Andrea la magnifica? No, magnifici tutti

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Uno Spettacolo divertente, brillante, andato in scena al Teatro Trastevere  in collaborazione con Il Cantiere Teatrale dal 14 al 17 marzo con la regia e adattamento di Eugenio Pochini del testo di Isabelle Candelier.

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Andrea La Magnifica mette in scena le vicissitudini di una compagnia amatoriale intenta a sollevare le sorti di un teatro destinato alla demolizione cercando di compiere l’impresa attraverso la realizzazione di un testo teatrale.

La sensazione che si avverte sin dall’inizio è di assistere ad uno spettacolo insolito, in cui il pubblico sembra essere spettatore invisibile all’interno del contesto reale durante lo svolgimento delle prove.

I personaggi stessi si presentano sul palco mostrando in maniera evidente e diretta le proprie caratteristiche che contribuiscono a costruire un’atmosfera goliardica attraverso costumi, atteggiamenti e situazioni da cui scaturiscono gag esilaranti.

Un “dietro le quinte” in cui sono coinvolti attori, regista e maestranze.

Dalla variopinta simpatia di Andrea (Iaeli Anselmo), strampalata ragazza con la valigia contenente le più bizzarre manie, suggeritrice e “serva” del teatro, alla comicità del tecnico Roberto (Emanuele Guzzardi) alle prese con le sue mansioni in un andirivieni dentro e fuori la scena in maniera disinvolta e scanzonata accompagnato da modi altrettanto “delicati”. Per poi passare all’inquieto regista Alessio (Pietro Morachioli) che tenta di gestire una situazione di fortuna tra contrasti, rivalità e gelosie, in cui è coinvolta la moglie Giannina (Carlotta Proietti) nel ruolo di attrice svampita dai pantaloni rosa e maglietta con scritto “ Amo te ma cerco il milionario”; e Giampaolo (Alessio D’Amico), attore protagonista su cui grava la responsabilità della riuscita dello spettacolo, che credutosi divo non perde tempo a mostrare la sua impostazione e atteggiamento da attore.

La leggerezza del testo e la mescolanza delle più strane situazioni conferiscono allo spettacolo una gradevolezza di fruizione in cui la risata domina per l’intera durata.

E come da tormentone uno spettacolo asciutto, diretto, che arriva al cuore.

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