La giornata si apre alle ore 09:00 SALA CEI con l’incontro FESTIVAL E CRITICA: IERI, OGGI E DOMANI a cura di Marco Dalla Gassa, Francesco D’Asero, Giulio Tosi e Federico Zecca, Consulta Universitaria del Cinema “Festival ed eventi cinematografici” in collaborazione con Trieste Film Festival, AFIC-Associazione Festival Italiani di Cinema, SNCCI-Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, Università Ca’ Foscari, Università degli Studi di Bari “ Aldo Moro” e Università degli Studi di Trieste-Dipartimento Studi Umanistici. Eventi imperdibili per giornalisti e appassionati, sin dalla loro fondazione i festival cinematografici hanno integrato e valorizzato l’impegno della critica all’interno dei loro spazi e delle loro consuetudini. La giornata di studi Festival e critica: ieri, oggi e domani ha come principale obiettivo quello di indagare le sfaccettate configurazioni di tale rapporto, stimolando riflessioni sul passato, sul presente e sul futuro di questa virtuosa connessione e di approfondire l’incontro interdisciplinare di prospettive differenti, focalizzando le analisi su singoli casi di studi, fonti inedite e metodologie di ricerca originali.
Ingresso libero, evento in italiano
Alle ore 11:30, in SALA BOBI BAZLEN VICTOR PEREZ terrà la sua masterclass, in conversazione con Massimiliano Maltoni a cura di Casa del Cinema di Trieste Il noto fotografo e direttore della fotografia, nonché esperto di effetti visivi cinematografici incontra gli studenti di cinema del TSFF Academy e il pubblico. Evento in inglese – ingresso libero
Dalla giornata odierna i luoghi del TSFF36 si ampliano e abbracciano altri luoghi della città.
TEATRO MIELA
Alle 14:00 continua la “Retrospettiva 1945. Is the war over?” Il primo capitolo della giornata odierna è GIUSTIZIA TRANSIZIONALE con GIORNI DI GLORIA di Giuseppe De Santis, Mario Serandrei, Marcello Pagliero, Luchino Visconti (Italia, 1945, b-n, 72’ v.o. italiana). Prodotto nel 1945, Giorni di gloria è il primo documentario che ripercorre gli avvenimenti vissuti in Italia tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945. Il film alterna sequenze che mostrano la vita, le azioni di guerra e di sabotaggio da parte dei partigiani, con altri episodi più specifici, legati a fatti di cronaca, come le tragiche fasi del disseppellimento e del riconoscimento delle vittime delle Fosse Ardeatine, il processo a Pietro Caruso e il linciaggio di Donato Carretta, la fucilazione di Caruso, Koch e Scarpato. Il documentario termina con le immagini della liberazione di Milano, la fine di Mussolini e l’inizio della ricostruzione.
Segue IL PROCESSO AI CRIMINALI DI GUERRA DELL’EX GOVERNO ANTONESCU E L’ESECUZIONE DEI CONDANNATI A MORTE di Ovidiu Gologan (Romania, 1946, b-n 2’30’’ – v.o. senza dialoghi) Il 1° giugno 1946, il cineoperatore Ovidiu Gologan filmò il momento dell’esecuzione del generale Ion Antonescu, il duce rumeno, e di tre dei suoi principali collaboratori: il professor Mihai Antonescu, vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, il professor Gheorghe Alexianu, governatore della Transnistria, e il generale Constantin Z. Vasiliu, comandante della Gendarmeria rumena. Il materiale è stato filmato su pellicola 35 mm e immediatamente confiscato dalla Securitate.
E infine FRANK MEZI NÁMI di František Sádek, Miroslav Hubáček (Frank tra noi, Cecoslovacchia, 1946, b-n, 12’ – v.o. ceca) Film biografico sulla vita di Karl Hermann Frank, Reichsprotektor di Boemia e Moravia. Viene sottolineata la sua alleanza con Hitler. Vengono mostrati documenti che testimoniano la crudeltà del suo dominio sulla Cecoslovacchia (incluso il massacro di Lidice). Verso la fine, Frank viene visto in un’aula di tribunale e l’esecuzione della sua condanna a morte per impiccagione viene mostrata in una scena sfocata.
