Questa settima giornata del TSFF36 comincia alle 11:00 in SALA BOBI BAZLEN dove si tiene l’incontro A COUPLE OF YEARS FOR US: MUSIC, CINEMA, ART AND TRANSITION IN FORMER YUGOSLAVIA con Ana Dević, Marco Jakovljević, Giustina Selvelli a cura di Meridiano 13. La disgregazione violenta della Jugoslavia ha determinato gli sviluppi culturali e artistici in tutta l’area balcanica. Tuttavia, va detto che anche l’arte e la musica in primo luogo hanno contribuito attivamente a questa disgregazione, creando delle mutazioni e fratture a livello socio-culturale ben prima che la politica e la guerra intervenissero violentemente. L’incontro vedrà dialogare tre esperti dei fenomeni artistici del periodo che, mettendo assieme riflessioni sulle varie forme d’arte di allora, sapranno intessere una trama di relazioni storico-culturali che legano il passato al presente dell’area balcanica. Intervengono Ana Dević (Università di Bologna), Marco Jakovljević (Università di Zagabria) e Giustina Selvelli (Università di Lubiana). Evento in inglese – ingresso libero
Sempre alle 11:00 ma all’ANTICO CAFFÈ SAN MARCO cominciano i Q&A INCONTRI CON GLI AUTORI, LE AUTRICI E LE/GLI OSPITI DEL FESTIVAL Gli ospiti saranno Sergei Loznitsa (regista The Invasion), Ado Hasanović (regista My Father’s Diaries), Lina Vdovîi, Radu Ciorniciuc (registi Tata), Armands Začs (regista To Be Continued. Teenhood.), Maja Novaković (regista At the Door of the House Who Will Come Knocking). Evento con interpretazione consecutiva.
Segnaliamo anche un incontro del pomeriggio alle 18:00 alla LIBRERIA UBIK con la presentazione del libro FIGLIO DI PAPÀ di Dino Pešut, con Sergia Adamo a cura di Bottega Errante Edizioni. Senza compromessi, rapido, ironico, con capitoli brevi e ricchi di emozioni profonde in cui si alternano sesso e morte, paura e gioia, Figlio di Papà è un romanzo sulla generazione dei nati negli anni Novanta, giovani sensibili ed istruiti che vivono peggio dei loro genitori in una società che non offre loro alcuna opportunità. Un millennial perduto, tanto quanto il futuro che gli era stato promesso, che cercherà a tutti i costi un modo per sopravvivere e realizzare almeno il sogno più piccolo. DINO PEŠUT (Sisak, 1990) è uno scrittore, drammaturgo e poeta croato. I suoi drammi sono stati tradotti in inglese,tedesco, francese e polacco. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo, Poderanakoljena, con la casa editrice croata Fraktura. Figlio di papà rappresenta il suo debutto in traduzione italiana. Dialoga con lui Sergia Adamo, docente e ricercatrice in Teoria della letteratura e Letterature comparate presso l’Università di Trieste. Evento in italiano e croato con traduzione a cura di Jan Vanek, in collaborazione con la Comunità Croata di Trieste
POLITEAMA ROSSETTI
Alle 14:00 il concorso lungometraggi propone THE SHAMELESS Konstantin Bojanov (CH – F – BG – RC – INDIA, 2024, col., 115’) Nel cuore della notte, Renuka scappa da un bordello di Delhi dopo aver accoltellato a morte un poliziotto. Si rifugia in una comunità di lavoratrici del sesso nel nord dell’India, dove incontra Devika, una giovane ragazza condannata a una vita di prostituzione. Il loro legame si trasforma in una storia d’amore proibita. Insieme, intraprendono un viaggio pericoloso per sfuggire alla legge e costruirsi un futuro verso la libertà. Il film è stato presentato in anteprima a “Un Certain Regard” a Cannes 2024 dove Anasuya Sengupta ha vinto il premio per la Migliore attrice.
Alle 16:00 vediamo invece la seconda selezione del concorso cortometraggi che abbiamo chiamato COMPILATION 2.
Alle 18:00 abbiamo la proiezione fuori concorso di KREAS di Dimitris Nakos (Carne, GR, 2024, col., 104’). In un villaggio di montagna Takis si sta preparando per l’apertura della sua nuova macelleria. Il giorno prima dell’inaugurazione, suo figlio Pavlos uccide il vicino che rivendica una parte della loro terra. L’unico testimone è Christos, un giovane albanese che Takis ha cresciuto fin da ragazzo. Presentato in anteprima al festival di Toronto 2024, nella sezione “Discovery”, Kreas è stato poi selezionato in concorso al festival internazionale di Salonicco
Alle 20.00 nel concorso lungometraggi troviamo AKIPLĖŠA di Saulė Bliuvaitė (Toxic, LT, 2024, col., 99’). Abbandonata dalla madre, Maria, 13 anni, è costretta a vivere con la nonna in una squallida città industriale. Dopo un litigio per strada, Maria fa amicizia con Kristina, una coetanea che ambisce a diventare modella. Nel tentativo di avvicinarsi a lei, Maria si iscrive a una misteriosa scuola per modelle, dove le ragazze si preparano per il più grande evento di casting della regione. La relazione ambigua con Kristina e la tensione all’interno della scuola spingono Maria a scoprire la propria identità. Il film è stato presentato in anteprima a Locarno 2024, dove ha vinto il Pardo d’oro.
