9 marzo 2013 a La Calzoleria.
La Calzoleria è uno di quei posti che non trovi facilmente. Ti hanno detto che è lì e che per 30 anni ci ha lavorato il “sor Mario”… eppure se ci passi davanti non la vedi, devi aspettare che sia lei a trovarti, ma devi essere attento. È un posto magico, fatto di pareti che risuonano del respiro del lavoro di altri tempi e della voglia e della vita di un gruppo di giovanissimi che ne hanno interpretato la forza e l’hanno trasformata in una fucina d’arte.
Ed è proprio “la Calzoleria” che ha dato vita tra le sue poltrone vintage, i divani, le librerie ed il bric à brac all’incontro tra “Bukowski e la Morte”.
Henry Charles Bukowski una delle voci più intense e sopra le righe della letteratura del 900 si spegne a San Pedro il 9 marzo 1994 e oggi, qui, ai piedi di una sua gigantografia accanitissimi lettori, amanti delle sue parole ma anche semplici ascoltatori curiosi, si raccolgono per ascoltare un cantastorie che verso per-verso ci racconta una versione del vecchio Hank inaspettata.
Jacopo Ratini, cantautore e scrittore,ideatore dello stesso “Salotto Bukowski “, palcoscenico di un face to face tra letterati, ci propone un incontro “privato”con lo scrittore, più intimo, personale, diretto. C’è poco dell’Hank spregiudicato e sporcaccione che tutti conoscono, qui si va a fondo, attraverso i versi meno noti riscopriamo l’uomo disilluso ma anche l’uomo che ha paura, non solo il donnaiolo ma il compagno, il Charles che ama e protegge, il figlio deluso e riconoscente.
Accompagnato al pianoforte dal maestro Michele Amadori, che non manca mai di sottolineare momenti ironici e toccanti, Jacopo Ratini, attraverso le parole di Bukowski e della sua visione della Morte, ci mostra tutte le sfaccettature di chi è in grado di essere irriverente fino all’ultimo e senza rimorsi. La necessità di sconfiggere la morte vivendo la vita, la volontà di chi sa non arrendersi davanti all’ineluttabile, come “Il vecchio Charlie” ma anche l’incapacità di chi vive una vita vuota che è essa stessa morte.
Senza mai annoiare il pubblico, attento e partecipe, il vecchio Hank dà ancora prova di sé mettendoci spalle al muro davanti a noi stessi e ci accompagna al Bicchiere della staffa senza tanti complimenti “…credetemi,non immaginavo di vivere cosi a lungo/pianificavo una rapida uscita di scena/ per cui ho vissuto/ con sprezzante abbandono…”e c’è da scommettere che in molti non ne hanno avuto abbastanza, d’altronde “Tutto sommato non è male essere Bukowski”.
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La Calzoleria, via Prenestina 28, Roma
( http://la calzoleria.tumblr.com)