Alle 16:00 abbiamo CAMPI con MAJDANEK. CMENTARZYSKO EUROPY di Aleksander Ford (Majdanek. Cimitero d’Europa, Polonia 1944, b-n, 24’– v.o. polacca) in collaborazione con Filmoteka Narodowa (Varsavia). Uno dei primi documentari polacchi realizzati dopo la Seconda guerra mondiale nel luglio 1944, che rievoca la storia del campo di concentramento nazista di Majdanek in Polonia. Il materiale girato dai cineoperatori polacchi e sovietici, subito dopo la liberazione del campo di sterminio, restituisce un quadro sconvolgente delle atrocità naziste e delle esecuzioni di massa perpretate nel campo. Il film include anche frammenti di testimonianze dei criminali di guerra che non riuscirono a fuggire da Lublino, oltre a quelle dei sopravvissuti.
Segue JASENOVAC di Gustav Gavrin, Kosta Hlavaty (Jugoslavia 1945, b-n, 15’ v.o. serbo-croata). È il primo film prodotto nella Jugoslavia post-bellica e documenta le atrocità commesse nel campo di concentramento di Jasenovac, il più grande della Croazia, durante la Seconda guerra mondiale, tristemente noto per la sua estrema brutalità. Il documentario include materiale diffuso dagli Ustaša per smentire le voci sulle atrocità commesse: scene di prigionieri al lavoro e altre immagini a supporto del presunto “trattamento umano” riservato ai detenuti. Questi materiali, ritrovati quando il campo venne liberato, sono stati poi utilizzati insieme alle riprese effettuate dopo la liberazione. E segue ancora DALEKÁ CESTA di Alfréd Radok (Il viaggio lontano, Cecoslovacchia 1948, b-n, 104’ v.o. ceca). Film di finzione che utilizza anche immagini documentarie, Daleká cesta racconta la storia di Hana, una dottoressa che, con l’arrivo dei nazisti, viene licenziata dalla clinica in cui lavora in quanto ebrea. È sposata in matrimonio misto con il collega Bureš, e per questo motivo riesce per un po’ a sfuggire alla deportazione nel ghetto di Terezín. Ma alla fine, anche Hana dovrà affrontare lo stesso destino della sua famiglia..
Alle 19:30 abbiamo il capitolo RESISTENZE che presenta invece ODNAŽDY NOČ’JU di Boris Barnet (Unione Sovietica 1944, b-n, 78’ v.o. russa) Durante la Seconda guerra mondiale, sul fronte orientale, un aereo in fiamme si schianta di notte sulle rovine di una città occupata. I piloti sovietici sopravvissuti, tra cui alcuni gravemente feriti, devono nascondersi dai nazisti. Ad aiutarli arriva la giovanissima Varya, che li nasconde nella sua soffitta. Dopo aver perso la madre e la sorella, lavora come addetta alle pulizie nel quartier generale tedesco. All’insaputa dei guardiani, fornisce ai piloti cibo e medicine. È felice perché ora c’è qualcuno da aiutare e con cui parlare. Ma i nazisti scoprono il segreto di Varya. La donna riesce ad avvertire i piloti, ma sacrifica la sua vita per salvarli. E infine POLAND FOREVER di Wincenty Bejtman (Polonia per sempre, USA 1941, b-n, 18’ – v.o. inglese) in collaborazione con Filmoteka Narodowa (Varsavia). È il documentario simbolo della resistenza polacca durante la Seconda guerra mondiale. Prodotto dal Polish Information Center di New York, racconta la sofferenza della Polonia sotto l’occupazione tedesca e celebra la resilienza del suo popolo. Ispirato alla serie di cinegiornali americana The March of Time, il film ritrae la Polonia prebellica e chiede il sostegno internazionale. Nonostante le difficoltà tecniche, fu ampiamente apprezzato e divenne uno strumento chiave nella diplomazia culturale polacca durante la guerra, raggiungendo milioni di spettatori negli Stati Uniti.
