Il teatro a misura di bambino

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Se pensiamo al teatro  per e dei bambini, pensiamo ad uno spazio che incoraggi in maniera positiva il loro confronto con la realtà, educando nel senso pieno del termine.

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Esistono tanti modi diversi per coinvolgere il pubblico dei meno grandi a questa forma d’arte ma, un solo comune denominatore vincente : il teatro comunicazione.

Il teatro comunicazione, dedicato ai più giovani, racchiude in sé una sfida coraggiosa che è capace di rimettere in discussione ogni volta gli elementi che lo caratterizzano ed gli obiettivi da raggiungere.

Il pubblico al quale si rivolge è per sua natura un pubblico imprevedibile e particolarmente attento e sensibile.

Inizia così il nostro viaggio intorno a quelle agenzie educative che hanno saputo trovare nuovi codici di accesso all’inesauribile entusiasmo e  alla fantasia dei bambini e dei ragazzi.

È un viaggio che non ha una meta o fermate già stabilite.

È un viaggio che troverà il suo fascino e la sua forma nel percorso stesso.

È un viaggio che chiede a chiunque avrà la briga di fermarsi a leggere queste righe, l’idea per una nuova fermata: aspettiamo suggerimenti per nuove proposte da andare a scoprire insieme.

Dedichiamo la nostra partenza ad un teatro che proprio con questa stagione di spettacoli festeggia il suo ventennale : il Teatro Le Maschere di Roma.

Carla Marchini, direttrice artistica del teatro, ci ha ospitato in questa domenica romana all’insegna del giallo.

In scena La compagnia del Teatro Stabile del Giallo che ha coinvolto gli giovani spettatori in una delle avventure del più amato fra gli investigatori : Sherlock Holmes.

Con la regia di Anna Masullo ( testi di Anna Masullo e Cinzia Giorgio ), un cast di simpatici e bravi attori ci ha introdotti nella soffitta di casa Holmes dove Sidney Holmes, pronipote del celebre investigatore, insieme al suo migliore amico Andrew Morris e alla giovane studentessa Jane Watson, aiuterà il padre Nigel – celebre egittologo – a risolvere il caso di una misteriosa mummia e del suo tesoro nascosto.

L’elemento protagonista assoluto di tutto lo spettacolo è stata l’interattività con il pubblico.

Che cos’è il giallo? Chiede Nigel Holmes ai bambini e ragazzi presenti in sala.

Un colore! Ovvio! Risponde un piccolo coro di voci.

La semplicità libera da condizionamenti e sovrastrutture permette agli attori di sfidare il giovane pubblico alla scoperta dell’enigma proposto.

Ed il giovane pubblico si lascia guidare e affascinare fra le risate dei genitori e degli stessi attori.

Scenografia semplice, un bel gioco di luci e  di musica, rendono il tutto ancora più accattivante.

Calzante esempio del teatro comunicazione introdotto sopra, Sherlock Holmes e il mistero della Mummia, ha saputo rendere concreto il metodo deduttivo.

Osservare e non semplicemente guardare non è forse uno degli obiettivi didattici ed educativi più completo da far raggiungere ai nostri ragazzi?

I bambini hanno avuto la possibilità di confrontarsi fra di loro e, di misurarsi senza ansia di prestazione con le proprie abilità cognitive e percettive.

Complimenti dunque ad un progetto teatrale che educa divertendo.

Ma il nostro viaggio è appena iniziato e il Teatro le Maschere di Roma ci aspetta ancora per raccontarci la sua storia.

“Ciò che è giusto non perde mai la sua via” – Sherlock Holmes

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