La penultima giornata di questa 36. edizione presenta alle 11:00 all’ANTICO CAFFÈ SAN MARCO i Q&A INCONTRI CON GLI AUTORI, LE AUTRICI E LE/GLI OSPITI DEL FESTIVAL
Gli ospiti della giornata saranno Dimitris Nakos (regista Meat), Saulė Bliuvaitė (regista Toxic), Sonja Prosenc (regista Family Therapy), Laila Pakalnina (regista Termini), Maciej J. Drygas (regista Trains), Nanna Frank Møller, Zlatko Pranjić (registi The Sky Above Zenica).
Segnaliamo anche un incontro del pomeriggio alle 18:00 all’ANTICO CAFFÈ SAN MARCO per la presentazione del libro IL TRIO DI BELGRADO di Goran Marković, con Sergio M. Grmek Germani, a cura di Bottega Errante Edizioni.
È il 1948 quando la Jugoslavia socialista rompe i rapporti con l’URSS e tutti i dissidenti, veri e presunti,vengono rinchiusi nella prigione perfetta: l’isola di Goli Otok. Lo scrittore vagabondo Lawrence Durrell, futuro autore del raffinato Quartetto di Alessandria, sbarca il lunario come spia per conto dell’ambasciata inglese a Belgrado e finisce per scoprire quello che non deve..
GORAN MARKOVIĆ (Belgrado, 1946) è tra i più importanti registi del cinema serbo ed ex jugoslavo. Attivo anche come drammaturgo e sceneggiatore, ha ottenuto svariati riconoscimenti internazionali e nel 2012 è stato insignito del titolo di ufficiale dell’Ordine delle arti e delle lettere della Repubblica francese. Autore di tre romanzi, con Il Trio di Belgrado è stato candidato al premio NIN 2018 per il miglior romanzo dell’anno in lingua serba. Dialoga con lui Sergio M. Grmek Germani, esperto di cinema balcanico, collaboratore con i quotidiani Il manifesto, Il Piccolo, Primorski Dnevnik e le riviste di cinema La cosa vista (di cui è fondatore), Filmcritica, FilmTv.
Evento in italiano e serbo con traduzione a cura di Maja Vranjes, in collaborazione con l’Associazione culturale Giovanile serba
POLITEAMA ROSSETTI
Per quanto riguarda le proiezioni qui iniziamo alle 14:00 con una proposta Fuori dagli Sche(r)mi: si tratta di ZA DANAS TOLIKO di Marko Đorđević (Per oggi è tutto, SRB – BiH, 2024, col., 105’). I membri di una famiglia riescono a riportare a casa il fratello maggiore preparandogli il suo dolce preferito, i cubetti di cocco. Il tempo sembra fermarsi e ha inizio un racconto fatto di persone felici. Le giornate estive, solo in apparenza ordinarie, diventano straordinarie. Innamorati della vita, i protagonisti del film fanno volare la realtà e, grazie al loro spirito gioioso, disperdono tutte le nuvole oscure. Za danas toliko è stato presentato in anteprima al FEST di Belgrado nel 2024. È
stato poi selezionato alla Mostra de Valencia in Spagna e al festival di Zagabria.
Alle 16:00 vediamo invece la seconda selezione del concorso cortometraggi che abbiamo chiamato COMPILATION 3.
Alle 18:00 ritroviamo il concorso lungometraggi con FEKETE POINT di Bálint Szimler (Lesson Learned, H, 2024, col., 119’). La giovane insegnante Juci sfida i datati metodi didattici della sua scuola mentre Palkó, un alunno appena arrivato, fa fatica ad adattarsi a un sistema educativo così esigente. Le loro storie personali offrono uno scorcio su questo sistema oppressivo, che riflette in scala la società ungherese. Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Locarno 2024, nella sezione “Cineasti del presente”, dove ha ricevuto il Pardo per la Migliore interpretazione femminile e una Menzione speciale.
Alle 20:15 nella stessa sezione anche TREI KILOMETRI PÂNA LA CAPATUL LUMII di Emanuel Pârvu (Tre chilometri alla fine del mondo, RO, 2024, col., 105’, col., 98’). Adi, 17 anni, trascorre l’estate nel suo villaggio natale sul Delta del Danubio. Una notte viene brutalmente aggredito per strada e il giorno dopo il suo mondo è stravolto. I suoi genitori non lo guardano più come prima e l’apparente tranquillità del villaggio inizia a incrinarsi. Il film è stato presentato in anteprima e in concorso a Cannes 2024 e poi al Sarajevo FF, dove ha vinto il premio come Miglior film.
Alle 22:00 chiude la giornata il lungometraggio fuori concorso ANUL NOU CARE N-A FO T di Bogdan Mureşanu (L’anno nuovo che non venne mai, RO – SRB, 2024, col., 138’). Il 20 dicembre 1989 la Romania è sull’orlo della rivoluzione. Nelle strade ci sono moltissime manifestazioni, gli studenti deridono il regime mentre gli spettacoli televisivi di Capodanno glorificano Ceaușescu. Eppure, nel disagio delle loro case senza riscaldamento, le famiglie sono alle prese con conflitti personali e con l’onnipresente polizia segreta. Sei vite apparentemente scollegate s’intersecano in modi inaspettati. La tensione sale alle stelle, fino all’arrivo del momento esplosivo: la drammatica caduta di Ceaușescu e del regime comunista. Miglior film della sezione “Orizzonti” all’ultima Mostra del cinema di Venezia.
