Tom Hanks, Robert Downey jr o capitano Wincester? No Angelo Maggi il doppiattore

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Scoop incredibile! A pochi giorni dall’assegnazione degli Oscar, siamo riusciti a parlare con Tom Hanks, uno dei grandi esclusi ai prossimi Awards!

Mr Hanks, cosa pensa della sua esclusione per la sua interpretazione in “Sully”? All’uscita del film la davano tra i possibili nominati?

Poco comprensibile in effetti. Mi hanno messo il bastone tra le ruote. Ma ho già vinto due volte e di nomination ne potevo avere altre anche per Il Ponte delle Spie, per Saving Mr Banks e anche per The Terminal. Sono giochi di potere della distribuzione hollywoodiana. Ma va bene così.

Beh siamo davvero emozionati per questa dichiarazione. Ma siamo emozionati anche perché siamo al telefono anche con l’Ironman Robert Downey Jr, con il commissario Gordon di Batman Gary Oldman e con il commissario Clancy Wincester dei Simpson. Ma anche con molti altri.

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Tutti insieme contemporaneamente ritrovati nella loro voce italiana, Angelo Maggi.

Abbiamo cercato Angelo Maggi perché per il secondo anno consecutivo sarà in scena dal 28 Febbraio al 12 Marzo al Teatro Belli di Roma con lo spettacolo “Il Doppiattore”, uno show tutto centrato sulla figura del doppiatore, fondamentale per la comprensione di un film ma forse poco conosciuta.

Uno spettacolo quindi curioso e interessante per gli appassionati di cinema e per chi vuole conoscere questo aspetto della lavorazione di un film.

“Il doppiattore” – scrive Maggi nella presentazione- è il mestiere di colui che prima di tutto è un attore con il compito di dare espressione, nella nostra lingua, alle emozioni che altri hanno creato nella loro: in tale ambito lo spettacolo rappresenta una eccellente e rara occasione per il pubblico di conoscere da vicino e vedere chi si nasconde dietro una “Voce” che lo accompagna quotidianamente nelle sale cinematografiche o davanti al piccolo schermo, ma – ancor più – lo spettatore potrà assistere ad una vera propria seduta di doppiaggio dal vivo, entrando magicamente in sala insieme ai protagonisti del sonoro.

Dopo aver scherzato con Tom Hanks, parliamo del suo spettacolo e della professione con Angelo Maggi.
Il titolo quindi dice tutto dello spettacolo

Non è mio è del professor Gerardo Di Cola storico del doppiaggio. Nello spettacolo racconto che quello del doppiatore non è un mestiere a sé stante, ma è una specializzazione del mestiere dell’attore.

Per fare il doppiatore devi aver calcato le tavole del palcoscenico, essere stato davanti ad una macchina da presa. Non ci sono corsi e non si nasce con questo mestiere. Purtroppo i giovani non lo sanno e spesso mi chiedono di insegnare loro il mestiere senza essere artista.

Lo spettacolo vuole essere un omaggio, un regalo al doppiaggio italiano. Nessuna autocelebrazione. Racconto i doppiatori del passato, la storia, quelli di oggi. Molti di loro sono ospiti dello spettacolo. Ogni sera si avvicendano sul palco dove hanno

Quindici minuti per fare quello che vogliono (così posso anche riprendere io fiato..), anche se spesso mi chiedono di duettare con loro in un doppiaggio improvvisato, una parodia.

Quattro di loro (Luca Ward, Pino Insegno, Massimo Lopez, Marina Tagliaferri) sono presenti ogni sera in video.

Quasi uno spettacolo diverso ogni sera, tanto che ci sono spettatori che hanno prenotato i posti per tutte e dodici le repliche.

ho voluto con questo spettacolo, che spero di portare anche in altre città, fare un servizio al doppiaggio, voglio che venga valutato e far capire che il doppiatore è soprattutto un artista.

E’ indispensabile avere più una bella voce o una voce duttile?

Anche questo lo racconto nello spettacolo. In breve la voce senza talento non fa il bravo doppiatore.

Come vengono scelti i doppiatori rispetto ad un attore?

Con dei provini che vengono poi inviati al regista del film che poi sceglie. E spesso succede anche se un doppiatore da la voce abitualmente allo stesso attore.

Io ad esempio doppiavo già da tempo Tom Hanks, Spielberg conosceva bene la mia voce, ma per “Il ponte delle Spie” ha voluto fare il provino a tutti quelli che lo hanno doppiato negli anni, quindi oltre a me anche Chevalier e Pannofino. Questo vuol dire che anche se sei conosciuto e affermato  devi sempre metterti in gioco, dare il massimo. E sperare che la tua voce vada sempre bene

Spesso quindi la voce italiana cambia?

Si succede, in questi ultimi anni succede spesso. I motivi sono tanti. Magari la voce del doppiatore non cresce come l’attore che deve doppiare. E’ successo a Chevalier che inizialmente ha doppiato Hanks, ma quando Hanks è invecchiato la sua voce è cambiata mentre quella di Chevalier era sempre giovanile. Tanto che doppia Tom Cruise che, pur essendo cresciuto, ha una voce sempre giovanile.

Poi ci possono essere motivi economici, di edizioni, di distribuzioni. Ci sono personaggi ad esempio che non hanno un doppiatore fisso. Uno di questi è Bruce Willis che è stato doppiato per quindici volte da diversi doppiatori.

A quale attore che ha doppiato è affezionato?

Beh Tom Hanks di sicuro. L’ho conosciuto anni fa a Venezia in occasione della presentazione di “The Terminal”. Gli feci anche una battuta. Gli chiesi di lavorare sempre con la Dreamworks (casa di produzione americana con cui Hanks lavora spesso), così lo avrei doppiato sempre io. Anche se poi l’ho doppiato anche per altre case. E poi sicuramente il Commissario Wincester dei Simpson perché da lui nasco anche come voce di un cartone animato

Quale personaggio invece avrebbe voluto doppiare e non lo ha fatto?

Torno su Hanks. Avrei voluto doppiare “Forrest Gump” ma li lo ha fatto Pannofino.

E un attore che non ha doppiato?

Jack Lemmon. L’ho conosciuto. Ma non era possibile anagraficamente. Lui aveva già sessant’anni ed io venti.

Consigli per un giovane che vorrebbe dedicarsi al doppiaggio?

Purtroppo nessuno. Intanto come ho detto devono essere attori e aver lavorato come tali. Poi  dovrei essere già bravo perché non c’è più il tempo per fare apprendistato. Una volta la stessa mole di lavoro di oggi la si svolgeva nel doppio del tempo attuale. “

Prossimi impegni?

Si Come direzione di doppiaggio di un serial che ho diretto per quattro stagioni e che manca da ben sette anni, Prison Break di cui hanno prodotto appunto la quinta stagione.

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