Le sorelle Robespierre è il titolo che ieri sera ha inaugurato la nuova stagione della Contrada al Teatro Orazio Bobbio. La nuova produzione rigorosamente in dialetto triestino, in scena fino al 31 ottobre ha come protagonisti il trio Ariella Reggio, Marzia Postogna ed Alessandro Fullin.
«Fia mia ti te se devi trucar con la massima cura perché te ga un viso che xe come l’esito della Guerra de Succesion Polacca: el giorno dopo nissun se lo ricorda». È così che la Duchessa De Parur, alias Ariella Reggio, si rivolge alla sua “cara” figliola Iole, Marzia Postogna, nel nuovo testo di Alessandro Fullin che colloca Trieste all’interno di una divertente quanto improbabile Rivoluzione Francese.
Siamo nel 1789 e la Rivoluzione Francese è arrivata anche a Trieste. La cremè della nobiltà trestina è in pericolo. La Galleria di Montuzza è stata riconvertita in carcere e dotata di solide cancellate mentre in Piazza Goldoni è stata installata una ghigliottina. In carcere troviamo la Duchessa De Parur, le figlie Iole e Sgonica, nonché la cittadina Chiarbola Champignon – interpretato brillantemente da Fullin – che sorveglia le prigioniere. Per ingannare l’attesa, le donne si raccontano le loro vite, gli anni passati e gli amori di cui sperano un giorno di far parte.
Sulla scia degli altri spettacoli dialettali delle passate stagioni “Sissi a Miramar” “Ritorno a Miramar” “Le basabanchi” “Basabanchi repete” e secondo lo stile “pop” che tra libri e opere teatrali l’ha reso celebre negli ultimi anni, il comico triestino Alessandro Fullin continua a giocare con la Storia e le umane debolezze della sua amata Trieste, per mettere in scena un nuovo esilarante ritratto dello spirito della città.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Alessandro Fullin, aiuto regia Enza De Rose, con Ariella Reggio, Alessandro Fullin e Marzia Postogna, scene e costumi a cura di Andrea Stanisci, disegno luci a cura di Bruno Guastini, prodotto dalla Contrada, andrà in scena fino al 31 ottobre, serali 20.30 tranne martedì e domenica alle 16.30 e il sabato alle 19.