Dal 12 ottobre al 3 marzo 2025 Peggy Guggenheim Collection ospita la prima esaustiva personale dedicata in Italia all’artista Marina Apollonio, che ha sfidato la percezione attraverso geometrie e illusioni ottiche.
Fu “contagiata dal virus dell’arte” proprio a Venezia, dove scoprì la sua vera passione. Marina Apollonio, triestina classe 1940, arrivò in Laguna a soli otto anni quando il padre Umbro, studioso e critico d’arte, accettò il prestigioso incarico alla direzione dell’ASAC, alla cui guida rimase dal 1949 al 1972. Erano gli anni in cui Peggy si stava entusiasmando della città, circondandosi di talenti per dare forma e sostanza alla sua Collezione.
La mostra, curata da Marianna Gelussi, storica dell’arte e curatrice indipendente, con un centinaio di opere provenienti dalla collezione dell’artista, nonché da istituzioni museali nazionali e internazionali, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il MART di Rovereto, la Neue Galerie di Graz, la Kunsthalle Recklinghausen e il Ritter Museum di Waldenbuch, in Germania, il Museum Haus Konstruktiv di Zurigo, la Fondation Villa Datris de l’Isle-sur-la-Sorgue, in Francia, è un meritato tributo all’artista triestina. Mettendo in evidenza il rigore della sua ricerca visiva, tra pittura, scultura e disegno, opere statiche, in movimento e ambientali, bianco e nero e ricerca cromatica, sperimentazioni tecniche e di materiali, Marina Apollonio. Oltre il cerchio ripercorre la carriera dell’artista dal 1963 a oggi.
Questo omaggio negli spazi della Collezione Peggy Guggenheim, a Venezia, dove Apollonio si trasferisce da bambina e compie i primi passi d’artista, mette in luce il ruolo di Peggy Guggenheim, collezionista attenta e lungimirante. Nel 1968, dopo aver visitato la personale di Apollonio alla galleria Barozzi di Venezia, Guggenheim le commissiona Rilievo n. 505, tutt’oggi parte della collezione, riprova del suo sostegno alle giovani avanguardie italiane. La mostra si inserisce nella tradizione espositiva del museo, che, accanto ad esposizioni di respiro internazionale, ospita rassegne volte a celebrare i protagonisti della scena artistica nazionale del secondo dopoguerra, sostenuti dalla mecenate, quali Edmondo Bacci, a cui è stata dedicata la recente monografica, Tancredi Parmeggiani, e ora Apollonio.
La mostra dialoga idealmente con gli spazi di Palazzo Venier dei Leoni, dove una sala è dedicata esclusivamente ai lavori dei maggiori rappresentanti dell’Arte ottica e cinetica che Guggenheim collezionò ed espose nel corso degli anni ’60, tra cui Alberto Biasi, Martha Boto, Franco Costalonga, Heinz Mack, Manfredo Massironi, Francisco Sobrino, Victor Vasarely, insieme naturalmente ad Apollonio, tutti esposti, per l’occasione, in questa sala che diventa omaggio al movimento cinetico.
Marina Apollonio. Oltre il cerchio è accompagnata da un ricco catalogo illustrato, edito da Marsilio Arte, con testi della curatrice Marianna Gelussi, Arnauld Pierre, storico dell’arte, Max Hollein, storico dell’arte e direttore del Metropolitan Museum of Art di New York, e un’intervista all’artista di Cecilia Alemani, curatrice e storica dell’arte.
Maggiori informazioni sul sito: https://www.guggenheim-venice.it/it/mostre-eventi/mostre/marina-apollonio-oltre-il-cerchio/