“Una tazza di mare in tempesta” non è solo uno spettacolo, è un’esperienza multisensoriale incredibile in luogo che già di suo è suggestivo: la Torre del Lloyd.

Torre del Lloyd scelta tra i luoghi deputati ai festeggiamenti per il trecentesimo anniversario dell’istituzione del Porto Franco di Trieste.

Volevo scoprire me stesso e girare il mondo

Chi di noi non ha mai sentito parlare, anche solo nel proprio percorso scolastico, dell’avventura di Moby Dick?

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Roberto Abbiati porta in scena l’avventura di Ismaele ad opera di Melville in un modo inedito, sorprendente e incredibile.

Quello vissuto nello scorso fine settimana dai venti fortunati spettatori a rappresentazione, non è solo un racconto ma la possibilità di vivere sulla propria pelle la navigazione insieme a Ismaele.

Niente palchi o poltrone di platea. Si viene accompagnati dall’attore protagonista a quella che diventerà per 20 minuti la stiva di una nave, la baleniera Pequod: luogo in cui anche lo spettatore può andare in cerca di se stesso

Una tazza di mare in tempesta è una performance interpretata dallo stesso Abbiati in compagnia di Johannes Schlosser, con musiche di Fabio Besana.

“Un’esperienza teatrale concentrata, delicata e sorprendente, proposta dal Teatro degli Incamminati e offerta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale per celebrare, anche in ottica culturale, i 300 anni dall’istituzione del Porto Franco.”

Il mondo è una traversata senza ritorno

Il genio di Roberto Abbiati

Roberto Abbiati, lombardo, debutta all’età di 5 anni nel “Bertoldo a corte”.

Lavora poi per il Teatro alla Scala in qualità di mimo nell’opera “The Flood” di Igor’ Fëdorovič Stravinskij con la regia di Peter Ustinov e nel frattempo impara a suonare la cornamusa.

Fonda con Bano Ferrari e Carlo Pastori il teatro d’Artificio, e gira con loro a far spettacoli.

Attore anche di cinema, Abbiati ha  recitato anche ne “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati (con cui ha lavorato in “La passione” e “La sedia della felicità”)

Ritornando al principio: dalla passione per “Moby Dick” nasce lo spettacolo di cui si sta parlando, rappresentato anche alla Biennale internationale des arts de la marionnette a Parigi).

Dall’attenta osservazione dello spettacolo nasce invece un libro “Un tentativo di balena” edito da Adelphi, sviluppato dallo scrittore Matteo Codignola e di cui Abbiati ha curato le illustrazioni.

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