Un colpo di fulmine che incenerisce

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Il prodigioso coreografo canadese  Dave St.Pierre chiude con Création 2012 , in scena alla Sala Petrassi dell’Auditorium di Roma il 16 e 17 Febbraio, la sua trilogia sull’umano, l’amore , la vita e la morte.

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Dopo La Pornographie des âmes e Un peu de tendresse bordel de merde!, con Création 2012 , St.Pierre indaga il tema dell’innamoramento, seguendo il suo stile ormai inconfondibile.

Il palco è letteralmente invaso da 18 danzatori di cui 16 interpretano Cupido e 2 una coppia di innamorati.

La storia è semplice si chiama Innamoramento, ma Dave St.Pierre vede questo colpo di fulmine in maniera poco canonica, un perdersi fino a morire, dove i Cupidi armati di frecce e archi di plastica giocano con i sentimenti umani.

16 interpreti quasi sempre nudi, 16 angeli che molto spesso assomigliano a gallinacci. 16 esseri arroganti, violenti, disumani che molestano i 2 amanti, denudandoli, strattonandoli, anche insultandoli, divertendosi molto spesso in modo cruento con loro.

Sudore, lacrime e sangue invece per i 2 corpi vessati che arrivano fino allo stremo fisico, valicando la soglia del dolore. Un inno al colpo di Fulmine che incenerisce quasi fino ad uccidere. Pochi pochissimi tabù rimangono in piedi, nessun imbarazzo e nessuna volgarità  per la nudità sbattuta in scena, su di un palco che si riempie di oggetti quotidiani, sedie tavoli, piume, petali di rose bianche, sangue ,acqua, un vero piacere vedere come  il palco della Sala Petrassi venga trasformato e come il pubblico venga stupito dalle immagine visionarie di un giovanissimo Dave St.Pierre che senza alcun problema spinge il pubblico in un luogo altro, dove non è più danza o teatro ma è arte.

Un arte in movimento, che lascia spazio al ritmo incessante di una danza totalmente fisica, uno spettacolo delle trasformazioni, concatenate le une alle altre si susseguono paesaggi emotivi, movimenti che nascono dalla ricerca di una danza fatta di contrasti e forza.

Un architettura stilistica complessa, intricata ma mai confusa che potrebbe apparire di difficile fruizione ma che in fondo rispecchia semplicemente il caos contemporaneo.

I veri protagonisti sono quindi i corpi dei magnifici danzatori che si muovono ovunque creando e distruggendo certezze.

Uno spettacolo ricco oltre che di corporeità di humor e di una raffinata visione della fragilità umana.

Uno spettacolo sicuramente da vedere.

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