POLITEAMA ROSSETTI
Alle 14:00 abbiamo la prima proposta della sezione Fuori dagli Sche(r)mi che presentaFARUK di Aslı Özge (DE – TR – F, 2024, col., 97’) Faruk, un uomo di 90 anni, diventa il protagonista del film girato dalla figlia sull’imminente demolizione del condominio in cui vive a Istanbul. Gradualmente la realtà e la finzione si intrecciano e la linea di demarcazione tra le due inizia a sfumare. Girato in luoghi autentici e basato su personaggi ed eventi reali, il film offre uno sguardo unico e intimo sulla vita di un uomo anziano nella vivace città di Istanbul, esplorando non solo le implicazioni della gentrificazione ma anche le complessità di un rapporto padre-figlia. Faruk è stato presentato alla Berlinale 2024, nella sezione “Panorama”, dove ha vinto il Premio FIPRESCI.
Alle 16:00 troviamo il concorso lungometraggi con KYUKA BEFORE SUMMER’S END di Kostis Charamountanis (Kyuka prima della fine dell’estate, GR – MK, 2024, col., 105’) Estate. Una famiglia di tre persone, un padre single, Babis, e i suoi due figli gemelli sulla soglia dell’età adulta, Konstantinos ed Elsa, salpano per le vacanze sull’isola di Poros con la barca di famiglia. Tra nuotate, bagni di sole e nuove amicizie, Konstantinos ed Elsa incontrano, a loro insaputa, la loro madre biologica Anna, che li aveva abbandonati da piccoli. Questo incontro farà riaffiorare in Babis un risentimento a lungo represso, dando vita a un viaggio baciato dal sole ma dolceamaro e di crescita per tutte le persone coinvolte. Film d’apertura della selezione ACID del Festival di Cannes 2024.
Alle 18:00 vediamo invece la prima selezione del concorso cortometraggi che abbiamo chiamato COMPILATION 1.
Alle 20:00 il concorso lungometraggi presenta MORD di Adam Martinec (Il nostro adorato rito dell’uccisione del maiale CZ – SK, 2024, col., 85’) La macellazione del maiale, che si svolge ogni anno dai nonni a Osoblaha, è una tradizione familiare molto sentita. Tuttavia, quest’anno si preannuncia diverso dagli altri. Il nonno è alle prese con la difficile decisione di porre fine a questa tradizione, e ciò preoccupa il genero e vedovo Karel, che in questo evento trova conforto alla sua solitudine. Nel corso della giornata i legami familiari vengono messi a dura prova ed emergono la forza e la fragilità delle relazioni umane fondate sulla tradizione e sull’amore. Mord è stato presentato in anteprima e in concorso a Karlovy Vary nel 2024, dove ha vinto una Menzione speciale.
Alle 22:00 come lungometraggio fuori concorso avremo invece la proiezione speciale di THE INVASION di Sergei Loznitsa (L’invasione, NL – F – USA, 2024, col., 145) 10 anni dopo l’uscita del suo film Maidan, Sergei Loznitsa riprende le sue cronache ucraine documentando la lotta del Paese contro l’invasione russa. Girato nell’arco di due anni, il film ritrae la vita della popolazione civile in tutta l’Ucraina. The Invasion è la dimostrazione unica e definitiva della resilienza ucraina di fronte a un’invasione barbarica. Con questa seconda parte del suo dittico dedicato all’Ucraina, Loznitsa realizza un affresco monumentale di una nazione determinata a difendere il proprio diritto di esistere. Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes nel 2024, nella sezione “Séances spéciales”.
CINEMA AMBASCIATORI
Alle 10:30 nei documentari fuori concorso abbiamo MY FATHER’S DIARIES di Ado Hasanović (I diari di mio padre I – F, 2024, col., 93’). È l’agosto del 1993 quando Bekir Hasanović scambia una moneta d’oro per la videocamera con cui, da quel momento, filmerà la vita di ogni giorno a Srebrenica. Le immagini che registra nei giorni della guerra con la sua troupe improvvisata – formata da Ben, John & Boys – danno vita al ritratto inaspettato di una popolazione smarrita, ma che mantiene un fiero legame con la realtà senza rinunciare alla giusta dose di umorismo. Ado, figlio di Bekir, parte da queste immagini e dalle pagine dei diari del padre per ricostruirne la figura e per capire, insieme alla madre Fatima, come abbia fatto a sopravvivere alla Marcia della Morte e al genocidio di Srebrenica.
