Aggiungi un posto a tavola, quarant’anni dopo, fa ancora cantare la platea

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Aggiungi un posto a tavola

 compirà  quarant’anni l’8 dicembre del prossimo anno. La prima rappresentazione infatti è stata nel 1974 al Teatro Sistina di Roma e vedeva come protagonisti Johnny Dorelli, Paolo Panelli, Bice Valori, Daniela Goggi, Renato Turi.  Il successo fu immediato tanto che il titolo restò in cartellone per i sei mesi successi.

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In quarant’anni ne sono state fatte sei edizioni, tutte prodotte dal teatro Sistina tranne l’ultima, in scena fino a domenica 17 novembre al Teatro della Luna di Milano per poi proseguire in una sempre più lunga tournée.

Questa sesta edizione è coraggiosamente prodotta dalla Compagnia dell’Alba in collaborazione con il Teatro Stabile d’Abruzzo con la regia di Fabrizio Angelini: “coraggiosamente” perché toccare una pietra miliare della commedia musicale italiana può rivelarsi un’arma a doppio taglio.

C’è da dire che “Aggiungi un posto a tavola”, scritto da Garinei e Giovannini e Iaia Fiastri, con le musiche di Armando Trovajoli è un evergreen, uno di quei titoli senza tempo, ancora attualissimi nella sua tematica (l’altruismo, la solidarietà, la tolleranza, l’amicizia), la cui partitura seppur datata, risulta sempre gradevole e apprezzata dal pubblico.

Pubblico che, senza il richiamo di Dorelli padre o figlio, di Giulio Scarpati, di Bice Valori, Paolo Panelli o Marisa Laurito e Enzo Garinei, di Daniela Goggi o Martina Stella, accorre ancora a vederlo, nonostante i tempi di crisi, così come sta accadendo al Teatro della Luna. Parlando di richiamo, il tour conta parecchie date fino a marzo e la responsabile di produzione ci ha detto che le stesse sono in aumento.

Merito di una struttura più agevole, identica all’originale ma più snella, adatta ad entrare anche nei teatri più piccoli di provincia.

Il Cast, selezionato comunque prima della sua scomparsa dallo stesso maestro Trovajoli, regge benissimo la scena e rende un delizioso omaggio al titolo stesso.

La tonaca di Don Silvestro (già della Famiglia Dorelli, padre e figlio con la parentesi di Giulio Scarpati) è qui indossata da Gabriele de Guglielmo che ha realizzato il progetto e ne segue la direzione artistica. Gabriele è convincente sia nel canto che nella recitazione. La voce è ben impostata calda e profonda. Ironico e paterno ad un tempo, a volte ricorda l’interpretazione di padre e figlio Guidi, ma è certamente una questione di scrittura e di regia (di Fabrizio Angelini) che lo rendono molto molto simile ai suoi due predecessori.

Clementina, la ragazzina che si innamora di lui, vede a volte sul palco Arianna , star del musical italiano (ex Disney), sostituita dalla meno conosciuta, ma bravissima Carolina Ciampoli (noi abbiamo visto lei, dal momento che Arianna era impegnata con le prove Di Io Canto). Le altre due donne protagoniste dello spettacolo sono due bravissime performer già conosciute: nel ruolo di Consolazione troviamo Jacqueline Ferry (Zorro la scorsa stagione), che dà vita ad un personaggio fisicamente diverso dalle precedenti, ma assolutamente centrato; nel ruolo di Ortensia (la mamma di Clementina e moglie del sindaco), vi è Brunella Platania, voce eccezionale, vista in Tosca Amore Disperato, I Promessi Sposi e che ritroveremo in Woitjla Generation.

Ortensia, personaggio minore nelle altre edizioni, è qui reso, grazie all’interpretazione di Brunella, co-protagonista. Il sindaco Crispino, buffo e stonato, ha il volto di Tommaso Bernabeo, mentre Toto, lo scemotto del paese che scoprirà l’amore in tutte le sue forme e sposerà Consolazione interpretato da Gaetano Cespa, in questa edizione, a nostro parere, è il personaggio meno convincente.

Completano il cast un corpo di ballo, che esegue perfettamente le coreografie originali, su cui spicca il bravissimo Francesco Consiglio.

Non ho detto la trama? Chi non la conosce? E anche se non si conosce, sicuramente è nota la celeberrima canzone “Aggiungi un posto a tavola” cantata in scuole e oratori da quasi quarant’anni e che ancora fa cantare la platea e attirare quel pubblico (giovane soprattutto) a vedere lo spettacolo e ad apprezzare questa ultima, riuscita, edizione.

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