“Il Grande Manca” al centro del dialogo di venerdì mattina allo Spazio della Motta di Pordenonelegge tra il suo autore, Pierdomenico Baccalario ed Enrico Galiano.
Due amici, due colleghi, due scrittori.
Con una capacità peculiare di lettura del mondo dei giovani.
Una capacità che però si può applicare e colpisce anche chi è meno giovane
L’incontro, dedicato principalmente agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado ha poi coinvolto infatti anche persone più adulte.
Sinossi
A Vittorio, che ha 14 anni, manca Federico, suo fratello in coma per un incidente accaduto in circostanze poco chiare.
Nell’incapacità di colmare questa mancanza in altro modo, Vittorio decide di completare, al posto suo, tutte le collezioni di libri e fumetti che il fratello ha lasciato incomplete.
E seguendo ostinatamente le tracce che gli sono rimaste di lui: i quattro migliori amici di Federico, le geografie dei loro ritrovi, i giochi di ruolo e perfino un’anomalia nella materia oscura rilevata dai genitori, entrambi fisici, diventano per Vittorio tracce della presenza di suo fratello. E, nell’approfondire quella figura così cara e così lontana, forse mai davvero conosciuta, scoprirà qualcosa anche di sé
Il grande Manca
Chi scrive aveva già ascoltato di persona qualche mese fa Baccalario a Trieste coinvolgere e affascinare una platea di studentesse e studenti dei licei della città in una lectio magistralis sul trovare le storie.
Come si diceva sopra, lo stesso pubblico, forse ancora più giovane, quello incontrato venerdì per raccontare il Grande Manca ma anche molto altro.
Perché, come gli succedeva con il professore Gianni Collu, che avrebbe dovuto aiutarlo nelle ripetizioni di greco e latino ai tempi della scuola, si è poi finito per confrontarsi su tantissimi altri argomenti.
Tipo?
Come ogni libro sia un meccanismo magico e i libri non siano da andare a cercare ma da aspettare per poter dare un senso e una storia a ognuno di loro.
Un romanzo che racconta anche di come si affrontano le più grandi paure, a volte ‘semplicemente’ quella di rimanere soli, o quelle che per fortuna a volte ci possono combattere improvvisando
Un romanzo sul mancare e sul mancarsi, il libro di uno scrittore considerato per ragazzo ma che può emozionare ad ogni età, chiunque abbia sofferto o soffra la mancanza di un persona.
Come la grande mancanza che ha accompagnato e influenzato una seconda stesura, a venti giorni dalla stampa, del libro.
Si dice che non ci siano migliori amici come quelli che hai a 11 anni, io ho incontrato il mio a più di 40.
ammette Baccalario
Ed è a lui che il romanzo è dedicato.