CINEMA AMBASCIATORI
Alle ore 11:00 proponiamo una selezione di CINEMA SPERIMENTALE RUMENO che continua alle 14:00 con OPT ILUSTRATE DIN LUMEA IDEALĂ di Radu Jude, Christian
Ferencz-Flatz (Otto cartoline da Utopia, RO, 2024, col. & b-n, 71’) Opt ilustrate din lumea ideală è un documentario che assembla materiale d’archivio tratto esclusivamente da pubblicità rumene realizzate dopo la fine del socialismo. Scavando tra le macerie lasciate da quel lungo periodo di transizione politica, il film parla di amore e di morte, del corpo umano e della sua fragilità, di ciò che è naturale e soprannaturale. E parla anche, ovviamente, di socialismo e di capitalismo. Un film che si muove tra found poetry, enciclopedie obsolete, arte trash e Summa theologiae, che Radu Jude ha realizzato con il filosofo Christian Ferencz-Flatz. Dopo l’anteprima al Festival di Locarno nel 2024, il film è stato presentato in molti festival internazionali fra cui DocLisboa, Viennale, Jihlava e IDFA.
A seguire vediamo SLEEP#2 di Radu Jude (RO, 2024, col., 62’). Un fiore, caduto, sembra tornare al suo ramo: una farfalla! (Moritake) Omaggio ad Andy Warhol e al suo Sleep, il “desktop documentary” di Radu Jude è stato presentato in anteprima e fuori concorso al Festival di Locarno nel 2024.
Alle 16:30 c’è il concorso documentari con ZAWIESZENIU di Alina Maksimenko (Nel limbo, PL, 2024, col., 71’). L’invasione russa dell’Ucraina sorprende Alina a Irpin’, vicino a Kyïv. È sola, con una gamba ingessata dopo un recente intervento chirurgico. Riesce a fuggire con il suo gatto da una città bombardata e isolata in una delle ultime evacuazioni. Raggiunge un villaggio vicino, dove i suoi genitori sono bloccati. Le prime settimane cercano di vivere normalmente. La madre tiene corsi online, il padre si prende cura dei gatti e degli animali del quartiere, Alina registra ciò che accade con la sua videocamera. Tuttavia, il fronte si avvicina ogni giorno di più e presto dovranno prendere una decisione: restare o scappare?
Alle 18:00 nella stessa sezione abbiamo LAPILLI di Paula Ďurinová (SK – DE, 2024, col., 65’). Dal mare, attraverso caverne oscure, fino ai deserti vulcanici, Lapilli è una sorta di resa dei conti personale, su un argomento molto doloroso. Attraversando paesaggi rocciosi, la regista affronta l’improvvisa perdita dei nonni. Una morte inaspettata può svelare un nuovo orizzonte. Il dolore del lutto si diffonde in questo paesaggio, e nasce così un sentimento di empatia nei confronti dei minerali e della vita che non c’è più.
Alle ore 20:00 il Premio Corso Salani presenta CHARLOTTE, EINE VON UNS di Rolando Colla (Charlotte, una di noi, CH-I, 2024, col., 117’) Charlotte, 42 anni, vive insieme al padre in un posto isolato in Trentino, ma in realtà vive in un mondo tutto suo. Ha problemi mentali. Quando il padreviene ricoverato in ospedale per un infarto, il fratello di Charlotte, Leo. 32 anni, torna in paese dopo dieci anni. Viene a sapere che la sorella vuole partire e le propone di andare in Svizzera con lui. Questo segna l’inizio di un nuovo capitolo nella vita di Charlotte, che non ha mai viaggiato prima.
Alle 22:00 vediamo infine il documentario fuori concorso THROUGH THE GRAVES THE WIND IS BLOWING di Travis Wilkerson (Tra le tombe soffia il vento, USA, 2024, col & b-n, 84’) Se c’è qualcuno che incarna lo stato attuale della vita in Croazia, è il detective di polizia Ivan Perić. Figlio di un pescatore, è diventato detective per evitare di lavorare nell’unica industria veramente fiorente dell’attuale Croazia: il turismo. Ora sta conducendo un’indagine molto complessa che riguarda l’omicidio di alcuni turisti. Ma nessuno lo vuole aiutare, poiché i turisti sono disprezzati dalla popolazione locale. Le prove scompaiono nel labirinto della burocrazia. Ivan viene umiliato in pubblico e su Internet. Sulla stampa locale, il suo capo lo etichetta addirittura come “uhljeb”, un termine dispregiativo croato che sta per “pigro burocrate parassita”. Tutto questo avviene nella città di Spalato, dove la dissoluzione della Jugoslavia ha lasciato il segno. Tra documentario e fiction, un omaggio al cinema dell’Onda Nera jugoslava.