Adriano Viterbini presenta Film|O|Sound live al Quirinetta di Roma

Lui è Adriano Viterbini, quello dei Bud Spencer Blues Explotion ma anche quello che fa tante altre cose, come collaborare con il trio Fabi-Silvestri-Gazze, con Alessio Bertallot e Saturnino, con Alessandro Cortini dei Nine Inch Nails e con il chitarrista americano Reed Turchi.

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A fare da fil rouge c’è sempre il blues, da dove tutto è partito, musica che commuove, coinvolge ed esalta e che Viterbini tramuta in un linguaggio semplice e pieno di sfumature, un veicolo di notevole espressione.

I riff sembrano avere la capacità di ipnotizzare ed evocare visioni. Le melodie sono cicliche, dirette, insistenti, ritmiche, semplici e come lui ha amato definire:

La mia musica è come me, libera e figlia del mondo.

Adriano Viterbini
Adriano Viterbini

Il suo primo disco solista “Goldfoil“, ne ha rivelato il lato più intimo e sincero, in un’opera di rilettura e riscrittura del blues tradizionale. Disco che attingeva a piene mani nel passato, collocandolo al giorno d’oggi e con uno sguardo al futuro.

Un lavoro splendido cosi come lo è FILM|O|SOUND, il suo ultimo lavoro.

Disco che prende il nome dal proiettore anni ’40 che ha usato come amplificatore per registrare il disco, “Filmosound” appunto

Realizzato sotto la supervisione artistica di Marco Fasolo dei Jennifer Gentle e con al suo interno tante partecipazioni di illustri ospiti tra cui Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours) Stefano Tavernese, Enzo Pietropaoli, Bombino e Jose Ramon Caravallo.

Il percorso di Adriano Viterbini, in questo secondo capitolo, si delinea con maggiore decisione. Forte è il legame con la musica etnica, africana e sudamericana, con brani che partono da spunti percussivi, come “Tubi innocenti”; dalla costruzione delle atmosfere, di riff ripetuti che crescono fino a diventare narrazione, o colonna sonora. Ballads strumentali, vecchio stile, di quelle che hanno fatto la storia. Suoni che sembrano arrivare dal deserto piuttosto che da qualche polverosa frontiera, sospesa fra il ronzio di una mosca e il colpo di una pistola, come ad aprire un film di Sergio Leone.

Viterbini porta con se il viaggio e i suoi suoni, la curiosità di incontrare altri ritmi e voci con un gusto e una ricerca del suono perfetto che in Italia ben pochi riescono a perseguire. Splendida e non casuale la collaborazione con Alberto Ferrari dei Verdena (Bring it on Home cover di Sam Cooke) da sempre alla ricerca, come Viterbini, del suono che possa sintetizzare l’espressione della propria anima.

Cosi al Quirinetta di Roma i virtuosismi e la passione di Viterbini si sprigionano in una serie di suoni e sonorità, timbri e tonalità che ricalcano ed esaltano una vera e propria diversificazione di genere tra I brani.

Dal palco insieme ad ospiti come Piero Monterisi e Ramon Caraballo si riversa una musica che ha i colori e il controllato caos di un quadro di Jackson Pollock e la dolcezza e la visione di paesaggi ampi dove il sole scalda il whiskey e l’asfalto.

Adriano Viterbini è un artista in viaggio ed è per questo che è bello sedersi ed ascoltare le sue diapositive.

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