C’era una volta una favola bella.
Una favola senza re o regine. Senza fate o streghe cattive.
Questa è la favola di persone gentili che amano i bambini.
E soprattutto, che hanno capito che i bambini sanno amare l’Arte proprio come i grandi. Anzi no, lo fanno a modo loro, ne sono protagonisti e fruitori del loro tempo e per questo in modo unico.
Circa due anni fa al gruppo de La Baracca Testoni Ragazzi di Bologna, Teatro Stabile di innovazione che da oltre 30 anni si occupa di teatro per l’infanzia e la gioventù, venne un’idea: l’arte e la cultura sono un diritto da difendere per i bambini.
Perché non farne una vera e propria Carta dei diritti? Nasce così la presentazione carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura.
I bambini non vanno considerati come semplici consumatori. Hanno delle competenze specifiche che vanno rispettate.
Questa è la linea progettuale che ha reso possibile stilare i 18 principi che compongono la carta e che è già stata tradotta in 27 lingue del mondo.
Noi abbiamo avuto il piacere di parlare con Francesca Nerattini de La Baracca Testoni di Bologna e referente di questo entusiasmante progetto.
Sarebbe bello se tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado si facessero promotrici di un progetto di così tale spessore pedagogico e culturale.
L’educazione all’arte e alla cultura è un diritto.
Aiutiamolo ad affermarsi partendo proprio dal nostro futuro: i bambini e i ragazzi.
Francesca, quando e come ha inizio questa avventura?
Il progetto è nato qualche anno fa, nel 2011 e, sono stati principalmente i problemi legati al mondo della scuola a portarci alla creazione di questa particolare carta dei diritti.
Era in atto la riforma del Ministro Gelmini che prevedeva l’introduzione del maestro unico e, la conseguente preoccupazione da parte di chi nel mondo della scuola ci vive e lavora ogni giorno, che venissero compromesse tutta una serie di possibilità e offerte che la scuola oggi propone avvalendosi anche della presenza di più docenti sulla stessa sezione .
Riuscire a gestire le uscite ai musei, ai teatri, ai cinema e in generale in tutti quei luoghi di interesse artistico e culturale che una città offre, diventa quasi impossibile per un solo insegnante con un intero gruppo classe.
Insieme ad un gruppo di insegnanti, genitori, dirigenti scolastici, noi de La Baracca Testoni di Bologna ci siamo ritrovati a parlare di questi problemi e, quasi per gioco, è nata l’idea di mettere giù dei diritti dedicati ai bambini, all’arte e alla cultura.
Ci sono sicuramente tante carte più importanti che illustrano diritti all’infanzia ma, anche il diritto all’arte e alla cultura rappresenta un diritto fondamentale: crescere con arte e cultura fa bene se siamo in grado di pensare in una prospettiva che non considera semplicemente i bambini come i cittadini che diverranno da grandi ma, come i cittadini dell’oggi.
Avete in precedenza dichiarato infatti che “I bambini sono i cittadini dell’ora, dell’adesso”. Mi ha molto colpita questa affermazione.
Questo è un principio nel quale noi de La Baracca crediamo molto e che non ci stanchiamo mai di ripetere.
È un principio che vale anche per la nostra attività di teatro: facciamo spettacoli per bambini che vanno da un anno a ragazzi fino ai 16/18 anni. Molti credono che sia importante fare arte e cultura per i piccoli perché poi, da grandi, sapranno apprezzare e saranno dei bravi spettatori.
Noi non facciamo teatro per questo motivo e siamo convinti che anche un bimbo di un anno sappia apprezzare e godere di un’ esperienza artistica, se fatta bene, se fatta per lui.
I 18 diritti che compongono la carta vogliono sottolineare il grande valore delle opportunità artistiche rivolte i più piccoli con l’idea e la speranza che possa essere un progetto un po’ di tutti.
In questi anni sono nate molte iniziative intorno alla carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura.
In Spagna, ad esempio, ne hanno fatto una loro versione con il patrocinio del governo.
A livello nazionale alcuni comuni come quello di Cuneo e di Ravenna hanno adottato la carta con l’obiettivo di promuoverla e condividerla.
Nella carta consideriamo il bambino sia nella famiglia che nella scuola. Questa particolare attenzione è rivolta a sostenere il ruolo che le agenzie educative svolgono per sostenere i bambini che non possono permettersi in maniera completamente autonoma questo tipo di esperienze.
Per rendere questo progetto più visibile, cosa si può fare e cosa si sta facendo?
A noi piacerebbe renderlo sempre più forte e stiamo lavorando anche nell’ottica di un rilancio della carta.
Vorremmo poter fare una mostra itinerante di questa carta dei diritti…
…Che vanta delle illustrazioni originali davvero molto belle.
Esatto!
Grazie alla collaborazione, assolutamente a titolo gratuito di moltissimi illustratori, la carta è stata resa davvero bella e piacevole, anche esteticamente.
Tutti i contributi e le traduzione della carta sono state fatte a livello gratuito e ci tengo a sottolinearlo.
Avete ricevuto dei riconoscimenti istituzionali da parte dello stato italiano in merito alla vostra iniziativa?
Abbiamo avuto la medaglia come premio di rappresentanza al progetto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Anche il Parlamento Europeo e l’Unesco hanno deciso di sostenere le iniziative a favore del progetto.
Sicuramente abbiamo bisogno di avere anche un sostegno economico per andare avanti nel nostro lavoro e stiamo lavorando anche in questa direzione.
Molti nomi noti hanno aderito alla carta, sottoscrivendola. Come hanno scoperto il progetto?
Alcuni li abbiamo cercati noi e altri si sono avvicinati all’iniziativa in modo autonomo.
Hanno firmato la carta perché legati in modo professionale al mondo dei bambini o semplicemente perché dotati di una sensibilità che li ha portati a pensare che un progetto come questo sia importante e fondamentale.
Fra questi diciotto articoli io vorrei evidenziare il diritto all’arte per i bambini diversamente abili. Articolo 15.
Tutti gli articoli sono molto importanti ma, in particolare per questo articolo, ci siamo basati sulla nostra esperienza quotidiana e, sulle difficoltà che incontrano questi bambini e ragazzi: hanno il diritto incontestabile di frequentare luoghi di cultura insieme ai loro coetanei.
E, aggiungo, che sia una cultura laica che sia svincolata da pregiudizi e pronta ad accogliere ogni tipo di pensiero, di cultura, per comunicare con tutte queste diversità.
Grazie a Francesca Nerattini.
Se volete sostenere questo progetto o, semplicemente sottoscriverlo, potete visitare il sito dedicato : cartadeidiritti.testoniragazzi.it .