Masterclass con l’attrice, autrice e regista Isabella Ragonese ieri, 3 Luglio, presso il Teatro Miela di Trieste, in occasione del conferimento del primo dei due premi “Interprete del presente” 2024 di ShorTs International Film Festival, giunto alla venticinquesima edizione.
L’unico complimento che posso farmi è che il percorso che ho fatto mi somiglia, nel bene e nel male, tutte le scelte che ho fatto compongono una collage che sono io
Battaglia e Balistreri, storie di donne della sua terra
Letizia Battaglia, “la fotografa della Mafia”, raccontata in “Solo per passione” e Rosa Balistreri in “Rosa. Il canto delle sirene”, documentario di cui è stata anche regista.
E’ iniziato così lo scambio tra il direttore artistico di ShorTs IFF, Maurizio Di Rienzo, e Isabella Ragonese. Dall’analisi di due dei suoi ultimi lavori, che sono i racconti di due donne della sua terra, Palermo.
Donne emblematiche, molte diverse anche per estrazione sociale, come diverse e uniche sono le interpretazioni di Ragonese, spesso in opere prime molto fortunate di registi esordienti
Storie di donne che sono sempre storie epiche
Donne in mondi di uomini, anche lavorativamente parlando, come la sua Sonia, guardia carceraria ne “Il re”,serie Netflix diretta da Giuseppe Gagliardi.
Ruolo che le è valso il Nastro d’argento per la miglior attrice protagonista nell’ultima edizione del Premio.
Ma anche le Stefania/Vera di “Come pecore in mezzo ai lupi” di Lyda Patitucci, di cui è quasi irriconoscibile protagonista.
Interprete del Presente
L’attrice palermitana dai tratti normanni, alla quale la sua prima agente che le piace sempre ricordare, Franca Martini, quando arrivò da lei dopo Nuovomondo (Emanuele Crialese, 2006), disse: “Guarda io con te non so proprio cosa fare”.
Fu una fortuna, ammette Ragonese. Molte in seguito le interpretazioni, lontani dallo stereotipo di inanellare una serie di ruoli tutti uguali e lontani dalla sua Palermo.
Un legame con la sua Palermo che, racconta, è riuscita ad affrontare, affrontando le proprie radici, nel momento giusto per farlo, una volta acquisita la giusta maturità, con lucidità e la giusta distanza, non vivendo più lì.
Tanti i premi e i riconoscimenti nella sua ventennale carriera, ultimo solo in termini cronologici, proprio quello ricevuto ieri sera.
Per le cose che ha raccontato in questi anni con una personalità duttile, molto chiara, molto forte e che ha tanti colori, un interprete del presente ideale.
Interprete del presente come l’amico e collega Michele Riondino, protagonista con lei in “Dieci Inverni” (2009, opera prima di Valerio Mieli, David di Donatello e Nastro d’argento 2010) che terrà una masterclass e riceverà il premio domani, 5 luglio alle ore 20, sempre presso il Teatro Miela.
Qui il programma delle ultime giornate della manifestazione