“È inestimabile il rapporto del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con Claudio Magris autore di cui è stata portata in scena la quasi totalità dell’opera teatrale. Con la produzione “Il vetro della clessidra” interpretata da Alessio Boni – in scena alla Sala Bartoli dal 4 ottobre – si prosegue il percorso, portando in scena – a cura di Paolo Valerio – il monologo “Essere già stati” e due racconti sul tema del tempo. Si replica fino al 13 ottobre e il 17 ottobre lo spettacolo va in scena in italiano e tedesco a Francoforte”.

Per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Claudio Magris è stato ed è un importante punto di riferimento: la sua scrittura e le sue riflessioni critiche sono fondamentali nella comprensione di autori e contesti culturali, i suoi saggi sono stati fonte d’ispirazione e soprattutto la sua drammaturgia ha rappresentato un momento imprescindibile di pensiero, ricerca, sollecitazione creativa.

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Lo Stabile ha portato in scena la quasi totalità della produzione teatrale di Claudio Magris a iniziare dal 1991: un rapporto inestimabile passato, uno dopo l’altro per allestimenti applauditi come “Stadelmann”, “La Mostra”, “Lei dunque capirà”. Nella stagione del Settantennale, è sembrato importante proseguire questo percorso con “Essere già stati” l’unico monologo del grande scrittore non ancora rappresentato a Trieste, una riflessione raffinata, percorsa d’ironia e consapevolezza culturale sul tema del tempo.

Ecco allora che il monologo – incastonato fra due racconti tratti dalla raccolta “Tempo curvo a Krems”, affini per il tema e l’atmosfera – diviene il cuore dello spettacolo “Il vetro della clessidra” che venerdì 4 ottobre alle ore 19.30 apre in modo prestigioso la Stagione alla Sala Bartoli, spazio vocato alla drammaturgia e alla scena contemporanea.

Il vetro della clessidra” conta sul talento di un interprete versatile e sensibile come Alessio Boni. La paradossale, meravigliosa libertà di “essere già stati” – sollevati da doveri e aspettative del “qui e ora” – lo sfumare del tempo nelle consapevolezze della maturità, è una riflessione che lo ha molto coinvolto: «Magris è un intellettuale che pensa alla gente. È dentro la società, interviene su temi umani (…) – ha dichiarato l’attore in una recente intervista a La Lettura del Corriere della Sera – Ci fa meditare sempre, in ogni cosa che scrive. In questi racconti poi c’è un vena malinconica, che mi tocca personalmente, mi riporta alla mia memoria, alla mia storia, mi fa pensare anche a mio padre. Un’idea di nostalgia che non è un guardare indietro, ma un ragguaglio della storia che cambia».

Oltre al monologo “Essere già stati” i racconti che il pubblico ascolterà sono “Il premio” e “Lezioni di musica”. 

I momenti recitati saranno intersecati da delicate musiche dal vivo – nell’esecuzione al violoncello di Chiara Trentin – e avvolti da suggestioni di immagini e proiezioni realizzate da Zunami film studio nella raffinata messinscena curata da Paolo Valerio.

I occasione della Buchmesse di Francoforte, lo spettacolo – con il titolo tedesco “Das Glas der Sanduhr” – sarà in scena il 17 ottobre alle ore 19.30 alla Literaturhaus a Francoforte, fra gli eventi promossi dalla Regione FVG nell’ambito di “Io sono Friuli Venezia Giulia”, e sarà dato in un’edizione che intreccerà recitazione in lingua italiana (sempre con Alessio Boni) e tedesca, con l’attore madrelingua Peter Schorn.

Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli dal 4 al 13 ottobre. Biglietti e abbonamenti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it

Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

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