di un futuro lancinante dove “l’affetto diventa un ostacolo insormontabile, crea degli invisibili confini che non possono essere valicati.”
L’apnea ha chiuso i polmoni, il respiro è faticoso eppure toccando con mano il fondo, Lorenzo riuscirà a conquistare la sua libertà, come i marinai di Cohen, raggiunge l’acqua per affrontare la paura, per venire nuovamente al mondo.
In occasione della presentazione del libro, svoltasi presso lo spazio Fandango Incontro, Lorenzo Amurri ha incontrato il pubblico. Durante il dibattito, grazie agli interventi di Sandro Veronese e di Filippo La Porta, sono state affrontate le tematiche del romanzo con una grande sensibilità che ha illuminato la calorosa folla presente.
Valicare le barriere architettoniche che spesso ci tengono distanti da realtà che troppe volte ignoriamo, non è solo un compito di ingegneria civile ma di responsabilità e solidarietà sociale, perché la diversità è un ostacolo mentale che nulla ha a che vedere con le abilità fisiche o psichiche di un uomo, riguarda solo le nostre paure, un po’ come quando si ha timore di volare.
APNEA – LORENZO AMURRI
FANDANGO LIBRI
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