Torna dopo soli otto anni di assenza da Trieste Lucia di Lammermoor nell’allestimento del regista tedesco Bruno Berger-Gorski presentato nel ’23 a Gran Canaria, assai lodato dalla critica spagnola e al suo debutto in Italia. Nel ruolo principale la regina dei titoli donizettiani nonché stella del Bel Canto, il soprano anglo-australiano Jessica Pratt e sul podio Daniel Oren, bacchetta molto amata in città e ben esperta del repertorio romantico.
Torna a Trieste, dopo breve assenza, il titolo più celebre fra le regine donizettiane e quello che sin dal suo debutto al Teatro San Carlo di Napoli nel 1835 non ha mai conosciuto flessioni di plauso ed attenzione da parte del pubblico di tutto il mondo. Ispirato ad uno dei romanzi fondanti l’estetica romantica The Bride of Lammermoor di Walter Scott, la Lucia del grande bergamasco su libretto di Cammarano si discosta dall’originale per pochi dettagli, fra cui l’ambientazione storica di un secolo antecedente, ma di base rispetta in pieno la sensibilità protoromantica verso una nuova interpretazione della follia, che dalla visione antica e medievale di male soprannaturale, attraverso la nascita della psichiatria nel tardo Seicento, giunge fino alla follia sentimentale dell’800, secolo che sancisce il topos romantico della follia d’amore: di questa pazzia passionale e romantica Lucia di Lammermoor divenne presto l’eroina per antonomasia in musica, decretandone l’immutato successo.
La regia di Bruno Berger-Gorski, ormai viennese d’adozione e come tanti concittadini appassionato frequentatore di Trieste, rispetta in pieno l’ambientazione storica scozzese, ritenendola essenziale per l’imagerie romantica, per il sapore del milieu culturale e per contestualizzare Lucia come simbolo storico della rinascita della follia come stato mentale rispettato se contestualizzato nelle sue ragioni più profonde, concentrandosi dunque non tanto su una rilettura straniante, ma sull’approfondimento dei singoli caratteri e sulla loro credibilità drammaturgica, scelta che gli è valsa il plauso unanime della critica spagnola, conquistata anche dalla cupa bellezza di scene e costumi della scenografa spagnola Carmen Castaňón, cresciuta professionalmente tra Roma, Madrid e Milano e del costumista Claudio Martín.
Nel cast spicca subito Jessica Pratt, impeccabile regina donizettiana unanimemente lodata sul repertorio belcantistico; con lei nel ruolo un’altra stella, il giovane soprano russo Aigul Khismatullina, considerata vero astro nascente a livello internazionale e protagonista recente al Metropolitan di New York come alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Come Edgardo si avrà il tenore Stefano Demuro, tra i più richiesti del momento che dopo Trieste sarà impegnato al Teatro degli Champs-Elysées e alla Royal Opera House di Londra tra i tanti, quindi il catanese Ivan Magrì, da tempo conteso dai migliori palchi europei e non solo. Lord Enrico vedrà alternarsi due ottime voci di baritono, Maxim Lisiin, già nel ruolo a Bologna, e il coreano Youngjun Park direttamente dalla produzione canarina dove ha ricevuto ottimi consensi benché al debutto. Il solido basso Carlo Lepore con Gabriele Sagona, presenza costante in Arena di Verona, saranno Raimondo; completano il cast le tre voci già ben provate nei rispettivi ruoli Enzo Peroni come Lord Arturo, Miriam Artiaco come Alisa e Nicola Pamio come Normanno.
Il podio spetta a Daniel Oren, presenza sempre gradita al pubblico del Verdi e autorità riconosciuta sul repertorio romantico, che presenterà una Lucia non integrale ma solo con selezionatissimi tagli cercando un saggio equilibrio tra le consuetudini del passato e le nuove prassi contemporanee.
Commenta così il Sovrintendente Giuliano Polo: “Tutto il teatro è felice di riavere con noi Daniel Oren, grande amico della città e della nostra fondazione tutta, per giunta su due titoli consecutivi che gli permetteranno di raccontare meglio la sua costante ricerca sul repertorio ottocentesco, di cui è già riconosciuto maestro. Mi preme inoltre sottolineare che Radio Rai3 trasmetterà in diretta la nostra Lucia in tutto il paese, confermando che il nostro ruolo nella cultura musicale italiana si sta rafforzando, tornando ad un passato felice che deve essere il nostro costante punto di riferimento per il futuro.”
Il Teatro Verdi ricorda inoltre che a partire dal Rigoletto il Lounge Victor de Sabata sarà aperto col nuovo menu primaverile per tutte le prime tre recite del primo week end.
RECITE:
A Giovedì 17 aprile 2025 ore 20.00
B Venerdì 18 aprile 2025 ore 20.00
C Martedì 22 aprile 2025 ore 20.00
E Giovedì 24 aprile 2025 ore 20.00
S Sabato 26 aprile 2025 ore 16.00
D Domenica 27 aprile 2025 ore 16.00