Mentre alle 14:00 il concorso documentari presenta KO ĆE POKUCATI NA VRATA MOG DOMA di Maja Novaković (Chi busserà alla porta di casa, SRB – BiH, 2024, col., 84’) In Bosnia ed Erzegovina, Emin, un signore in età avanzata, lavora al fianco del suo fedele cavallo. Nonostante il freddo pungente e le dure condizioni di vita, trova conforto nell’abbraccio della natura e si consola condividendo i suoi fardelli con il suo unico vero confidente.
Alle ore 16:00 incontriamo il primo film in concorso del Premio Corso Salani IL CANTO DI ALINA di Ilaria Braccialini e Federica Oriente (I, 2024, col., 73’) Johana è una dei tanti migranti sulla rotta balcanica che tenta la sorte cercando di raggiungere l’Europa. Durante il viaggio s’imbatte in un’altra ragazza moldava poco più grande di lei, Alina. Giunte in Italia, il loro destino è quello di cadere nelle mani del racket della prostituzione, vittime di un sistema di schiavitù brutale. Alla morte improvvisa di Alina, Johana è sola, senza più nulla da perdere. Approfitta di un’occasione che le si presenta per ribellarsi e fugge disperata per la città imbattendosi in Lorenzo, tassista friulano di mezza età, che rapisce puntandogli contro un’arma e costringendolo a guidare verso l’Austria con l’obiettivo di passare il confine e sparire.
Alle 18:00 ancora il concorso documentari con ROK Z ŻYCIA KRAJU di Tomasz Wolski (Un anno nella vita di un paese PL, 2024, col. e b-n, 85’) Polonia, 1981. Un Paese sull’orlo di una rivoluzione ormai in atto, con le autorità comuniste disposte a fare qualsiasi cosa per sopprimerla. Il generale Wojciech Jaruzelski annuncia una decisione storica alla televisione nazionale: il 13 dicembre viene imposta la legge marziale nella Polonia comunista. Il giorno dopo, i carri armati scendono in strada. I soldati controllano le città, impongono il coprifuoco e l’esercito reprime gli scioperi dei lavoratori. I giornalisti controllati dallo Stato cercano di screditare l’opposizione guidata da Lech Wałęsa e i membri di Solidarność vengono imprigionati. La propaganda è in pieno svolgimento. Iniziano i razionamenti dei beni, le code per la carta igienica e altri ridicoli tentativi di uccidere lo spirito di libertà e indipendenza. La Polonia deve piangere per il suo destino o ridere della farsa di cui è protagonista? Un film di found footage su un momento cruciale della storia polacca e mondiale.
Alle ore 20:00 nel concorso documentari abbiamo TATA di Lina Vdovîi, Radu Ciorniciuc (RO – DE – NL, 2024, col., 83’) Dopo anni di lontananza, Lina, una giornalista moldava, riceve un videomessaggio dal padre, un lavoratore migrante in Italia, che le mostra dei lividi sulle braccia. Dopo averlo munito di una telecamera nascosta, affinché possa trovare un modo per ottenere giustizia, Lina si ritrova in un viaggio parallelo. Viene alla luce un modello di violenza domestica che affligge la sua famiglia da generazioni. Girato in Italia, Moldavia e Romania, Tata è il crudo ritratto di una famiglia prigioniera di una mascolinità tossica; è la storia di una figlia che cerca di spezzare questo meccanismo per sé stessa, per la nuova generazione e anche per chi l’ha ferita.Alle 22:00 conclude il concorso documentari della giornata TURPINĀJUMS. PIEAUGŠANA Ivars Seleckis, Armands Začs (Continua.Adolescenza LV, 2024, col., 98’) Sette anni dopo Turpinājums, Ivars Seleckis e Armands Začs tornano a far visita ai protagonisti del film, che ora hanno 14 anni. Man mano che i bambini crescono, le loro vite riflettono sempre più lo spaccato della società, evidenziando differenze ogni giorno più marcate tra città e campagna, tra benestanti e meno abbienti, tra sicuri e insicuri. Questa osservazione cinematografica a lungo termine ritrae il mondo attraverso gli occhi degli adolescenti e mostra come la situazione del paese e quella globale plasmino i destini di questi ragazzi.