Lunedì si incomincia alle ore 09:30 presso STARHOTEL SAVOIA EXCELSIOR PALACE con LET’S GO! 2025: CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA MULTILINGUI SULLE TRACCE DELLA DIVERSITÀ LINGUISTICA DELLE ECOC
In vista delle imminenti celebrazioni dedicate a NOVA GORICA – GORIZIA Capitale Europea della Cultura 2025, per il terzo anno consecutivo Alpe Adria Cinema ha organizzato una tavola rotonda collegata al calendario degli eventi delle celebrazioni con il confronto con altre città europee, stavolta sul tema del bilinguismo (o addirittura plurilinguismo) con i rappresentanti delle capitali europee della cultura Sibiu, Plovdiv, Timișoara, Chemnitz, Nova Gorica-Gorizia.
Il panel, bilingue italiano/inglese, è indirizzato sia a rappresentanti degli enti locali e istituzionali di tutta la regione FVG e della Slovenia, oltre che alle organizzatrici e agli organizzatori di eventi culturali e al pubblico generico.
Evento con traduzione simultanea ita/eng – ingresso libero
Alle 14:00 proponiamo una serie di lavori per la Retrospettiva 1945. Is the war over? Il capitolo MOVIMENTI vede le proiezioni di ARCHA NOEMOVA di Meyer Levin (L’Arca di Noè, Cecoslovacchia 1946, b-n, 15’, v.o. ceca) un documentario che racconta il viaggio di ottocento ebrei europei verso la Palestina nel 1940. L’intolleranza razziale alimentata dal fascismo e dalla guerra viene paragonata a un diluvio, la nave con gli ebrei all’Arca di Noè, un ponte verso la libertà. Segue poi WIELKA DROGA di Michał Waszyński (Polonia – Italia 1946, b-n 90’ v.o. polacca – russa – italiana) Il primo film del dopoguerra polacco è un film realizzato in Italia durante l’estate del 1946 negli stabilimenti di Cinecittà. Il film racconta – attraverso il destino di Adam e Irena, coppia di fidanzati di Leopoli separati dalla guerra – il lungo percorso compiuto dai soldati polacchi dell’esercito del generale Władysław Anders. La storia d’amore immaginaria diventa per il regista un pretesto per raccontare la storia della formazione, della marcia e dei successi del Secondo Corpo polacco a Est.
Alle 16:30 ROVINE vede le proiezioni di A DEFEATED PEOPLE di Humphrey Jennings (Un popolo sconfitto, Regno Unito 1946, b-n, 18’ – v.o. inglese) Subito dopo la fine della guerra, la Germania è completamente distrutta, anche grazie alla decisione degli Alleati di concentrarsi sulla distruzione delle comunicazioni (compresi i ponti) nell’ultima fase del conflitto. Nelle città in rovina, i tedeschi cercano nelle bacheche notizie sui loro parenti. I senzatetto sono numerosi e la gente cucina per strada. Consiglieri tedeschi incontrano gli ufficiali britannici nel tentativo di risolvere il problema della fame e delle malattie. Un documentario sulla gestione della zona occupata dagli inglesi in Germania alla fine della Seconda guerra mondiale. Segue poi GERMANIA ANNO ZERO di Roberto Rossellini (Italia – Germania – Francia 1948, b-n, 78’ v.o. tedesca – inglese – francese) “Nel 1947 ero a Parigi, ed ebbi l’idea di chiedere al governo francese l’autorizzazione a recarmi a Berlino per girarvi un film sulla Germania dopo l’armistizio: Germania anno zero doveva essere la terza pala del trittico sulla guerra … Arrivai a Berlino in marzo, in auto; verso le cinque del pomeriggio, al tramonto del sole … Mi inoltrai per un’ampia strada; all’orizzonte, unico segno di vita, un grande cartello giallo … ‘Bazar Israel’. I primi ebrei erano rientrati a Berlino, era proprio il simbolo della fine del nazismo” (R. Rossellini, in L’avventurosa storia del cinema italiano, a cura di F. Faldini, G. Fofi, Milano, Feltrinelli, 1979)
18:30
INFANZIA
SEEDS OF DESTINY Gene Fowler Jr. USA, 1946, b-n, 21’ – v.o. inglese, Il film mostra le atrocità commesse dai nazisti e dai giapponesi, la devastazione del dopoguerra e i primi sforzi di soccorso. Si concentra soprattutto sulla situazione dei bambini che si trovano nelle città bombardate, nei campi profughi, negli ospedali di fortuna e in altri luoghi, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Seeds of Destiny ha vinto l’Oscar come Miglior cortometraggio documentario nel 1947.