Alle 22:00 chiude la giornata il concorso lungometraggi con ODREŠITEV ZA ZAČETNIKE di Sonja Prosenc (Family therapy, SLO – I – N – SRB – HR, 2024, col., 122’) Un’auto brucia sul ciglio della strada. Una famiglia ha disperato bisogno di aiuto. Nelle vicinanze passa un’auto splendida, in condizioni perfette. Al suo interno, una famiglia apparentemente perfetta, che non prova neanche a rallentare. Chi sono queste persone che scelgono di non fermarsi? Odrešitev za začetnike ruota attorno a una famiglia slovena di nouveaux riches che vive in una casa di vetro, ostentando fredda superiorità. L’ambientazione funge da sfondo satirico per una rivisitazione umoristica della premessa di Teorema di Pasolini: un giovane estraneo arriva in casa, sconvolgendo il delicato equilibrio delle dinamiche familiari e rivelando un mondo caotico di relazioni disfunzionali nascoste. Odrešitev za začetnike è il film candidato dalla Slovenia agli Oscar per il Miglior film internazionale ed è stato presentato ai festival di Sarajevo e Tribeca.
CINEMA AMBASCIATORI
Nel concorso documentari alle14:00 possiamo vedere ALICE ON & OFF di Isabela Tent (RO, 2024, col., 86’) Girato nell’arco di 10 anni, il film racconta la storia di Alice, ragazza non amata e costretta a essere una giovane madre. A 16 anni si innamora di Dorian, un uomo molto più vecchio
di lei. Nonostante lo sposi e abbia un figlio, Aristo, riaffiorano in lei gli echi di un’infanzia difficile. È la sola responsabile del mantenimento della famiglia: lavora in una live-chat per adulti trascurando i propri bisogni. È costretta a abbandonare gli studi e a lasciare la famiglia. Vede Aristo solo di rado, mentre lotta contro la tossicodipendenza. Un ritratto crudo che mostra il ripetersi di un trauma da una generazione all’altra.
Alle ore 16:00 incontriamo il concorso Premio Salani con ANIME GALLEGGIANTI di Maria Giménez Cavallo (USA – I, 2024, col., 71’) Ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, è un’opera ibrida che mischia l’etnografia visuale e musicale con la mitologia classica, l’approccio documentario con la fantasia. Il film reinterpreta le storie dei personaggi più intriganti delle Metamorfosi, tra cui Proserpina, Aracne, Callisto, Europa, Dafne e Orfeo. A narrare il mutare delle forme in corpi nuovi, è la Parca che taglia il filo della vita. Gli episodi sono intrecciati l’uno con l’altro e legati dalla presenza del filosofo Pitagora, che ci accompagna in un viaggio dall’origine del mondo sino ai giorni nostri. I racconti mitologici vengono reinventati attraverso la tradizione e la cultura sarde.
Dalle 18:00 l’intera serata è dedicata al concorso documentari e si comincia con GALA PUNKTI di Laila Pakalniņa (Capolinea, LV, 2024, b-n, 71’) Il capolinea assomiglia a un cerchio, perché è il luogo in cui le cose girano. Anche questo film è stato girato “muovendosi in cerchio”, muovendosi continuamente, osservando le persone che entrano ed escono dal campo visivo. Le persone che si incontrano al capolinea sono persone molto importanti. Forse perché è al capolinea che la città finisce e inizia – e se non la città, almeno qualcosa finisce e inizia lì. Il film è stato presentato in anteprima all’ultima edizione del Festival di Riga.
Alle ore 20:00 POCIĄGI di Maciej J. Drygas (Treni, PL – LT, 2024, b –n, 81’) Pociągi è una sorta di “affresco documentario” composto esclusivamente da filmati d’archivio e sound design. Ne viene fuori un ritratto collettivo delle persone del XX secolo, che ne coglie speranze, desideri, drammi e tragedie – i tratti distintivi di questo secolo. “Pociągi è un documentario realizzato con materiali d’archivio provenienti da 46 collezioni di tutto il mondo. Una delle sfide più significative e lunghe è stata quella di trovare un filo conduttore per unificare le sequenze da montare con materiali creati in epoche e tecnologie diverse (i filmati d’archivio più antichi risalgono all’inizio del XX secolo). La narrazione di questo film senza dialoghi si basa sull’interazione tra immagini e un sofisticato design del suono. Questo lavoro sfrutta il vasto potenziale del linguaggio cinematografico per creare una connessione emotiva tra lo spettatore e la realtà dell’archivio” (M. J. Drygas).
Alle 22:00 conclude le proiezioni HIMLEN OVER ZENICA di Nanna Frank Møller e Zlatko Pranjić (Il cielo sopra Zenica, BiH – DK, 2024, col., 90’) A Zenica i frequenti casi di cancro, diabete infantile e malattie respiratorie sono diventati la norma. In generale in Bosnia l’inquinamento atmosferico è elevato, ma qui i cittadini guardano con sospetto a una gigantesca acciaieria e cokeria che occupa un quarto della città ed è il principale datore di lavoro della zona. Vogliono che le emissioni della fabbrica siano monitorate, come richiesto dall’autorizzazione ambientale, ma non succede nulla. Il film ha seguito per 7 anni (2017-2024) la lotta dell’Eko Forum per ottenere dati e chiarire le responsabilità. Attraverso gli occhi dei cittadini che ne subiscono le conseguenze, il film dà voce a chi non ce l’ha e svela i complessi meccanismi che ostacolano le misure di precauzione e sostenibilità nella città, come in molti altri luoghi del mondo.