Continuando una tournée di successo, è arrivata ieri sera a Trieste, la follia del circo Alcatraz. Una follia che durerà fino a domenica 25, nei pressi di Chiarbola.

Ad accogliere gli spettatori, all’interno del tendone, un odore di pop corn che ti sveglia la voglia e una nebbiolina leggera. Ma soprattutto il rumore. Un rumore che inizia come gli alunni di una classe quando la prof si è appena allontanata e si evolve fino a trasformarsi in frastuono.

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Una situazione volutamente fastidiosa ed imbarazzante. Perchè la gente che strilla e rumoreggia, apparentemente senza senso, imbarazza.

Poi tutti stiamo al gioco, ed è lì che ha inizio la performance.

Il filo narrativo di questo spettacolo, a metà tra circo acrobatico e teatro, sta nella location. Ci troviamo, infatti, in una struttura di massima sicurezza del manicomio criminale di Alcatraz.

I quadri che vengono proposti iniziano con una vicenda legata a un criminale che si sviluppa in un’esibizione con un numero circense.

Dal lanciatore di coltelli  alle acrobazie aeree, passando per gli equilibrismi.

Lo spettacolo, diviso in due tempi, tiene gli spettatori con il naso per aria e con il fiato sospeso, in più di un’occasione.

Notevoli i disegni luci che mettono in risalto i numeri senza coprirne l’estetica data dalla forza fisica o dall’eleganza dei corpi, e anche per questo ci siamo divertiti tanto a fotografarli.

Lo strumento del gioco e questo modo di concepire lo spazio scenico, sono strumenti utili anche per toccare dei nervi scoperti.  Tematiche spinose come la graduale perdita di dignità nelle carceri; una perdita di dignità che comincia con la sostituzione del nome con una serie di numeri. Corpi abusati, soprusi. Tutti elementi che rendono lo spettacolo vietato ai minori di 14 anni.

Dopo circa due ore di spettacolo capiamo che Alcatraz non è un manicomio in senso stretto, ma un contenitore di naturale follia umana.

Cast internazionale

21 tra acrobati, artisti circensi e attori. La direttrice artistica e regista è Sandy Medini. Le  coreografie sono di Claudio Grimaldi e la colonna sonora a tinte rock e le musiche di Alberto Masoni.

Nelle serate di lunedì 12 e di giovedì 22 novembre, ospite speciale sarà Paolo Ruffini (attualmente in tour con una cosa bella dal titolo Up e Down) nei panni del direttore del carcere.

Alcatraz dello Psychiatric Circus, Trieste – Foto di Fabrizio Caperchi

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