Apre la 75° stagione dell’Istituzione Universitaria Concerti un ammirevole, ambizioso e raffinato progetto interdisciplinare dal titolo “Gesualdo project”. Molti gli eventi ideati attorno a questa figura misteriosa e affascinante, nota ai suoi contemporanei più per l’efferato omicidio d’onore contro Maria D’Avalos e il suo amante che per la straordinaria quanto complessa capacità compositiva. Eppure nei secoli successivi la sua musica ha risvegliato la creatività di ogni artista, tanto che ancor oggi è oggetto di studio e di divulgazione sia sul fronte musicale sia su quello cinematografico, letterario e teatrale.
Basterebbe scorrere la serie di proposte organizzate dalla IUC, in collaborazione con Istituzione Sistema delle Biblioteche di Roma, Teatro di Roma, Sapienza Università di Roma (MLAC e Dipartimento di Architettura e Progetto), Conservatorio “Santa Cecilia”, Radio Vaticana e IucTube, per rendersi conto della portata culturale di questa iniziativa.
In quest’ottica acquistano un prestigio ancora maggiore i quattro concerti che al Principe di Venosa dedicheranno in questa sede Les Arts Florissants: due saranno presenti in questa stagione e altri due nella prossima, a segnare non solo un cammino di continuità nella selezione della programmazione e degli artisti ospiti, ma anche la volontà di realizzare progetti di ampio respiro e a lungo termine, come ci si aspetta, senza mai essere stati smentiti, da una Istituzione di vocazione educativa e divulgativa come la IUC.
A questo evento di apertura, che rientra nell’ambito di un ampio progetto europeo in collaborazione con Cité de la Musique – Philharmonie di Parigi, e prevede l’esecuzione completa dei Sei Libri di Madrigali in città come Parigi, Madrid, Siviglia, Essen, New York (in esclusiva per l’Italia proprio alla IUC), hanno preso parte quasi mille spettatori. Un vero record, se si pensa oggi alle difficoltà degli Enti e dei teatri nel coinvolgimento del pubblico. Anche questo è un segno di fedeltà, ma anche una garanzia di eccellenza.
Proprio l’eccellenza è il tratto distintivo de Les Arts Florissants, prestigioso gruppo francese specializzato nel repertorio rinascimentale e barocco, che nel 2019 celebra i 40 anni di attività. Sotto la direzione di Paul Agnew, i sei artisti hanno proposto una selezione di Madrigali dal Primo e dal Secondo Libro (1594) e l’Integrale del Terzo Libro (1595).
I testi di Gesualdo, di autori coevi o più spesso anonimi, gettano una luce inquieta non solo sul binomio amore/morte, ma anche su altri contrasti del lessico e dei sensi che ad esso fanno riferimento. Al giorno d’oggi pensiamo di aver sconfitto la morte, ma Gesualdo ci rammenta che ciò non è reale, bensì la paura di questa parola ci impedisce di assaporare il suo opposto, l’amore, con la stessa intensità di un tempo.
Lo sconvolgimento di alcune regole sociali ha abbattuto molti muri, per fortuna, ma questo ha anche semplificato il complesso sistema di rapporti sentimentali legati alla passione amorosa, ne ha spento l’ardore, il desiderio, rendendo tutto più raggiungibile e più semplice. Gesualdo trasferisce nelle brillanti e terribili armonie sonore, negli scontri fra le voci, tutta la tensione emotiva del terrore amoroso e della gioia mortale più vive nella sua epoca e per la sue esperienza biografica.
Le differenti voci somigliano alle schegge dell’anima del compositore che si innalza dagli antri più profondi della rabbia omicida fino ai cieli della gloria. L’autobiografia musicale che egli compone si ripropone non solo nelle parole, ma nel loro intreccio musicale, nelle rincorse melodiche, nelle lente soste dissonanti, e infine nelle ossessive ripetizioni foniche che il gruppo, in una continua dimostrazione di compattezza e complicità, riesce a rendere al meglio in ogni madrigale.
Nulla interrompe il cristallino intarsio delle voci femminili di Miriam Allan e Hannah Morrison, il velluto suadente delle melodie centrali di Mélodie Ruvio, l’eroismo virile dei tenori Agnew e Sean Clayton né la vibrante sensualità diabolica del basso Edward Grint, le cui discese nelle cadenze conclusive fanno tremare di emozione. Chiara e discreta la direzione di Paul Agnew che sembrava essere più nelle menti degli esecutori e assai poco nei suoi gesti. Un esempio, questo, di grande intesa e di superba professionalità.
Il pubblico, silenzioso e attento, ha tributato applausi sinceri e prolungati, uscendo dalla sala con il desiderio di ascoltare presto il prossimo concerto.
Les Arts Florissants
Paul Agnew tenore e direzione
Gesualdo Project (I)
Programma
Gesualdo da Venosa
Primo e Secondo Libro de’ Madrigali (Selezione)
Il Terzo Libro de’ Madrigali
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