“S’è svegliato, Er marchese è ritornato!”
Ed è tornato alla grande! Una commedia musicale divertente, accattivante, esilarante: il tutto ben orchestrato tra coreografie trascinanti, una scenografia d’impatto, un cast interessante e una pedana rotante che presenta via via la varietà di personaggi e di caratteri che popolano la Roma di inizio XIX secolo.
“Il Marchese del Grillo” regala una serata spensierata, all’insegna del buonumore e di quella parlata romanesca che già di per sé crea l’atmosfera.
Un copione brioso, al cui ingrediente principale della risata sono state aggiunte ed amalgamate bene le musiche originali composte da Emanuele Friello, le coreografie di Roberto Croce, le sontuose scenografie di Teresa Caruso e un parterre di oltre 30 artisti, tra i quali spicca con estrema naturalezza Max Giusti nel ruolo del protagonista, interpretato 42 anni prima dall’intramontabile Alberto Sordi che ha dato vita ad uno dei personaggi più emblematici ed esilaranti del cinema italiano.
Max Giusti ne prende il testimone: comico, imitatore, attore, conduttore televisivo in programmi di successo come “Affari tuoi”, “Boss in incognito” e molti altri, capace di trascinare il pubblico, di coinvolgerlo, al di là della “quarta parete” dello schermo televisivo.
Presenza scenica, carisma, un tocco di ironia e sarcasmo al punto giusto rendono travolgente l’interpretazione di Max Giusti, capace di trasmettere le diverse sfumature di un personaggio che ci permette di riflettere su molte dinamiche che non solo fanno parte di un tempo che fu ma che forse, seppur in altre circostanze, continuano a rivivere.
Nel film “cult” di Mario Monicelli il Marchese Onofrio del Grillo, nobile sfrontato dalla burla facile, è abituato a prendersi gioco degli altri ma in maniera molto “democratica”, proprio perché non fa differenze tra popolani, nobili e lo stesso Papa per cui lavora.
Il Marchese del Grillo, infatti, rappresenta le due facce della stessa medaglia: tra sonore risate e amare riflessioni, sfila il velo della menzogna dal volto di una società, quella romana dell’inizio del XIX secolo, che sembra richiamare tristemente i tempi moderni, come fa notare lo stesso regista Massimo Romeo Piparo.
“Il Marchese del Grillo illumina Roma in un momento molto particolare della propria storia contemporanea. La schietta filosofia di vita di Onofrio del Grillo pervade l’intera commedia di rimandi attualissimi e tremendamente affini con la realtà a cui tutti i romani devono quotidianamente fare fronte: Giustizia corrotta, una Chiesa in bilico tra il debole potere spirituale e il più ammaliante potere temporale, il tremendo dilemma dell’essere e dell’apparire, il dramma dei più poveri contrapposto al cinismo dei potenti…“
La commedia musicale “Il Marchese del Grillo” ha fatto il suo debutto fuori Roma proprio al Teatro Rossetti di Trieste che si sta confermando, sempre più, al timone di un panorama teatrale internazionale, con la recentissima notizia della prima italiana de “Les Misérables” a novembre 2024 e il meritatissimo premio “Adm Award” al direttore organizzativo Stefano Curti.
Lo spettacolo sarà presente al Rossetti fino a domenica 22 ottobre: non perdetevelo, e fàmose du’ risate, daje!