Al Festival Internazionale del film di Roma, vere e proprie icone degli anni 80: gli Spandau Ballet!
L’occasione è quella di presentare “Spandau Ballet: il Film – Soul Boys of the western world”, esordio alla regia della produttrice George Hencken. Il film, distribuito da Nexo Digital e Feltrinelli Real Cinema, sarà al cinema per soli due giorni il 21 e il 22 ottobre prossimi.
Alla conferenza stampa di questo pomeriggio erano presenti, il gruppo al completo e la regista: ecco cosa ci hanno detto.
Gary Kemp, fratello di Martin e autore di quasi tutti i brani della band è il più frizzante cita, rispondendo a chi gli chiede quali siano i film che più ha amato due film non così noti alle masse:” London – The Modern Babylon” di Julian Temple e “The London Nobody Knows” per la regia di Norman Cohen con James Mason come protagonista. Quest’ultimo film soprattutto gli ricorda la sua gioventù per il passaggio in cui si vede Chapel Market, luogo dove un tempo i componenti della band compravano i dischi. Si mostra anche l’altro lato di Londra, non la Swinging London ma la parte povera della città. Tra i mostri sacri invece cita Arancia Meccanica di Kubrick. Parla poi del suo rapporto con l’Italia: Abbiamo funzionato molto bene in Italia e spero che a Marzo prossimo quando torneremo le cose continuino per il verso giusto. Al tempo eravamo continuamente sotto pressione e il nostro mondo era piccolo. L’ uso del materiale fatto da George mostra anche questo aspetto. Noi pensavamo di vivere nel futuro e nel posto migliore. Rivedendo la cosa ora capiamo quanto fossimo ingenui.
Tony Hadley invece, per tornare al cinema, come primo titolo che gli viene in mente cita “Quei bravi ragazzi”. Parlando del lavoro che li vede protagonisti racconta di aver amato rivedere il quartiere in cui vissero (Islington) e la ricostruzione dei tempi in cui si affacciavano alla ribalta con i tumulti politici e sociali in atto. Ha annunciato poi come sia stata scelta proprio l’Italia in esclusiva, per l’anteprima assoluta del film che verrà proiettato in 150 città della penisola domani. “E’ qui che abbiamo incontrato le fan più folli, gente di tutte le età, dai più piccoli alle nonne e dovevamo omaggiare queste persone in un modo o nell’altro! George ha esaminato 300 ore di materiale d’archivio e noi per reperirlo ci siamo rivolti a persone come Red Ronnie (che si aggira per la sala Petrassi). Come si vede nel film eravamo amici di scuola e avevamo la nostra identità come pop art band ma amavamo anche la musica punk ma non solo. Quel che accadeva in Germania soprattutto con i Kraftwerk e altre band ci ispirò molto.
George Hencken : “Lavorare con il materiale d’archivio è come fare una caccia al tesoro, una specie di giallo. Chi può dirci che fine ha fatto il materiale di quel cameraman? Abbiamo trovato roba rimasta negli archivi e mai vista prima. Ho chiesto loro di stilare una lista sulle band che li avessero più influenzati per farmi un quadro abbastanza preciso di ognuno . Ne sono uscite cinque individualità con caratteristiche peculiari ben distinte e con passioni musicali che spaziano dall’ Heavy Metal al Punk, arrivando al Jazz”.
Stasera per chi è nostalgico il quintetto sfilerà sul red carpet dell’Auditorium, una ragione in più per non perdere questo Festival del Film!