KINDER SUCHEN IHRE ELTERN (DER AUGENZEUGE 1946/12) Germania (Zona di occupazione sovietica) 1946, b-n 1’ 19” – v.o. tedesca er Augenzeuge (Il testimone oculare) era il cinegiornale della Zona di occupazione sovietica in Germania e successivamente della Repubblica Democratica Tedesca, prodotto dalla società cinematografica statale DEFA. Della durata di 15 minuti, venne diffuso dal 19 febbraio 1946 al 19 dicembre 1980. Dall’edizione
n. 12 del 1946, il cinegiornale iniziò con una nuova rubrica, della durata di 1 minuto circa, dal titolo “Kinder suchen ihre Eltern” (Bambini in cerca dei loro genitori). Si trattava di un’iniziativa che aveva lo scopo di riunire bambini rimasti soli a causa della guerra con i loro genitori. La rubrica venne chiusa nel 1949.
VALAHOL EURÓPÁBAN di Géza von Radványi (E’ accaduto in Europa, Ungheria 1947, b-, 104’, v.o. ungherese) Fine della Seconda guerra mondiale. Un gruppo di ragazzi orfani, affamati e ribelli, vaga per le strade distrutte dalle bombe, rubando e saccheggiando. Si imbattono in un castello in rovina ma pieno di provviste, che a prima vista sembra disabitato. In realtà ci vive Péter Simon, famoso direttore d’orchestra, disgustato dalla vita. A poco a poco, passo dopo passo, tra i ragazzi e quell’uomo dal cuore puro si sviluppa un senso di affiatamento, persino di amicizia. Quando vengono scoperti dagli abitanti del luogo, i ragazzi e Péter dovranno lottare per difendere la loro nuova casa comune. Il film fu presentato al Festival di Locarno nel 1948.
Alle ore 20:00 al Politeama Rossetti si terrà la CERIMONIA di APERTURA dei CONCORSI e la consegna dei Premi miglior film della critica SNCCI 2024. Ritira il Premio per Vermiglio la produttrice Francesca Andreoli, mentre per La Zona di Interesse ritira Caterina Mazzuccato.
A seguire ci sarà la proiezione speciale in collaborazione con La Cineteca del Friuli di THE PERL OF THE RUINS di Giovanni Vitrotti (I, 1921, col., 26’) con l’accompagnamento al pianoforte di Andrej Goričar. Non riuscendo a trovare un lavoro onesto, Perl, una giovane ragazza, è costretta a compiere piccoli furti. Fino a quando non deciderà di riscattarsi denunciando i malviventi di cui è succube. Realizzato nel 1921, tra i film di finzione girati a Trieste è quello più antico ancora visibile. È stato presentato all’ultima edizione delle Giornate del Cinema muto di Pordenone.
A seguire ancora la proiezione speciale fuori concorso di STERBEN di Matthias Glasner (Lo spartito della vita, DE, 2024, col., 180’). Lo spartito della vita segue le vicende dei membri della famiglia Lunies, i cui rapporti si sono incrinati da molto tempo. Lissy è silenziosamente felice del lento deperimento del marito Gerd, afflitto da demenza, in una casa di riposo. Ma la sua nuova libertà è di breve durata: diabete, cancro e insufficienza renale fanno sì che anche a lei non rimanga molto tempo. Il figlio Tom, un direttore d’orchestra sulla quarantina, sta lavorando a una composizione intitolata Dying, e allo stesso tempo è stato nominato padre surrogato della figlia della sua ex fidanzata. Ellen, la sorella di Tom, inizia una relazione con Sebastian, sposato, con il quale condivide la passione per l’alcol. Quando la Morte si presenta alla porta di casa, i membri della famiglia finalmente si ritrovano. Il film è stato presentato in anteprima alla Berlinale del 2024, dove ha vinto l’Orso d’argento per la Migliore sceneggiatura.