All’Altro Spazio di Roma si ricorda Aldo Moro con il cortometraggio “Valeria” di Matteo Pizziconi e Valerio Schiavilla

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16 marzo 1978 – 16 marzo 2018. Sono passati 40 anni dal rapimento di Aldo Moro e venerdì prossimo, il 16 marzo appunto, si svolgerà un evento all’Alto Spazio di Roma per ricordare Moro e per non dimenticare una tra le pagine più scure della nostra storia.

Nel corso dell’evento verrà proiettato il cortometraggio “Valeria” di Matteo Pizziconi e Valerio Schiavilla. Abbiamo intervistato quest’ultimo.

Valerio, cosa deve aspettarsi il pubblico?

E’ principalmente un evento volto a non dimenticare alcuni fatti che per mancanza di tempo e voglia vengono tralasciati a scuola o volutamente fatti passare in secondo piano, visto che, cosa di qualche giorno fa, i due speciali sull’argomento trattati dalla Rai e da Mediaset sono andati in onda dopo mezzanotte e mezzo.

Quindi un pomeriggio fra storia e cinema per ricordare quella che fu la tragedia di via Fani ed il sacrificio di cinque ragazzi della scorta.

“Valeria” è il cortometraggio che hai prodotto. Non parla di Aldo Moro ma la storia di Francesco Zizzi il poliziotto che ha scortato Moro.
Si punta a ricostruire i pochi attimi precedenti al fatto, cercando di carpire lo sguardo ignaro o gli occhi spaventati o la felicità di un momento che da li a poco sarebbe stato tragico. Come nasce questa idea?

Il nostro lavoro inizia nel 2013 con una mostra fotografica che riproporremo.

Raccontare gli anni di piombo con le immagini crude della cronaca quasi sembra creare delle immagini irreali, invece ripercorrere la vita di quelle che erano persone come noi, con una vita serena, senza la consapevolezza del futuro tragico che li aspettava, serve proprio ad avvicinare il pubblico ai protagonisti.

Franco Zizzi trascorre il pomeriggio prima della tragedia con la sua ragazza Valeria. È stato complesso ricreare i dialoghi di 40 anni fa, senza inglesismi e neologismi odierni.

Verrà allestita anche una mostra fotografica. Ce ne parli?

“I particolari della cronaca”, circa 30 casi di cronaca dal 1969 al 1985, dove l’elemento fondamentale è raccontare l’evento poco prima o poco dopo visto dagli occhi ignari del protagonista che viene “umanizzato”, così più facilmente lo spettatore può identificarsi in lui.

Sarà presente l’Onorevole Gero Grassi. Come ha accolto il vostro invito?

Essendo il quarantesimo anniversario, avevo scritto all’Onorevole circa sei mesi fa. Ha accettato immediatamente. Ospite di circa 500 incontri nelle scuole e in vari meeting, ha raccontato il lavoro della Commissione di Indagine sul rapimento di Aldo Moro, un lavoro che ancora continua.

Oltre a Valeria la Cine.Ma V ha prodotto altri corti. Ti va di parlarne?

IH870”, la storia di Rosa De Dominicis, l’allieva hostess che era al suo primo volo nei cieli di Ustica il 27 giugno del 1980; “Luisa”, una giovane studentessa di medicina che si risveglia e, con fatica, ricostruisce la realtà che la circonda, fino al momento in cui la verità non si appalesa del tutto e quando i soccorritori la estraggono dalle macerie della stazione di Bologna il 2 Agosto 1980 (quarti classificati al Fluvione Corto Festival su 60 cortometraggi); “Andato al comando” liberamente tratto dalla novella di Italo Calvino, ma ambientata qualche giorno dopo l’omicidio di Vittorio Bachelet; “L’ultima volta”, sulla violenza sulle donne, con il colpo di scena finale in cui il marito violento è lo stesso medico del pronto soccorso che soccorre la donna e poi “Scenario”, che è il video musicale per l’omonimo pezzo del gruppo romano “La Batteria”, visibile su YouTube.

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