“La vita stessa è arte”. Risuona così al Teatro Miela di Trieste attraverso le attrici Giustina Testa e Ariella Reggio, che da’ voce all’anima di Trieste Anita Pittoni, in “Anita batte a Macchina”. A cura della drammaturga Gioia Battista, lo spettacolo, andato in scena per una replica speciale con gli studenti e le studentesse di alcune classi di istituti secondari di primo e secondo grado ieri mattina, ha poi avuto una seconda replica serale, presso lo stesso teatro Miela.
Anita Pittoni. Un nome sconosciuto ai più, forse anche alla maggioranza degli stessi triestini ma che in una vita incredibile, iniziata nel 1901 e conclusasi nel 1982, è stata a tutti gli effetti ARTE. Stilista, scrittrice, editrice, imprenditrice, artista e artigiana. D’altronde entrambi i sostantivi contengono la parola necessaria, poco sopra citata, arte. Editrice, dal 1949, con la Casa da lei creata, lo Zibaldone. Stilista ed imprenditrice con le sue creazioni: abiti, accessori, elementi di arredamento, arazzi e tappeti.
Fili e intrecci
Intrecci di fili di materiali umili come la canapa e il lino. Intrecci di fili e tessitura di parole e storie.
Come la sua storia, narrata a noi dall’infermiera (interpretata da Testa) che con lei ha passato gli ultimi giorni di vita in quelle stanze di un ospedale lontano dal centro della città e di cui ha cambiato il disegno di vita con la sua stessa storia.
Intrecci di amicizie: il legame con le sorelle Wultz, con Virgilio Giotti, con i fratelli Stuparich (sopratutto Giani),…. Tutti andati via troppo presto.
Un mondo artistico, quella di Pittoni, enorme, ma di cui appunto si sa poco ma che è stata ed è molto amata da chi davvero l’ha conosciuta nel suo essere esile ma forte. Sempre fedele a sé stessa.
Amici come i coniugi Pierri, presenti alla replica mattutina e nei quali racconti chi scrive ha ritrovato l’anima emersa dalla drammaturgia e dalla regia di Gioia Battista.
Anita batte a macchina non vuole “solo” raccontare la vita di Pittoni attraverso i tratti storici; ma stimolare la curiosità dei tanti e delle tante, si immagina, non l’abbiano mai sentita nominare o conosciuta nel cercare. Una sua foto, una sua creazione o uno dei suoi scritti.
Anita tra le Protagoniste
Anita batte a macchina, una produzione di Caraboa Teatro con l’associazione La luna al guinzaglio rientra tra gli spettacoli della rassegna Protagoniste, che prosegue fino al 28 Marzo. La replica mattutina fa anche parte dei “Percorsi Teatrali: le donne del Novecento tra storia, arte, letteratura e scienza”. Un nuovo progetto finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per la valorizzazione di alcune figure femminili in diversi ambiti che prevede laboratori di Teatro, Musica e Drammaturgia per scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di Trieste per la realizzazione di progetti educativi e didattici volti a favorire l’approfondimento e la conoscenza della storia del Novecento.